Per le lagune del Gargano potrebbe cominciare una nuova stagione di sviluppo

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Il comprensorio lagunare del Gargano è un luogo d’eccellenza, un posto che ci viene invidiato da tutta l’Europa (lo sapete che la Capitanata è tra i territori con la maggior concentrazione di zone umide del vecchio continente?). È un concentrato di risorse ambientali e paesaggistiche, nonché di potenzialità produttive da straordinaria valenza (non è un caso che qui il CNR ha voluto costituire una sua sede che si occupa di scienze marine e biologia lagunare). In una parola, è una formidabile risorsa da investire nella prospettiva di un nuovo e diverso modello di sviluppo, maggiormente orientato sulla sostenibilità e sulla intelligente utilizzazione delle risorse del territorio.
Qualcosa si sta finalmente muovendo. Accanto a piccole imprese d’eccellenza, che stanno sperimentando modelli produttivi molto avanzati (come la Gargamelle s.r.l. di Cagnano Varano, che ha rilanciato la produzione della moleca, il granchio molle del Gargano, di cui Lettere Meridiane ha parlato in questo post)  anche le istituzioni locali si stanno attrezzando nel tentativo di fare sistema.
Un ruolo importante in questa direzione potrebbe essere svolto dal Gruppo d’Azione Costiera “Lagune del Gargano s.c.ar.l.”, raggruppamento di soggetti pubblici e privati che mette assieme i quattro Comuni territorialmente interessati nella zona di pesca (Cagnano Varano, Ischitella, Lesina e San Nicandro Garganico), la Camera di Commercio, associazioni di categoria e portatori di interessi.

Il Gruppo nasce all’interno di un modello previsto dell’Unione Europea, e opera nel quadro di una strategia globale di sostegno all’attuazione degli obiettivi della Politica Comune della Pesca. 
Il GAC ha il compito istituzionale di sostenere la realizzazione di un sistema di sviluppo locale integrato, basato sulle risorse produttive, ambientali e culturali locali attraverso il consolidamento dell’assetto politico – economico – sociale esistente e favorendo la partecipazione di tutti gli attori ai processi decisionali sulla corretta gestione della pesca e gli aiuti alle imprese. Potrebbe dunque diventare un attore strategico nella sperimentazione del nuovo modello di sviluppo di cui si è detto prima.
Il GAC finanzia azioni in materia di sviluppo sostenibile e miglioramento della qualità della vita nelle zone di pesca attraverso l’attuazione del PSC – Piano di Sviluppo Costiero, con i fondi previsti dall’Asse IV, Misura 4.1 “Sviluppo sostenibile delle zone di pesca” del P.O. F.E.P. 2007-2013.  
Per sensibilizzare il territorio sulle opportunità offerte dal nuovo soggetto, il GAC sta organizzando dei seminari di presentazione delle sue iniziative. Dopo la prima, svoltasi qualche giorno fa a Lesina, presso il Centro Visite del Parco Nazionale del Gargano, martedì toccherà a Cagnano Varano (ore 17.00 presso la Sede del Comune).
Con i sindaci dei Comuni – Arch. Pasquale Tucci e Dott. Nicola Tavaglione – il Presidente del GAC Ing. Eliseo Zanasi e il Direttore Tecnico GAC Dott.ssa Monica Contegiacomo illustreranno i Bandi per la presentazione a finanziamento di progetti nell’ambito delle azioni: 4.1.a.1 “Investimenti produttivi nel settore dell’acquacoltura” e 4.1.a.4 ” Progetti Pilota”.

Per il comprensorio lagunare del Gargano potrebbe cominciare una stagione nuova.
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Author: Geppe Inserra

3 thoughts on “Per le lagune del Gargano potrebbe cominciare una nuova stagione di sviluppo

  1. Il GAC che " ha il compito istituzionale di sostenere la realizzazione di un sistema di sviluppo locale integrato, basato sulle risorse produttive, ambientali e culturali" dovrebbe ufficilizzare, in modo chiaro,la propria posizione rispetto ad ipotesi di parchi eolici offshore nell'area marina e costiera prospiciente i Comuni aderenti al progetto stesso, impegnando gli stessi al rispetto della delle determinazioni assunte.

  2. Buongiorno, sono contento che nasca una nuova opportunità di sviluppo nelle due lagune, ma faccio una considerazione di ordine pratico e mi riferisco in particolare alla spiaggia ed il bosco che da Marina di Lesina va verso Torre Mileto. La cosa che ferisce immediatamente lo sguardo è il degrado e lo sporco che regna sovrano ovunque. Penso che un nuovo sviluppo debba passare anche da un rispetto dei territori pena un progressivo degrado. Quindi insieme pulizia, ordine e prevenzione per mantenere la bellezza di questi luoghi.
    Antonio Antonacci

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