Aeroporto Lisa, la Commissione Europea chiarisce e gela gli entusiasmi

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Non è proprio un’altra tegola che si abbatte sul Gino Lisa, ma una correzione di rotta, una puntualizzazione necessaria per evitare equivoci, e per scongiurare che nuovi intoppi sorgano nella corsa ad ostacoli che sta caratterizzando l’iter dell’allungamento della pista. Il contributo pubblico per la realizzazione dell’opera non è del 95% come si sperava (e che la Regione Puglia si era impegnata a coprire), ma del 75%. I privati che vorranno sostenere il progetto dovranno sobbarcarsi il 25% dei costi (14 milioni di euro la spesa complessiva prevista), e non il 5%, come si pensava e come si sperava.
Lo chiarisce in modo purtroppo inequivocabile, la risposta all’interrogazione (che potete leggere qui) presentata sull’argomento dalla deputata europea Elena Gentile, fornita verso la fine di agosto, a nome della Commissione, da Margrethe Vestager, danese, e commissaria europea alla concorrenza.
“Ho presentato l’interrogazione – chiarisce l’eurodeputata pugliese – per chiarire la situazione e per scongiurare che interpretazioni non corrette possano nuovamente rallentare l’iter dell’opera, che ritengo necessaria ed urgente per la Capitanata e per il Gargano, la cui economia turistica ha assoluta necessità della infrastruttura aeroportuale pienamente agibile e funzionale”.
Il nuovo regolamento approvato dalla Commissione Europea ha modificato il regime generale di esenzione per categoria per favorire alcune tipologie di investimenti pubblici, in particolare quelli in favore di porti e aeroporti, esonerandoli dall’obbligo di notifica ex articolo 108 TFUE.
Ciò significa che sono ammessi i contributi pubblici a favore degli aeroporti: fino al 75 % dei costi per gli aeroporti con una determinata media annuale di traffico passeggeri, e fino al 95% per gli “aeroporti situati in regioni remote”.
Il busillis sta, appunto, nella definizione di “regione remota”.
“Tale riforma – scrive l’on.Gentile nella sua interrogazione – permetterebbe di finanziare senza obbligo di notifica e con un contributo pubblico pari al 95 % dei costi, progetti come quello relativo all’allungamento dell’aeroporto italiano Gino Lisa di Foggia, facendo perno sulle caratteristiche di aree interne della provincia di Foggia come i Monti Dauni, il Gargano e le Isole Tremiti.”
L’europarlamentare chiedeva dunque alla Commissione “quali siano i criteri giuridici atti a definire un determinato territorio come area remota, in riferimento agli aspetti demografici, sociali, territoriali e della rete di trasporti esistente” e “se l’area della provincia di Foggia in Puglia può considerarsi come area remota ai fini della normativa sugli aiuti di Stato e quindi godere della maggiorazione del finanziamento previsto per le aree svantaggiate.”
La risposta della commissaria alla concorrenza, non è stata purtroppo quella sperata.  “Per regioni remote – scrive Margrethe Vestager a nome della Commissione – si intendono le regioni ultraperiferiche, Malta, Cipro, Ceuta e Melilla, le isole facenti parti del territorio di uno Stato membro e le zone scarsamente popolate.
Le «regioni ultraperiferiche» – aggiunge – sono definite all’articolo 2, paragrafo 12, del medesimo regolamento. Gli orientamenti sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree del 2014 definiscono le zone scarsamente popolate al punto 25, paragrafo 28, come «le regioni NUTS 2 con meno di 8 abitanti per km2, o le regioni NUTS 3 con meno di 12,5 abitanti per km2 (dati Eurostat sulla densità di popolazione)». La regione di Foggia è considerata come una regione NUTS 3. Tuttavia, in base ai statistiche sulla densità demografica di Eurostat, nel 2015 Foggia aveva una densità di 90,2 abitanti per km2 e, pertanto, non può essere considerata una «zona scarsamente popolata» ai sensi del punto 25, paragrafo 28, degli orientamenti sugli aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree del 2014. Da ciò consegue che la provincia di Foggia non può essere considerata una regione remota ai sensi dell’articolo 56 bis, paragrafo 14, del regolamento 2017/1084.”
“Non è certamente la risposta che speravamo – commenta Elena Gentile – ma credo sia meglio averlo saputo adesso, e non trovarsi di fronte all’ennesimo intoppo, a procedura avviata”. La deputata europea non nasconde la sua irritazione verso chi ha parlato di ridefinizione di paletti provocata dall’interrogazione o di boomerang: “Era stata disinvolta l’interpretazione di chi, non so quanto in buona fede, aveva pensato che la provincia di Foggia ricadesse nel novero delle aree remote facendo credere che si potesse spuntare il tetto massimo del contributo pubblico. Adesso bisogna lavorare, con coerenza e serietà, per trovare sul territorio le risorse necessarie a garantire la realizzazione del progetto di allungamento della pista.”

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Author: Geppe Inserra

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