La frenata del M5S: “Seconda stazione a Foggia? No grazie.”

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Ripensare alla ipotesi della seconda stazione di Foggia, che comporterebbe un ulteriore consumo di suolo per il capoluogo dauno. È l’invito che giunge dall’on. Giorgio Lovecchio, deputato foggiano del M5S.
L’esponente pentastellato ha affidato ad un post sulla sua pagina facebook le sue perplessità sull’opera, che sorgerebbe sulla bretella dell’alta capacità ferroviaria Napoli-Foggia-Bari che lambisce l’abitato cittadino (passando sotto il ponte di via Bari): “vorrei portare l’attenzione al consumo di suolo che ci sarà, permettendo la costruzione della seconda stazione a Foggia. 
Circa 40 ettari di terreno agricolo compromessi, per poter risparmiare 8 minuti…”, dice Lovecchio, allegando un articolo della sua collega del M5S, on. Federica Daga, esperta di questioni ambientali, che dice sostanzialmente stop al consumo di suolo, sottolineando tra l’altro che si tratta di un impegno che il suo partito ha espressamente previsti nel contratto di governo.
“È indispensabile – si legge nel documento – fermare il consumo di suolo (spreco di suolo) il quale va completamente eliminato attraverso un’adeguata politica di sostegno che promuova la rigenerazione urbana. A questo proposito vanno promosse azioni di sostegno alle iniziative per rilanciare il patrimonio edilizio esistente, favorendo la rigenerazione urbana e il retrofit (riqualificazione energetica) degli edifici”.
Come si sa, la realizzazione della seconda stazione sulla bretella è stata espressamente prevista da Rete Ferroviaria Italiana e sostanzialmente accolta dal Comune di Foggia come “male minore” rispetto al paventato bypass del capoluogo dauno nell’alta capacità ferroviaria. Non c’è convergenza sulla localizzazione, che la civica amministrazione vorrebbe nella zona del Campo degli Ulivi e l’azienda ferroviaria nei pressi della chiesetta medievale di San Lorenzo, nella zona del Salice Nuovo.

L’impressione è che la presa di posizione dell’on. Lovecchio potrebbe preludere ad una iniziativa politica più generale pentastellata verso il progetto dell’alta capacità ferroviaria, con l’obiettivo di riaprire i giochi e la partita.
Da fonti vicine al M5S si apprende che i parlamentari Dauni del movimento di Grillo e Di Maio – che, come si sa, non ha mai particolarmente gradito l’alta velocità – propenderebbero per una rivalutazione del ruolo dell’attuale stazione di Foggia.
Niente “male minore”, e niente bypass, insomma. I treni da Napoli e Roma verso Bari e da Bari verso Roma e Napoli, dovrebbero semplicemente continuare transitare per la stazione di Foggia, com’è sempre successo.
A chiarirlo è lo stesso Lovecchio che replicando ad alcuni commenti al suo post (tutti contrari alla ipotesi della stazione bis) scrive: “abbiamo la stazione di Foggia, che è un fiore all’occhiello, snodo ferroviario importante del sud, oggi ridotta quasi a stazione di secondo livello, il treno freccia rossa, con un investimento pari a zero, può arrivare benissimo dentro la stazione principale, evitando disguidi ad una popolazione di 660.000 abitanti.”
Nel Contratto di Governo sottoscritto da M5S e Lega la questione dell’alta velocità appare di sfuggita, con l’incarico al Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti (il grillino Danilo Toninelli) a sottoporre i progetti in corso ad un’analisi costi benefici.
La palla potrebbe dunque tornare proprio al Ministero che si era favorevolmente pronunciato sulla seconda stazione.

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Author: Geppe Inserra

4 thoughts on “La frenata del M5S: “Seconda stazione a Foggia? No grazie.”

  1. La seconda stazione va fatta punto. È molto importante per una città "cerniera" come Foggia. Lo è per natura di quel grande territorio, "la Daunia" che va da termoli al nord barese e dal Gargano al Vulture e che vede Foggia come naturale punto "centrale di questa regione geografica e geoeconomica che deve rilanciarsi pur nelle diversità orografiche, compattare e collaborare. Le infrastrutture che da un po di tempo" latitano", sono indispensabili. A proposito, qualcuno fermi il signor Riccardi, che ANAC ha "bocciato sonoramente", che sta causando l'impedimento della piattaforma logistica incoronata/Manfredonia porto!

  2. CONSUMO DI TERRITORIO E SECONDA STAZIONE SAN LORENZO…

    REDUCTIO AD ABSURDUM…

    Potremmo anche non parlarne se non fosse che è è necessario talvolta, meditare sulla potenziale "verità dell'assurdo".

    Vogliamo affrontare l'argomento con pragmaticità finalizzando il nostro discorso; logicità, partendo da premesse vere e formulando deduzioni esatte; empiricamente, basandoci su fatti reali e congruenti con la realtà oggettiva.

    CONSUMO DEL SUOLO

    "L’uso del suolo (Land Use) è un riflesso delle interazioni tra l’uomo e la copertura del suolo e costituisce quindi una descrizione di come il suolo venga impiegato in attività antropiche. La direttiva 2007/2/CE lo definisce come una classificazione del territorio in base alla dimensione funzionale o alla destinazione socioeconomica presenti e programmate per il futuro: residenziale, industriale, commerciale, agricolo, silvicolo, ricreativo…

    Il consumo di suolo netto è valutato attraverso il bilancio tra il consumo di suolo e l’aumento di superfici agricole, naturali e seminaturali dovuto a interventi di recupero, demolizione, de-impermeabilizzazione, rinaturalizzazione o altro.

    In un altro documento della Commissione Europea, si chiarisce che l’azzeramento del consumo di suolo netto significa evitare l’impermeabilizzazione di aree agricole e di aree aperte e, per la componente residua non evitabile, compensarla attraverso la rinaturalizzazione di un’area di estensione uguale o superiore, che possa essere in grado di tornare a fornire i servizi ecosistemici forniti da suoli naturali".

    Dunque, più che parlare di "consumo di suolo", dovremmo riferirci alla sua riutilizzazione.

    Per capirci, estendendosi la stazione centrale di Foggia su 25 ettari, la identica estensione dell'area dell'IRIIP (ex ippodromo), pareggia il conto determinando un "consumo netto del suolo" pari a zero.

    Il problema è nel punto di partenza e cioè da quale momento comincio a fare questi raffronti per determinare il consumo netto del suolo. Lo facciamo da oggi? Bene, creiamo allora una banca dati e ragioniamo sui numeri ma senza bloccare lo svuìiluppo economico di una città che è al 103° posto in Italia.

    Il Comune di Foggia si estende su un territorio che occupa un superficie di 510 Kmq. Per avere un consumo netto di territorio pari a zero, potremmo occupare con coperture artificiali, una superficie di 255 Kmq pari alla metà del territorio amministrato.

    Non ho i dati relativi alla quantità di territorio urbanizzato nel territorio del Comune di Foggia ma a questo punto mi sembra chiaro che la teoria del consumo del suolo sìa stata tirata in ballo in maniera pretestuosa.

    La provincia di Foggia ha una densità abitativa di circa 90 abitanti per Kmq contro quella di Bari che ha una superifice inferiore del 40% ma con una densità più che quadrupla.

    Eppure a Bari non si sono posti il problema del consumo di territorio ed hanno investito moltissimo in infrastrutture, distogliendo perfino fondi destinati alla nostra provincia.

    Fare l'Onorevole di questo territorio non è dunque una cosa ordinaria, bisogna avere il quadro chiaro delle necessità di sviluppo economico per poterlo proiettare nel futuro…

    E in questo quadro, rientrano l'operatività dell'aeroporto Gino Lisa, la costruzione della stazione San Lorenzo, una metropolitana di superficie che colleghi il primo alla seconda, mantenendo la stazione centrale nodo di una estera rete di comunicazioni intermodali che includa la stazione Incoronata ed il casello autostradale, una fermata di metropolitana di supeficie in Fiera, il treno tram di area vasta, un moderno cavalcaferrovia su corso del Mezzogiorno….

    Il "consumo di territorio" si potrà compensare con ampie aree a verde cittadine anche nel corso di realizzazione di questi progetti tenendo sempre conto della estesa superficie del nostro Comune e della sua densità abitativa.

  3. Chi dice no, chi dice sì. Non riescono a pensare ad un progetto unitario neanche gli amministratori del posto. Poi i progetti si arenano e Lettere meridiane ha subito pronto un pezzo sul baricentrismo. Si continuerà con comunicati. Io dico no, io dico sì, io dico forse, io dico serve, io dico non serve affatto

  4. Sono da sempre uno di quelli che ha bocciato la "bretella col baffo" come sostituta della attuale stazione ferroviaria di Foggia. Non perché c'è consumo del suolo, che è da evitare, bensì per la centralità di Foggia stessa. La stazione ferroviaria di Foggia deve rimanere centrale nel traffico italiano su rotaia, come lo era e per come è nata. Ogni tanto dobbiamo ricordarci che la storia insegna, memorie fondamentali per far meglio nel futuro e attualizzare il presente. Se Foggia fino a 20 anni fa era importante per il Mezzogiorno d'Italia perché oggi deve subire un brusco; lesivo e futuribile (molto attuale) arresto economico su rotaia? Le privatizzazioni sono importanti e utili per un fu Belpaese, ma cagionano anche la depauperizzazione di territori se gli enti locali centralizzati nei capoluoghi di regione deviano profitti verso essi. Ed allora perché Foggia deve essere ancora "provincializzata" quando invece era "capitale" di un'economia che muoveva profitti verso essa e per molti centri del Sud dell'Italia che fu?. Appunto, che fu, al centro di un disegno politico-economico ben definito, progettato a tavolino da chi ha spostato l'asse economico-finanziario verso luoghi natii di chi attraverso le cosiddette democratiche elezioni ha goduto del privilegio di sedere su scranni decisionali, "montecitorini e capruzziani", col prono beneplacito di nostri rappresentanti pronti a tradire fiduce conferite. Foggia potrebbe davvero ritornare centrale nel totale scenario italiano purché abbia rappresentanti politici, imprenditoriali e comunicativi, innamorati di essa e non del denaro altrui, intascandolo in ogni modo e forma senza alcun rimorso. Il cosiddetto "baffo" tuttavia, e giacché c'è (dismetterlo comportebbe altre spese di risorse pubbliche preziose), potrebbe essere utile per armonizzare il traffico ferroviario di passaggio, ma mai renderlo prioritario con una stazione in sostituzione di quella foggiana per città un tempo servite dallo snodo reso macerie per la sua importanza Memoria è il sostantivo cui spesso bisogna ricordare per rinvigorire il presente e decidere per il futuro. È la chiave di tutto se si ha un briciolo di consapevolezza che un Paese si fonda su principi ineluttibili fondativi. La storia insegna. E chi la stupra è correo del violento impoverimento di territori che offrono tanto, rappresentati da furbi e scaltri personaggi ingrassati gratuitamente da nostre scelte continuamente volte a garantire personalismi e non comune utilità. Ciò vale per tutto.
    Chioso ricordando che la perdurante depauperizzazione della stazione di Foggia causa, non solo la povertà di un'area cittadina; ormai in mano a chi senza coscienza e raziocinio l'ha resa porto franco della malavita in ogni sua forma e genere, bensì la morte di una economia made in Foggia che sta abbassando saracinesche a fronte di altre, spesso spot elettorali per inclusioni mai ottimizzate che si ritorcono contro senza il minimo rispetto di regole; tradizioni e leggi; anch'esse evase da chi localmente dovrebbe garantirle con l'utilizzo della fermezza e non con l'apparente presenza su mezzi e gabbiotti. Tutti hanno famiglia, anche chi dice e scrive scomode verità che diventano inneschi per attacchi ad personam, spesso violenti e fisici. Chi indossa una divisa deve rispettarla e non solo fregiarsi e trarne benefici e privilegi, tradendone il fine e i cittadini stessi.
    Ad Maiora!

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