Antonio Basta, un foggiano di serie A

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Con Antonio “Tonino” Basta ci hanno accomunato, durante la sua vita terrena, diverse passioni e diverse speranze, cementate da un’amicizia fraterna e profonda: credevamo entrambi in una società più giusta e migliore, tifavamo per Foggia, e per il Foggia.
Uomo di rara discrezione ma di profondi sentimenti, mi ha insegnato quanto sia importante impegnarsi per i valori in cui si crede, mettendo da parte il “sé”, a favore del “noi”, del senso di appartenenza alla comunità.
Assieme a tante serate nel Braglia Stadium, il giardino del comune amico Ettore Braglia, in cui seguivano in streaming, tra una pizza fritta e una pastarella, le trasferte del Foggia con Giovanni Cataleta, Peppino Rinaldi, Tonino Marinosci e alla indimenticabile festa della promozione in serie B, abbiamo condiviso una esperienza all’Auser che si è rivelata molto intensa per entrambi, in occasione del 70° anniversario della tragica estate del 1943, che costò alla Città di Foggia migliaia di vite umane e la distruzione di quasi tutto l’abitato, ad opera dei bombardieri alleati.
Tonino seguiva con molta puntualità ed attenzione i diversi incontri, durante i quali mi sforzavo di narrare i bombardamenti di Foggia non solo come una pagina storica infausta, sottovalutata e drammatica per il capoluogo dauno, ma anche come una tragedia che ne ha scolpito profondamente ed irreversibilmente l’anima e l’identità.
Un giorno, il mio amico mi prese da parte e mi disse: “Stanotte non sono riuscito a dormire perché ripensavo continuamente a quanto hai detto sui bombardamenti. Io non sono un poeta, ma ho sentito il desiderio prepotente di mettere nero su bianco il mio stato d’animo.”
Mi fece leggere Foggia madre terra: una poesia stupefacente e struggente: per partecipazione, per tensione civile e morale, per intensità.
L’Auser decise di utilizzare quei versi come materiale di studio e di approfondimento del laboratorio di produzione audiovisiva “L’immagine militante“.
La speranza e l’impegno per una società migliore e più giusta, l’amore per Foggia sono mirabilmente espressi nella poesia di Tonino, che mi piace considerare come una sorta di testamento spirituale.
In un momento in cui la nostra città arranca, non riesce più a sentirsi comunità, i versi di Tonino Basta sono uno sprone all’orgoglio, alla dignità, al riscatto, alla rinascita. Leggendoli e ascoltandoli, ci accorgiamo che Foggia è una città di serie A, a prescindere dalla vicende calcistiche della nostra squadra, e che Tonino è stato, in tutti i sensi, un foggiano di serie A.
Al termine del laboratorio dell’Auser vennero fuori due audiovisivi basati su Foggia Madre Terra: il primo nella interpretazione drammatica di Tonio Sereno, il secondo con la poesia trasformata in una suadente ballata dalla voce e dalla chitarra di Bruno Caravella.
Ho avuto l’onore ed il piacere di presentare i due filmati con Tonino Basta e Bruno Caravella nel corso di una puntata della prima stagione della trasposizione televisiva di Lettere Meridiane, in onda su SharingTv.
Ve la ripropongo qui sotto, per ricordare e rendere omaggio a questa grande persona, che troppo presto ci ha lasciato.

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Author: Geppe Inserra

2 thoughts on “Antonio Basta, un foggiano di serie A

  1. Ciao Tonino…..amico mio e collega di lavoro sia alla O.G.R. che al D.L. di Foggia. Un abbraccio virtuale ed un arrivederci….

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