Licinio: “Mai confondere la divulgazione storica con la promozione turistica”

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Non smette di far discutere Splendori di Puglia, ovvero le due puntate di Ulisse, trasmissione televisiva di Alberto Angela, dedicate alla Puglia.
La prima, andata in onda sabato scorso, era dedicata in particolare alla Puglia Settentrionale e Centrale. Il post di Lettere Meridiane in cui lamentavo la scarsa attenzione prestata da Alberto Angela a Foggia e alla Capitanata ha suscitato un nugolo di commenti, e cercherò per quanto possibile di darne conto, perché hanno il pregio di rappresentare una riflessione collettiva su un tema – l’immagine e la promozione del territorio foggiano – che rappresenta una sorta di buco nero nell’opinione pubblica provinciale.
Tra i commenti che mi hanno più colpito, c’è quello di Raffaele Licinio, grande medievista e docente di storia medievale, che riflette sulla linea di demarcazione tra la divulgazione scientifica e la promozione territoriale. La riflessione di Licinio trae origine proprio dal post di Lettere Meridiane. Ecco cosa scrive il professore:

Mai confondere la divulgazione storica (per esempio, tanti programmi di RaiStoria) con la promozione turistica: sono due attività pienamente legittime, ma da tenere distinte.
A proposito della puntata sulla Puglia di “Ulisse”, leggo nel blog “Lettere Meridiane” dell’amico Geppe Inserra alcune osservazioni che mi sembrano equilibrate. E ci trovo questo riferimento:
«In un comunicato stampa diffuso dal GAL “Colline Ioniche” si apprende che la visita di Ulisse al Quartiere delle Ceramiche “è stata promossa da Pugliapromozione (l’agenzia di marketing territoriale della Regione Puglia, n.d.r.) con il contributo del GAL Colline Joniche e del Consorzio dei Ceramisti che hanno coordinato l’accoglienza e la visita della troupe televisiva. L’attività rientra in un progetto per la documentazione e la valorizzazione del secolare patrimonio della produzione delle cosiddette “ceramiche d’uso”».

Sana e corretta divulgazione storica rispetto alle culture territoriali, allora, o promozione turistica determinata da altri interessi di valorizzazione? Io non ho dubbi: la storia non si divulga in funzione del marketing.

In precedenza, sollecitato da alcuni amici che gli chiedevano un parere sulla trasmissione,  Licinio aveva dedicato uno specifico post a Splendori di Puglia:

Qualche amico/a mi chiede un giudizio sulla trasmissione di Angela “Ulisse – Il piacere della scoperta – Splendori di Puglia”, trasmessa ieri 10 ottobre su Rai3.
Non l’ho vista mentre veniva trasmessa, ma ho potuto vederla con calma stamattina grazie al link che mi hanno fornito.
In breve, un programma un po’ superficiale, mediocre, con qualche aspetto positivo, specialmente sul piano visivo, con diversi stereotipi, e con qualche svarione grave: non li enumero perché non voglio apparire il supercritico scontento che aggrotta sempre il sopracciglio, ma francamente, a proposito della nascita del Petruzzelli, sentire che nel 1894 Bari aveva 800.000 (ottocentomila) abitanti, è una di quelle cose che ti fanno rimpiangere Kazzinger, che almeno fa ridere di suo.
Questo è quello che penso. Liberi gli altri di pensarla in maniera diversa. Ma al primo che mi scrive tra i commenti che l’importante nella buona divulgazione di massa non è quello che si dice, ma il fatto che si dica qualcosa, gli strappo i neuroni residui e me li mangio crudi (alla barese, anzi, alla pugliese maniera).

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Author: Geppe Inserra

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