77 anni fa l’assassinio dei sette fratelli Cervi

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Settantasette anni fa, il 28 dicembre 1943, Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore Cervi vennero trucidati per rappresaglia dai fascisti. I sette fratelli partigiani erano stati catturati qualche settimana prima, il 23 novembre, mentre si trovavano nella loro cascina a Campirossi, assieme al padre Alcide, ad altri partigiani e a tre soldati stranieri.

Rinchiusi nel carcere politico dei Servi a Reggio Emilia, vennero fucilati il 28 dicembre per vendicare l’assassinio di un funzionario comunale di un paese del Reggiano. Il padre Alcide seppe dell’esecuzione dei suoi figli solo molto tempo dopo, quando il carcere in cui era stato tradotto venne bombardato. La strage destò particolare sensazione, perché si accanì su una sola famiglia e perché mostrò, per la prima volta, la ferocia repressiva della Repubblica Sociale Italiana, all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943.

Poeta, cantastorie e cantautore, Bruno Caravella ha voluto ricordare, con grande sensibilità e intensità, il brutale ed efferato eccidio con una video poesia, che potete guardare qui sotto. Il titolo, Verranno domani nuovi raccolti, si riferisce ad una frase pronunciata da Alcide Cervi, a sottolineare l’importanza di andare avanti, sempre e comunque, nonostante la tragedia, in nome della libertà e della democrazia.

 

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Author: Geppe Inserra

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