Dieci anni fa moriva Filippo: un osservatorio per ricordarlo

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Dieci anni fa, il 6 agosto 2004, ebbero tragicamente fine una favola, e una storia d’amore. Venne rinvenuta infatti nel golfo di Manfredonia, la carcassa dal delfino Filippo, che per diversi anni aveva allietato e divertito la gente di Manfredonia, stabilendo un rapporto profondo di amicizia. La notte dormiva tra le motovedette della Guardia di Finanza. Dopo le iniziali diffidenze, si avvicinava senza problemi a sub e bagnanti. I suoi preferiti erano i bambini.
Per capire le ragioni della sua morte, fu necessaria l’autopsia. Sul corpo esanime del cetaceo erano visibile profonde ferite. Si pensò inizialmente che fosse incappato nell’elica di un natante. Poi l’amara verità: a uccidere Filippo (il cui nome si deve, pare, dalla storpiatura di quello di Flipper, protagonista di una popolarissima serie televisiva) era stata l’esplosione di un ordigno artigianale, forse non casuale. Forse qualcuno voleva raggiungere proprio quello scopo: togliere la vita alla mascotte del golfo.
Il fenomeno che portò Filippo a scegliere come sua dimora fissa il golfo sipontino è ancora oggi avvolto dal mistero. Per comprenderlo fino in fondo occorrerebbe monitorare più sistematicamente la presenza di questi cetacei nelle acque del Gargano, ed è a questo scopo che proprio in occasione del decennale della morte di Filippo è nato “Osservatorio Filippo”: il primo progetto di monitoraggio della presenza di cetacei nell’areale garganico, dal Golfo di Manfredonia fino alle Isole Tremiti.
L’iniziativa, promossa dal Centro Cultura del Mare A.P.S. di Manfredonia, coinvolge enti ed istituzioni locali ma soprattutto cittadini e turisti, che sono invitati, per tutto il mese di Agosto, a segnalare gli avvistamenti di delfini e altri cetacei, condividendo foto e video sulla pagina Facebook dedicata.
L’obiettivo è creare un primo censimento della popolazione di mammiferi marini nell’areale marittimo della provincia di Foggia, per identificare le straordinarie forme di biodiversità che abitano il nostro mare e sollecitare azioni di tutela.

Il progetto sperimentale si avvarrà della collaborazione del cetologo foggiano esperto di impatti ambientali Guido Pietroluongo, della biologa romana di origini garganiche Cristina Cerulli e della giornalista milanese e tremitese di adozione Valeria Grandi. L’equipe si avvarrà dell’indispensabile consulenza scientifica del Prof. Nicola Zizzo della Facoltà di Medicina Veterinaria di Bari e del Dott. Vincenzo Prunella responsabile dello Jonian Dolphin Conservation, un progetto di monitoraggio e tutela dei cetacei nel mar Ionio. Un team di esperti dunque, che si sono messi a disposizione di un’iniziativa a costo zero, per realizzare una prima mappatura della presenza di cetacei e compiere, così, un passo essenziale per la salvaguaria della biodiversità marina del Gargano.
Giovanni Simone, vicepresidente del Centro Cultura del Mare, tra i primi a intraprendere una campagna di protezione nei confronti del famoso delfino Filippo, dichiara: “Sono anni che abbiamo in programma la creazione di un osservatorio cetacei, come sono anni che ci battiamo per l’apertura di un Museo del Mare. La cultura marittima del Golfo di Manfredonia e del Gargano possiede risorse inestimabili, che hanno scritto la storia della provincia di cui facciamo parte e che tutti abbiamo il dovere e il diritto di conoscere. Come cittadini consapevoli dobbiamo impegnarci per tutelare l’ecosistema che ci dona ogni giorno risorse di vita, benessere e salute.”
Con il progetto “Osservatorio Filippo” le nuove tecnologie di comunicazione e i social network diventano strumenti attivi di monitoraggio nelle mani di tutti. Cittadini e turisti potranno dimostrare che il peculiare ecosistema marino garganico non è solo uno scenario delle proprie vacanze ma che ognuno, nel suo piccolo, può offrire il proprio contributo per aiutare la ricerca scientifica nel suo compito più importante: quello di conoscere l’ambiente e i suoi abitanti per difenderlo dai rischi a cui viene costantemente esposto.
Contatti:
Pagina Fb: Osservatorio Filippo
e-mail: osservatoriofilippo@gmail.com

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Author: Geppe Inserra

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