Cinemadessai | Il western riscritto da Sam Peckimpah: Il Mucchio Selvaggio

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STASERA IN TV
Il genere è quello western. Ma per spessore epico, per capacità narrativa, per montaggio è un film che appartiene al miglior cinema, al di là e al di sopra dei generi. Il Mucchio Selvaggio di Sam Peckimpah – in onda stasera alle 21 su Iris – viene ritenuto tra i migliori western di sempre. È possibile vederlo nella sua versione integrale, quella voluta del regista (che dura all’incirca sette minuti in più rispetto a quella voluta dalla produzione). Pare che la pellicola detenga record del numero di proiettili (a salve) sparati – 90.000 – e di inquadrature, ben 3643.

Provvisto di un cast veramente eccezionale (William Holden, Ernest Borgnine, Robert Ryan, Warren Oates) racconta la storia di una banda di pistoleri che stringe un’alleanza con i poteri controrivoluzionari in Messico al fine di assaltare un treno. Il colpo va a buon fine, e tutto fila liscio fino a quando il capo dei controrivoluzionari, non scopre che uno dei banditi a rubato una cassa di munizioni per darla ai rivoluzionari. E qui Peckimpah sovverte le regole del western: il cambio di codice etico è repentino. La scena del massacro finale (per girare la quale furono necessari ben 12 giorni e 10.000 pallottole finte) è rimasta nella storia del cinema. Ne è stato fatto un remake da Tonino Valerii, ne Il mio nome è nessuno , con Terence Hill ed Henry FondaIl Mucchio selvaggio figura nella classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, al settantanovesimo posto.
DOMANI
Può il cinema avere una funzione terapeutica? Certo che sì. E del resto la funzione catartica della tragedia greca non è un’invenzione. Di meglio, il cinema può metterci certe commedie che ti fanno ritrovare il sorriso quando l’hai smarrito, e l’umore non è quello dei giorni migliori. Per me uno di questi film è Il favoloso mondo di Amélie di Jean-Pierre Jeunet (2001).
Del resto, alleviare le pene altrui è la missione che un giorno scopre di dover compere l’irresistibile Amelie Poulain (interpretata da un’altrettanto irresistibile Audrey Tautou. La ragazza lavora in un bar di  Montmartre e trascorre la sua vita serenamente tra bizzarri passatempi (come infilare le dita nel legumi) e la vicinanza a suo padre anziano e vedovo, fino a quando non scopre dietro una piastrella di un mura di casa sua alcuni oggetti. Si mette in moto per  rintracciarne il proprietario, facendogli ritrovare pezzi della sua infanzia, ed innescando una serie di eventi che la convincono a doversi impegnare per “rimettere a posto le cose” che non vanno nelle vite di chi le sta vicino.
Ha scritto FilmTv de Il favoloso mondo di Amélie: “Un film accattivante, edificante, nazionalpopolare, avvolgente, ruffiano. Ma anche intelligente, divertente, leggero, ben scritto, coinvolgente. Il cinema di intrattenimento di massa come dovrebbe essere.”
Le musiche di Yann Tiersen contribuiscono a rendere teneramente fiabesco il contesto in cui si dipana la vicenda così come la fotografia color pastello di Bruno Delbonnel. Il successo di pubblico e di critica è stato vasto ed unanime. Sei nomination agli Oscar 2002 ma neanche una statuetta vinta. Davvero da non perdere, domani sera alle 23 su La7D.
[Cinemadessai è una nuova rubrica di Lettere Meridiane: consigli quotidiani per godere al meglio della programmazione cinematografica in tv. Le Lettere Meridiane dedicate a Cinema per sempre non vengono distribuite sul consueto circuito di gruppi Facebook ma soltanto sul blog, sulla pagina Facebook di Lettere Meridiane, sulla Pagina del Festival del Cinema Indipendente di Foggia, sul diario facebook dell’autore, Geppe Inserra, e sul gruppo Amici e Lettori di Lettere Meridiane. Per non perderne neanche una, diventate fans delle pagine e iscrivetevi ai gruppo, cliccando sui relativi collegamenti.]

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Author: Geppe Inserra

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