L’infinita faccia tosta della vecchia politica

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È successo davvero di tutto in questa campagna elettorale da basso impero, scandita da colpi bassi, veleni, insulti e da un diffuso, inquietante basso profilo. Ma quanto è accaduto nelle ore precedenti il ballottaggio va al di là di ogni decenza. E vale la pena di essere raccontato…
Leggo, copio e incollo da Foggia Today.
Landella Sindaco, Socialismo e Democrazia: “Noi determinanti”
Bruno Giuva e Antonio Bonaccorso, vicesegretario nazionale e commissario provinciale, commentano l’esito del ballottaggio insieme al presidente nazionale Claudio Conte: “La componente socialista è stata determinante per l’affermazione del sindaco di Foggia Franco Landella, a cui auguriamo buon lavoro certi che saprà risollevare la nostra città dopo anni di degrado sociale ed economico. Con il nuovo primo cittadino di Foggia abbiamo stipulato un accordo politico-programmatico chiaro dopo aver preso le distanze da un falso centrosinistra che ha tradito se stesso durante la competizione elettorale”.
Si è espresso anche Claudio Conte – presidente nazionale di Socialismo e Democrazia, e componente della segreteria nazionale di Rete Socialista e Socialismo Europeo, presieduto da Felice Besostri: “Alla luce del risultato, auspichiamo la riunificazione di tutte le anime socialiste Il prossimo 14 giugno, a Roma, è prevista la costituente socialista, affinché i nostri valori possano tornare ad essere un punto di riferimento nel panorama politico nazionale e locale”.

Di primo acchito, l’esternazione degli esponenti di Socialismo e Democrazia mi lascia un attimo sconcertato. Nella compagine di Landella mi sembra che non vi fossero formazioni socialiste.
Sulle prime penso che si tratti di esponenti di quella lista socialista che al primo turno stava con Di Gioia, nonostante avessero firmato un accordo con Marasco e che non hanno accolto l’invito dell’assessore regionale al bilancio di votare per il candidato del centrosinistra. È dunque il caso di controllare. (È difficile anche per il cronista più scafato, tenere a mente tutte le liste più o meno socialiste che “vivacizzano” le campagne elettorali).
Controllo. Accidenti. Socialismo e Democrazia effettivamente non stava con Landella al primo turno. E neanche con Di Gioia (con l’assessore c’era Socialismo e Libertà).
Socialismo e Democrazia sosteneva Augusto Marasco. E adesso inneggia  invece al neosindaco di centrodestra. Non mi interessa conoscere le ragioni che hanno portato una lista ad una virata di bordo così netta. Ma nella presa di posizione di Giuva e Bonaccorso, almeno una contraddizione di termini c’è. Anche ammesso che la coalizione guidata da Marasco esprimesse un falso centrosinistra, vi sembra  una buona ragione per votare la destra?
Ma non è tutto. Se la decisione fosse stata presa dai candidati, da quelli che mi campagna elettorale ci hanno messo la faccia e il cuore, si potrebbe anche dissentire, ma al limite comprendere.
Invece pare che non sia così,  se il capolista Nino Abate sente la necessità di dimettersi da Socialismo e Libertà, con una lettera che che ha il pregio della chiarezza e dell’onestà intellettuale.
“Comunico le mie dimissioni irrevocabili dal partito dalle SS.LL. rappresentato, dovute alle modalità ed alla scelta di sostenere la coalizione di centrodestra nel ballottaggio per l’elezione del sindaco della città di Foggia.
Mi piace solo ricordare che ho messo la mia faccia, le mie energie e le mie risorse rappresentando il partito sia alle primarie di coalizione, sia al primo turno elettorale, rimarcando sempre l’appartenenza ideale ed ideologica alla sinistra, che è il terreno naturale per chi si dice socialista. 
Tutto il resto appartiene al pettegolezzo meschino e non sfiora la mia onorabilità personale, professionale e politica.
Quanto alla “diffida” inviatami da altra persona, sottolineo che non potrei in alcun modo più rappresentare il partito, viste le scelte ed i comportamenti dei signori che non hanno avuto neanche il coraggio di convocarmi per essere sentito in merito alla loro scelta infelice di appoggiare il sindaco sostenuto dalla destra più reazionaria e neofascista, comunicata alla stampa il giorno precedente il ballottaggio.”
Su una cosa ha ragione Claudio Conte: la componente socialista è stata determinante per il successo di Landella, e non a caso si riferisce vagamente a una  certa area socialista, che probabilmente comprende anche quegli esponenti di Socialismo e Libertà che non hanno accolto l’invito di Leonardo di Gioia. Difficile che Conte possa arrogarsi il merito della vittoria al ballottaggio, visto che l’accordo (a proposito, ma perché non lo rende pubblico?) è stato firmato il giorno primo del ballottaggio, e che la sua lista aveva preso
Con queste premesse, davvero non è dato sapere con quale spirito Besostri auspichi la riunificazione di tutte le anime socialiste…

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Author: Geppe Inserra

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