Lettera aperta a Sandro Simone e al Cavaliere

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Caro Sandro,
tu lo sai quanto mi è costato – per la prima volta nella mia vita – solidarizzare con il Milan per come sono andate le cose a Busto Arsizio. E anche tu hai assentito, perché sappiamo che c’è una legge morale prima di ogni fede calcistica, e i cori dei razzisti a Boateng sono un insulto all’umanità, e punto. Oso pensare che siano stati d’accordo con noi da lassù finanche Giacinto Facchetti e Peppino Prisco.
Chissà però che ne pensa il presidente rossonero. Proprio nel giorno in cui il Cavaliere annuncia che l’accordo coi leghisti è cosa fatta, ecco che la polizia commina il Daspo a tale Riccardo Grittini, assessore allo sport leghista del comune di Corbetta. 

Solo ieri, l’ex premier aveva detto di avere “fatto i complimenti ai giocatori per il coraggio, si è trattato di un fatto incivile. Il calcio è la metafora della vita e deve essere qualcosa di istruttivo, le squadre sono esempio di civiltà, i comportamenti nello stadio non possono essere sottostimati e quello che è accaduto è un danno a tutti e anche all’immagine dell’Italia”. Appunto. 
Ma un paio d’ore dopo aver tuonato contro gli incivili di Busto Arstizio il Cavaliere si è andato ad accordare coi leghisti. Il bello – anzi il brutto – è che non credo saranno molti a notare questa ennesima contraddizione.
Non so tu, ma io mi sento un po’ stonato… (a proposito ho visto qui a Foggia delle scritte brutte brutte verso i napoletani, ma di questo semmai parliamo domani): mi pare che qui il pallone, la politica c’entrino fino ad un certo punto. C’entra semmai il senso comune, anzi il Senso comune, quello con la S maiuscola. Dov’è andato a finire, secondo te?
LA RISPOSTA DI SANDRO
Vale quello che ho detto, il razzismo e la violenza nel calcio (e mica solo lì) sono da condannare “senza se e senza ma”, quelli che cercano scuse o eccezioni (vale per Balotelli, il Vesuvio e tutto il resto) sono come quelli che iniziano i discorsi con “premesso che ho degli amici omosessuali” e poi tirano fuori le peggiori frasi omofobe.
Berlusconi non lo considero nemmeno, ma non mi piacciono nemmeno tutti gli altri che si arrabbiano per un coro razzista e poi corrono a votare per chi si allea con un partito dichiaratemente razzista come la Lega.
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Author: Geppe Inserra

1 thought on “Lettera aperta a Sandro Simone e al Cavaliere

  1. Visto che mi sono auto-citato ecco cosa avevo scritto subito dopo Pro Patria-Milan:

    Penso abbia fatto bene il Milan ad abbandonare il campo. Mi auguro lo facciano anche altre squadre, anche in campionato, anche quando i cori razzisti li fanno i propri tifosi.
    Io li ricordo ancora i cori dei milanisti contro Eto'o. E pure quelli dei tifosi del Foggia o dell'Inter.
    Ah, fosse per me i razzisti andrebbero riconosciuti uno per uno e cacciati dagli stadi a vita.

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