In Capitanata cresce l’occupazione, ma anche la disoccupazione

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Da gennaio ad ottobre del 2012, sono cresciuti  in Capitanata sia gli occupati che i disoccupati e gli inoccupati. Lo si rileva dai dati forniti – a cura di Domenico Buccino – dal Settore Politiche del Lavoro della Provincia, che si riferiscono agli iscritti ai Centri Provinciali per l’Impiego. I dati sono estratti da Sintesi, il sistema informativo provinciale del lavoro.
Nei primi dieci mesi dell’anno in corso, gli occupati sono passati dai 117.835 di gennaio, ai 123.717 di ottobre, con un saldo attivo di 5.882 unità. Il trend è positivo anche confrontando il dato di ottobre 2013 con quelli relativi allo stesso mese degli anni precedenti: si registra, infatti, un aumento di 2.851 unità rispetto a ottobre 2012 e di 9.276 unità rispetto a ottobre 2011. 
Bisogna sottolineare che tali saldi positivi non significano un miglioramento della situazione occupazionale ed economica provinciale, e sono probabilmente la conseguenza di due fenomeni: una ripresa dei movimenti migratori (occupati che trovano posto fuori provincia, ma restano domiciliati in Capitanata) ed una certa, possibile emersione dal lavoro nero.

Che la positiva dinamica sul versante degli occupati non debba indurre ad ottimismo è confermato dall’andamento dei dati relativi a disoccupati ed inoccupati. L’apparente contraddizione dell’incremento contestuale di tutte le tre categorie  si spiega con il costante aumento della platea degli iscritti ai Centri Provinciali per l’impiego, che, nel solo 2013, sono passati dai 271.834 di gennaio ai 284.074 di ottobre, con  un aumento di ben 12.240 unità. Anche in questo caso, si tratta di un trend che si mantiene regolare negli anni. Il numero complessivo degli iscritti era di 262.877 unità a ottobre 2011, e di 272.971 unità a ottobre dell’anno successivo. L’incremento nel biennio è stato pari a 21.197 iscritti.
Come già detto, i disoccupati sono aumentati  nel corso del 2013, passando dagli 84.120 di gennaio agli 88.648 di maggio (+4.128). Anche per questa categoria di tratta di un trend regolare nel tempo, e purtroppo negativo: i disoccupati erano 79.807 a ottobre 2011, e 79.832 a ottobre 2012. Va rilevato il forte peggioramento dell’indicatore negli ultimi dodici mesi, con una crescita di ben 8.816 unità.
Con riferimento ai primi dieci mesi del 2013, l’incremento degli occupati è comunque leggermente superiore a quello dei disoccupati, denotando – ma verosimilmente per l’effetto dei fenomeni di cui si è detto prima –  un saldo positivo di 1.754 unità.  Probabilmente connesso ai flussi di lavoro stagionale è il trend particolarmente negativo registrato negli ultimi due mesi presi in considerazione (settembre e ottobre) che hanno marcato un calo degli occupati di 2.393 ed un aumento quasi speculare dei disoccupati di  3.527 unità.
Il numero degli inoccupati è rimasto sostanzialmente invariato: 41.148 a gennaio, 41.300 ad ottobre. Erano lo stesso numero ad ottobre 2012, e fanno registrare una lieve discesa rispetto ad ottobre 2011 (-783). Nel complesso, disoccupati e inoccupati sopravanzano gli occupati, che presentano un saldo negativo di 6.231 unità.
Con riferimento alla distribuzione territoriale del fenomeno, la situazione occupazionale si presenta più critica nei grandi centri. Quasi tutte le città della Pentapoli fanno registrare saldi negativi tra numero di occupati e numero di disoccupati e inoccupati (Foggia, – 3.706; San Severo, – 4.289; Manfredonia, -2.655; Lucera, -2.568). La sola eccezione è rappresentata da Cerignola, che presenta un saldo attivo di 4.226 unità, che rappresenta anche il dato occupazionale migliore dell’intera Capitanata. Si tratta di una tendenza che interessa l’intero territorio del Basso Tavoliere, come confermano i dati relativi a Carapelle (+2.728), Ortanova (+986), Ordona (781); Stornara (+1.080); Stornarella (+946).
Geppe Inserra

Elaborazioni statistiche a cura di Domenico Buccino
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Author: Geppe Inserra

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