Cinemadessai | Daniel Day-Lewis, boxer pacifista

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OGGI
Peccato per l’orario non proprio abbordabile (stasera, in seconda serata alle 23.50, su Rete 4), ma The boxer, girato da Jim Sheridan nel 1997 è un film che merita di essere visto. Racconta di Danny (Daniel Day-Lewis) e Maggie (Emily Watson), un ragazzo e una ragazza irlandesi cresciuti insieme in una Belfast insanguinata
dalla guerra civile. Danny è un militante dell’Ira, il gruppo
terroristico irlandese che combatte gli inglesi. Finisce in carcere per molti anni e
quando torna in libertà, trova Maggie che si è rifatta una vita sposando
il suo migliore amico.
Un po’ per sfogare le sue frustrazioni, un po’ per offrire una chance di futuro ai ragazzi di Belfast, Danny  apre una palestra di boxe. E scopre che lui e Maggie non hanno mai smesso di amarsi.
Film intenso, interessante, godibile. Ha scritto sulla pellicola Film Tv:
“È onesto, pacifista, scabro e dubbioso come solo può essere oggi un
film sull’Irlanda (come sulla ex Yugoslavia, sull’Algeria, sulle mille
guerre di religione, razza, cultura che assediano il mondo). “The Boxer”
non è sull’Ira buona e gli inglesi cattivi, e nemmeno sull’Ira buona e
quella cattiva, ma sullo sfinimento di una guerra ormai “infinita”. Jim
Sheridan, alla sua terza collaborazione con Daniel Day-Lewis (che è
davvero molto bravo in una parte proletaria, in sottotono e neppure
tanto fascinosa), mette giustamente la sordina a questa storia di
persone che tentano di ricominciare a vivere, appunto, in sordina.”
DOMANI
La dimensione epica del cinema di Sergio Leone raggiunge l’apice, in C’era una volta il West, e così pure il western all’italiana, che con questa pellicola celebra la fine di un epoca, ed anche di un’epopea.
Leone non aveva mai girato negli States: i film della trilogia del dollaro erano stati infatti realizzati prevalentemente in Almeria, in Spagna.

La memorabile sequenza dell’arrivo di Jill (Claudia Cardinale) a Flagstone sul carretto guidato da Sam (Paolo Stoppa), con l’alternanza di campi lunghi e lunghissimi fino alle maestose montagne della Monument Valley, accompagnata dalla celebre colonna sonora di Ennio Morricone, è la celebrazione suprema di un west – e di un’America – che di lì a poco a poco non esisterà più. Ed anche una delle sequenze più belle e magiche di tutta la storia del cinema.
Il progresso che sancisce la fine di un’epoca ha le sembianze del treno, che per viaggiare ha bisogno non solo di binari, ma anche di acqua. Per ottenerla Morton (Gabriele Ferzetti) va per le spicce. Incarica il suo sicario Frank (Henry Fonda) di intimidire il proprietario della terra, ma il malvivente compie una strage ed organizza le cose in modo da farne ricadere la responsabilità su Cheyenne (Jason Robards), un bandito.
Jill è la nuova moglie del proprietario del terreno ucciso, ed è con lei che dovranno fare i conti Morton e Frank.
Cheyenne si schiererà dalla parte di Jill. Ma a scompigliare le carte sarà l’arrivo di un misterioso pistolero, Armonica (Charles Bronson, mitico), che ha un conto in sospeso con Frank.
Dopo la trilogia del dollaro, Sergio Leone non aveva intenzione di girare altri western. Ma la Paramount gli offrì un budget importante e soprattutto la possibilità di avere nel cast il suo attore preferito: Henry Fonda.
Alla sceneggiatura collaborarono inizialmente Bernardo Bertolucci e un giovanissimo Dario Argento, che faceva allora il critico cinematografico a Paese Sera, e non era approdato ancora al cinema. I due si ritirarono ad un certo punto e lasciarono nei guai Leone, che richiamò il suo vecchio sceneggiatore, Sergio Donati. La splendida fotografia è invece curata da Tonino Delli Colli. Straordinaria la colonna sonora di Ennio Morricone.
Il successo di C’era una volta il West fu vastissimo, e internazionale.
Autori del calibro di Quentin Tarantino, Martin Scorsese, George Lucas, John Carpenter e John Boorman hanno parlato dell’influenza che il film ha avuto su di loro. C’era una volta il West è ormai considerato uno dei migliori film mai realizzati e alcuni critici lo considerano il miglior western di sempre e la più bella realizzazione di Sergio Leone come regista (per quel che mi riguarda, io penso che sia counque C’era una volta in America… e voi?)

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Author: Geppe Inserra

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