Ralph De Palma e la memoria collettiva | I lettori discutono

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Le manifestazioni in corso per ricordare il leggendario campione automobilistico Ralph De Palma, alla vigilia del centenario della sua mitica vittoria ad Indianapolis, si stanno rivelando anche un utile esercizio di riflessione sulla memoria collettiva. Che per quanto riguarda il pilota, originario di Biccari, ha balbettato per alcuni anni e soltanto oggi si sta dando finalmente una dimensione pubblica.
Il campio è stato sottratto all’oblio ed è tornato a far parte dell’identità pugliese e foggiana, grazie agli sforzi di Maurizio De Tullio, il giornalista che col suo libro Ralph De Palma. Storia dell’uomo più veloce che veniva da Foggia (nella foto, la copertina) ha ricordato all’Italia questa bella storia di sport e di emigrazione di successo, e al sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna che ha raccolto l’appello lanciato da De Tullio.
A Biccari è in corso una mostra dedicata al campione, ed è stato realizzato un monumento, di cui Lettere Meridiane si è occupata in un post precedente.
La pagina che il sito dell’Associazione Pugliesi nel Mondo dedica agli sportivi che hanno portato in alto il blasone della Puglia continua ad ignorare De Palma (mentre invece cita Felipe Massa. che pugliese non ha, ma ha i nonni di Cerignola). E altrettanto dicasi per la pagina di Wikipedia sui nativi di successo della Puglia.
La memoria collettiva non s’improvvisa, appunto. È anzi qualcosa che va costruita, giorno per giorno. E con il contributo di tutti.
Proprio per questo, riteniamo utile pubblicare i diversi commenti giunti sul post in cui riferivamo del monumento, nonché la lettera di precisazione che De Tullio ci ha fatto giungere, in merito ad alcune considerazioni (che potete leggere più avanti) del giornalista free lance Nico Baratta.
* * *
Università Crocese
Grande merito al Sindaco di Biccari che ha saputo cogliere l’importanza di legare al territorio persone famose nel mondo ma quasi sconosciute nelle terre natie. Il merito è da condividere con Maurizio De Tullio che con competenza e pazienza ha saputo rintracciare personaggi di Capitanata che si sono distinti nelle materie più disparate. Non mi stupisce il fatto che a cogliere questa opportunità sia stato per primo il comune di Biccari che anche in passato si è distinto per essere stato “nodo” di tante iniziative. Organizzare con successo nella stessa giornata la mostra, le danze etniche (con gruppi gemellati con Accadia) e l’itinerario enogastronomico non è una cosa che si può improvvisare. E’ segno che le associazioni di Biccari riescono a fare rete tra loro curando il progetto ed abbandonando personalismi e visibilità.
Nico Baratta
Il Coni prov.le sollevò il caso ben due anni fa con un acclarato appello di Nico Palatella, per poi dedicargli la sala stampa della sede.Organizzò e produsse un’iniziativa che rimise in moto la macchina di De Palma, quella del ricordo dimenticato. Ora tutti si ricordano di lui dimenticando chi lo ricordo, ovvero Nico. Ad Maiora!
* * *

Di seguito la risposta a Baratta di Maurizio De Tullio, che l’autore intitola Ma su De Palma quale film ha visto Nico
Baratta? 

Chiamato indirettamente in causa
da Nico Baratta – a proposito della vicenda Ralph De Palma – provo a rimettere
le cose nel giusto ordine. Conosco da anni Nico Palatella ma non ho trovato
tracce dell'”acclarato appello” citato da Baratta: e dire che in
internet, se si lascia anche la più infinitesimale delle impronte, qualcosa
resta, specie se si è persone note o attive in più campi come lo è Palatella.

Poi devo essermi perso qualche
puntata se Baratta attribuisce all’effervescente Palatella addirittura
l’organizzazione e la produzione di una iniziativa che avrebbe rimesso in moto
la macchina di De Palma! E infine l’improbabile nota apologetica: “Ora tutti si ricordano di lui (De
Palma, suppongo – ndr) dimenticando chi
lo ricordò, ovvero Nico Palatella”.
Caro Geppe, che ingrati che
dobbiamo essere stati…
Ricordo che il primo a
meravigliarsi della grandezza di De Palma e a stupirsi del silenzio
istituzionale, fu proprio l’allora Presidente prov. del CONI Tonino
Macchiarola. Era il 2008, ed eravamo nell’ufficio di Inserra a Palazzo Dogana,
presente anche Umberto Candela. Ci vollero però tre anni perché l’elefante
partorisse il topolino: una targa e l’intestazione della Sala Convegni del
CONI. Meglio di niente, ovvio.
Ammetto – caro Geppe – di essere
sempre più amareggiato nel vedere come la cultura degli ultras prenda sempre più il sopravvento in questa maledetta città,
malata di “foggianesimo” e con rari esempi di
“degirolamesimo” (vedi LOTRAS).
Sono sette anni (da quando, cioè,
uscì il mio libro biografico su Ralph De Palma) che cerco sponde, ascolto,
sostegno, collaborazione per iniziative concrete e nessuno più di te mi è
testimone, soprattutto dei silenzi, dei dinieghi, degli sfottò ricevuti in
questi sette anni.
Il manager è una professione seria e non capisco perché i nostri
debbano sedere nei vari CdA invece che operare al meglio per trasformare in
azioni positive le problematiche loro consegnate.
Io so solo che le mie denunce e
le mie proposte sono un fatto incontestabile e documentabili negli anni e sul
web. E so solo che ci sono voluti tre giornalisti non foggiani – come il barese Enzo Del Vecchio, il bolognese Carlo
Cavicchi e il manfredoniano Giovanni Armillotta – per far emergere a livello
nazionale il nome di Ralph De Palma, dopo l’uscita del mio libro. A onor del
vero va ricordato che nel 2011
l’ottimo Pino Autunno realizzò una bella puntata degli
speciali che il CONI gestiva in una TV locale, e di tanto sono loro grato. Per
il resto un ingombrante e colpevole silenzio: istituzionale, mediatico,
imprenditoriale.
Penso che dal 2006 a oggi i vari manager, i vari Presidenti di Provincia,
i vari Sindaci di Biccari e Foggia che si sono succeduti negli anni e i tanti
“cosiddetti” giornalisti locali abbiano avuto tutto il tempo e le
risorse necessarie (ancorché minime) per “organizzare
e produrre iniziative che rimettessero in moto la macchina di De Palma”
,
per parafrasare Nico Baratta, e non lo abbiano fatto.
Se qualcuno si è mosso,
mettendoci la faccia – nonostante le mie ripetute accuse di vergognosa e
insopportabile latitanza – è l’attuale Sindaco di Biccari, il giovane e
dinamico avv. Gianfilippo Mignogna.
E se qualcuno ha continuato a
crederci, tirandosi su le maniche, non volendo perdere la speranza di coronare
un sogno, sono io.
Insieme – ma con altri
encomiabili e volenterosi compagni di strada, tra cui il nuovo Delegato Prov.
del CONI, Mimmo Di Molfetta – abbiamo reso possibile (lo scorso 2 luglio)
quello che non si è fatto in sette anni: un Comitato che promuova degnamente in
Capitanata, in Puglia e in Italia la figura e l’eredità di Ralph De Palma.
In soli 45 giorni abbiamo
costituito un “Comitato Promotore” (con decine fra enti, istituzioni,
associazioni, imprenditori); abbiamo dato vita al sito internet
(www.ralphdepalma.it); abbiamo realizzato la Mostra documentaria e fotografica su Ralph De
Palma inaugurata lo scorso 12 agosto a Biccari e che diventerà presto
itinerante; fatto realizzare un artistico mezzobusto dallo scultore e docente
Fabio Casiero; fatto intestare il Campo Sportivo di Biccari a De Palma;
attivato un ‘ponte’ con gli Stati Uniti presso il NIASF; stretto un accordo con
una importante azienda di Capitanata per la produzione di una linea di prodotti
a suo nome. Tutto questo in poche settimane, in piena estate, senza manager e senza politicanti, ma solo con
la buona volontà dei signori De Tullio e Mignogna.
E da settembre ripartiremo con le
altre iniziative già programmate dal “Comitato” per arrivare al
fatidico maggio 2015, col grosso delle manifestazioni previste.
Con noi ci sono altre persone
belle e che lavorano in silenzio, gratis e senza altri fini che non siano
quelli della promozione del grande Campione e del territorio che lo ha visto
nascere.
Si chiamano Salvatore Ingrosso,
Antonio D’Apote, Ernesto Gatti, Alessandro Forcelli, Arcangelo Renzulli,
Francesco De Vito, Cesare Soldi, Ennio Nocera, Marcello De Vivo e tanti altri i
cui nomi adesso mi sfuggono.
Se Baratta e Palatella vogliono
dare una mano saranno sempre graditi, purché si rispetti sempre la verità
storica e si sia intellettualmente onesti, come credo di aver sempre fatto nel
corso dei miei 37 anni di attività giornalistica.
Cordialmente

Maurizio De Tullio

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Author: Geppe Inserra

5 thoughts on “Ralph De Palma e la memoria collettiva | I lettori discutono

  1. Da Nico Baratta per De Tullio:
    " Ma su De Palma quale film ha visto Nico Baratta? "
    Caro De Tullio, da buon ricercatore della storia e questa è molto recente, chiama Palatalla e rimarrai sorpreso. Ti consiglio filmn di altro genere se non comprendi questo. Non sono abituato a dire cose non vere. Verifica e poi parla e scrivi. Ciao.

  2. Come detto da De Tullio il 2008 fu l'anno del ricordo di De Palma e Pino Macchiarola, ex presidente del Coni prov.le continuò a ricordarlo. O meglio, il Coni lo ricordò. La stima verso Pino è tanta, ma dietro c'è sempre stato Palatella, vicario del Coni prov.le, che muoveva i fili e ravvivava le menti. Ho vissuto in prima persona quella fase e posso assesire che Palatalla è stato il volano maggiore di quell'ente, pur essendo il Vicario. Se po vogliamo, caro De Tullio, dare meriti solo a persone che sono "più vicine", è una scelta di parte. Ma dire che Palatella non ha nulla a che fare con il ricordo di De Palama è una corbelleria che non va tralasciata. In quanto a film, lo ripeto, consiglio altri generi: il mio non è alla portata di chi non verifica e non solo su internet. Con rispetto dovuto De Tullio.

  3. Senza polemica ribadisco quanto scritto e scandisco un po' di date utili:
    2006: esce il mio libro;
    2008: Macchiarola (Pino e non Tonino: mea culpa!) e il CONI "si stupiscono" di De Palma;
    2010 (4 anni dopo…): targa e intestazione sala conferenze del CONI;
    2011: trasmissione di Pino Autunno (promossa dal CONI);
    luglio 2013: nascita del Comitato Pro De Palma e prime serie iniziative.
    Non esistono "appelli acclarati" ante 2010 e se esistono che si pubblichino!
    Non ho mai detto che Nico Palatella non abbia mai avuto nulla a che fare con RDP, ma la verità storica è una cosa, l'apologia è un'altra.
    E poi "muovere i fili" mi ricorda molto epoche e metodi non gradevoli.
    Per inciso: un manager dovrebbe coltivare soprattutto la cultura del fare e se ci sono voluti 4 anni per fare una targa… mi aspetto una nuova generazione di manager a Foggia (non a caso citavo la LOTRAS).
    Un cordiale saluto ai due Nico e a Geppe.
    Maurizio De Tullio

  4. Nico Baratta:
    Vabbè, forse abbiamo entrambe calcato la mano. Ciò che mi ha dato fastidio che spesso si fanno cose e non vengono citati autori, spesso dietro le quinte, ma solo chi ha rilevanza in un ente o comitato. Per De Palam si son mosse tante persone: da te De Tullio, cui va riconosciuto il lavoro svolto, a volontari della memoria storica di un personaggio cui sarebbe opportuno dedicargli molto nell'ambito pubblico. Se parlo di Palatella è perché so che ha fatto tanto e mai si mostrato, anche senza pubblicità altrui. Se lo faccio io è perché son stanco di vedere cose fatte anche da lui e mai che venga citato. Tanti progetti in Capitanata portano la firma di Nico P. e molti se ne sono attribuiti i meriti. Non è il caso De Palma, ma basterebbe fare una piccola ricerca tra le carte istituzionali, spesso non pubblicate su internet per ovvie ragioni di "dare a qualcuno ciò che non ha fatto", per comprendere che ciò dico. Un esempio di un progetto che pochi conoscomno: parcheggi rosa, progetto di Palatella e attribuito al Comune, oppure Gargano Sea Games di Palatella e Coni Prov.le rispolverato da istituzioni locali sotto altro nome ma non nella sostanza. Comunque, De Palma va ricordato a prescindere da chi lo fa. E lasciamo stare i film, ci si perde di stile, meglio una buona e sana conversazione per rimettere tutto al suo posto. Io non avrei mai rivolto a un collega una citazione così, che ho già dimenticato poiché mi piace il confronto e la stima e di De Tullio ne ho tanta.

  5. Caro Nico, ti ringrazio di cuore per la posizione che hai preso nei confronti di queste attività da me svolte e capisco anche molto bene la posizione di Maurizio De Tullio, a cui va il merito di aver speso e creduto, come pochi altri, in questa rivalutazione della figura di Ralph de Palma. Gli incarichi di mia competenza prevedono esattamente quanto da me realizzato in tutti questi anni di militanza nel mondo dello sport e sinceramente non smetterò mai, finchè il tempo e la salute me lo permetteranno, di continuare in questa opera di valorizzazione della mia terra e delle sue eccellenze, siano esse ambientali, culturali, sportive e così via. Credo pertanto sia giusto riconoscere il merito a chi stia in questo momento lavorando a gran ritmo per gli stessi motivi e ringraziare chi vorrà in qualche occasione ricordarsi anche di noi per il nostro umile e precedente contributo. Il resto conta poco; le polemiche non servono a nulla e ringrazio l'amico comune Geppe Inserra per l'ottima opera di diffusione che svolge attraverso il suo Lettere Meridiane, evidenziando i pro e i contro, favorevoli e contrari delle varie nostre storie di tutti i giorni. Un abbraccio e forza Capitanata. 🙂 Nb. Non muovo i fili, state tranquilli. Chi lo fa è burattinaio e pertanto figura poco democratica nella quale non mi riconosco; Nico Baratta credo intendesse parlare di regia e di questo me ne prendo un piccolo merito, le cose che realizziamo sono tante e qualcuna va molto a rilento, ma al CONi c'è una sala intitolata al pilota, ne facemmo una degna conferenza e presentazione, in quell'occasione riscoprimmo anche il libro e sinceramente di più non ricordo ma credo nemmeno serva elencare altro, la mia funzione era quella e credo di aver fatto quanto in mio potere, tra l'altro da volontario non retribuito come previsto dalle cariche CONI. Buon tutto a tutti!! 🙂
    Nico Palatella

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