Quei profondi, nascosti legami tra Foggia e Lucera

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Dopo aver letto, su Lettere Meridiane, il racconto della sommossa che infiammò Foggia il 28 aprile 1898, l’amico Mario La Vecchia, dirigente sindacale di Lucera, mi riferisce un detto che in passato circolava tra gli anziani della cittadina sveva, e che faceva memoria dei fatti di Foggia.
“A Lucera – scrive La Vecchia – c’è un detto tramandato dai nonni che ricordavano quegli eventi: i femmene ustunate, u munucipije anne sfasciate…. Le donne ostinate, il municipio hanno sfasciato.”
Come abbiamo pubblicando riportando l’ampio servizio che ai moti di Foggia dedicò il Corriere della Sera, ad avviare la rivolta, provocata dalla miseria e dal rincaro del prezzo del pane, furono proprio le donne foggiane, che a centinaia si concentrarono davanti al Palazzo del Governo (allora coincidente con Palazzo Dogana).
Non è il solo caso in cui memorabili eventi che si svolgono nel capoluogo si riflettono in detti ed espressioni della cultura popolare. Lettere Meridiane ha raccolto e documentato qualche mese fa, l’espressione, in uso ad Apricena, “pare Foggia caduta” che viene utilizzata per indicare una situazione di grande disordine, per esempio una stanza sotto sopra.
La locuzione si riferisce ai bombardamenti che sconvolsero il capoluogo dauno nella estate del 1943, i cui riverberi di fuoco, fiamme e fumo, gli apricenesi vedevano, da lontano.
Il detto lucerino ricordato da Mario La Vecchia (che ringrazio molto per il contributo) conferma anche l’esistenza di un legame profondo tra Foggia e Lucera che pur avendo in passato fieramente rivaleggiato tra di loro (Lucera è stata per decenni il capoluogo della provincia dauna, ed aveva il tribunale prima di  Foggia..)  sono vicinissime.
Qualche anno fa, durante i lavori di restauro della chiesa lucerina di San Leonardo, vennero alla luce due stemmi raffiguranti tre fiammelle sull’acqua, com’è noto simbolo della città di Foggia.
La pubblicazione del fatto su Lettere Meridiane dette vita ad un intenso e appassionato dibattito, ma non si è mai del tutto capito cosa ci facessero due stemmi della città capoluogo in una chiesa lucerina.
Una particolarità che si ritrova anche nella vecchia cartolina illustra il post, e che risale al 1914. La fotografia ritrae il corpo docente e gli studenti che all’epoca frequentavano il Convitto Nazionale Ruggero Bonghi. A destra c’è lo stemma sabaudo. A sinistra, sorprendentemente, anziché lo stemma della città di Lucera si trova quello di Foggia. Come mai?
Il Convitto è tra le più antiche e prestigiose istituzioni scolastiche daune. Ma che ci fa lo stemma di Foggia su una cartolina commemorativa? Giriamo l’interrogativo agli amici e ai lettori di Lettere Meridiane.

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Author: Geppe Inserra

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