Discovering Puglia: la Capitanata c’è, ma non quanto avrebbe potuto…

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È qualcosa di più di quanto non dica lo stesso nome, Discovering Puglia, il progetto dell’Assessorato Regionale al Mediterraneo, per favorire la destagionalizzazione del turismo. È, forse, la celebrazione definitiva del matrimonio tra turismo e cultura, che si può coniugare al meglio proprio durante la stagione invernale.
La Puglia è attrattiva sempre: sia d’estate, quando ha da offrire ai turismo il sulle e il mare, sia d’inverno quando il bagno non si può fare, ma si possono visitare i tantissimi beni culturali o si può partecipare a tanti eventi. Occorreva però “fare sistema”, organizzando anche in questo senso l’offerta turistica e mettendola in rete.
Discovering Puglia pare esservi riuscito al meglio. I numeri sono imponenti ben 620  attività che, a partire dalle prossime festività natalizie, accompagneranno fino a tutto il 2013 i turisti che sceglieranno la Puglia e naturalmente i pugliesi stessi. Ma la provincia di Foggia non è presente come e quanto avrebbe potuto: il problema non è della Regione ma del territorio, che non ha risposto come sarebbe stato il caso.
Ma torniamo al progetto. “L’obiettivo – spiega Silvia Godelli, assessore al Mediterraneo, Sport e Turismo – è valorizzare in modo organico sia gli attrattori pugliesi che la presenza diffusa degli eventi di forte richiamo turistico . Con Discovering, la Puglia è in grado finalmente di mettere in rete un’offerta integrata per i week end e i giorni di festa a partire da dicembre e per tutto il 2013”. 

Discovering Puglia offre un patrimonio di asset e di eventi diffusi sul territorio di forte richiamo turistico che l’Assessorato al Turismo della Regione Puglia, attraverso l’Agenzia regionale Pugliapromozione, ha valorizzato e organizzato in rete, offrendo una serie di servizi gratuiti e di prodotti turistici programmati per tutto il 2013 e destinati a rimanere nel tempo come formula vincente.
Il progetto mette insieme le attività più interessanti ed inedite previste per la stagione non estiva e coinvolge operatori turistici del territorio, associazioni culturali, agenzie di viaggio, professionisti dell’accompagnamento turistico, cooperative di giovani, istituzioni pubbliche e diocesi. 
L’iniziativa è particolarmente innovativa anche per il modo con cui sono stati selezionati gli eventi, le attività e i servizi (tutti gratuiti, vale la pena sottolinearlo). Non un programma calato dall’alto ma scelte che sono il frutto di un approfondito “ascolto” del territorio, selezionate con un bando pubblico, finanziato con Fondi FESR, per un importo complessivo di 110.000 euro.

In questa grande opportunità aperta dall’assessorato regionale al mediterraneo, la Capitanata è presente, ma non come e quanto avrebbe potuto. Come testimonia la mappa complessiva della distribuzione delle attività sul territorio regionale, risultano del tutto assenti diversi comuni. La mappa della distribuzione degli eventi e delle attività in provincia di Foggia descrive in un certo senso una nuova geografia dell’attrattività della Capitanata, ma evidenzia anche punti critici sui quali varrebbe la pena riflettere. Va detto che il problema non riguarda la Regione, in quanto si è trattato di una procedura del tutto trasparente e ad evidenza pubblica. Ancora una volta, la vera questione è rappresentata dalla progettualità da parte di imprese, associazioni ed operatori che avrebbero dovuto rispondere all’appello.
Ma vediamo le attività e gli eventi previsti, per ciascuna delle aree tematiche. 
Nove quelli selezionati nei riti e nelle tradizioni, in cui sono clamorosamente assenti Foggia (basti pensare alla Cavalcata degli Angeli di Incoronata), ma anche San Marco in Lamis (le fracchi), Troia (con i suoi riti della settimana Santa) e San Giovanni Rotondo.
Vi figurano invece Monte Sant’Angelo, Vieste (Festa della Madonna di Merino), San Seero (Festa della Madonna del Soccorso, con i suoi celebri fuochi pirotecnici), Chieuti (Festa di San Giorgio e Corsa dei Buoi), Carlantino (Festa della Madonna della Ricotta), Motta Monterocvino (Festa di San Giovanni Battista), Volturara Appula (Festa della Madonna della Sanità), Roseto Valvofrotre (Festa di San Filippo Neri con il caratteristico lancio del pane) e Deliceto (Festa di San Benvenuto e della Madonna dell’Olmitello).
Decisamente più asfittico, ed è anche questo un grave limite, per la provincia pugliese che possiede la maggior superfici a di aree protette) il panorama delle attività che fanno riferimento all’area tematica Natura e Sport: c’è soltanto Monte Sant’Angelo, con le escursioni naturalistiche al Parco del Gargano.
Un’altra area tematica nevralgica è quella che riguarda Arte e Cultura, ed anche in questo caso la provincia di Foggia balbetta: solo quattro i luoghi che saranno oggetto di attività di guida ed accompagnamento. Anche in questo caso sugli scudi finiscono Monte Sant’Angelo (con il suo rione medievale Junno e l’abbazia di Santa Maria di Pulsano) ed i Monti Dauni, con i centri storici di Pietramontecorvino e Alberona.
Dove riusciamo a fare una figura decisamente migliore è per quanto riguarda gli aspetti turistici connessi all’agricoltura e all’alimentazione, cui Puglia Discovering dedica ben tre aree tematiche: Campagna e Sapori, Masserie Didattiche e Cantine.
Finalemtne c’è anche Foggia, con la Masseria didattica de Palma e la Masseria bio-didattica di Emmaus.. Ad Apricena, l’azienda Valentina Passalacqua, a San Severo, Teanum e l’Antica Cantina. A Torremaggiore, la Masseria Didattica Fiorentino, a San Paolo Civitate la Fattoria Roviello. Ben rappresentati anche in queste aree tematiche i Monti Dauni: con la Masseria Didattica Avellaneta a San Marco la Catola, le Masserie Didattiche Posta Guevara e Monte Preisi a Orsara di Puglia, la Masseria Didattica La Cerasola a Monteleone di Puglia e la Masseria Didattica Bosco Macchione ad Accadia. Infine, a Cerignola, l’azienda agrobiologica Antica Enotria.
L’ultima area  gli eventi: anche in questo caso, la mappa che riguarda la Capitanata risulta alquanto leggera. Gli eventi compresi nel cartellone di Discovering Puglia sono soltanto tre: Gustapeschici a Peschici, la Sagra del Vino a Rignano Garganico, e la Sagra delle Panelle a Faeto. 
La risposta del territorio c’è stata, insomma, ma si sarebbe potuto fare di più.
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Author: Geppe Inserra

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