Foggia, villa comunale ormai terra di nessuno

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Sembrano più gravi del previsto i danni provocati al busto dei fratelli Biondi dagli atti vandalici che hanno ripetutamente colpito il monumento. Così come aveva fatto (con successo) cinque anni fa, anche in occasione della Festa di Liberazione di quest’anno il Laboratorio politico Jacob ha cercato di ripulire l’opera d’arte. In un commento postato su Fb da Lesko Zbarskij si legge: “le nuove scritte, che sono lì da due anni, non sono venute via ad un ennesimo tentativo volontario di pulizia, servirebbe un intervento professionale magari.” La foto a destra, resa disponibile dallo stesso autore del commento, mostra come si presentava il monumento il 25 aprile di quest’anno: le bandiere riescono a malapena a coprire le scritte, che hanno resistito al tentativo di pulizia sommaria messo in atto da Jacob.
Cinque anni fa, come mostrano le altre fotografie,  pubblicate più sotto, le cose erano andate diversamente e l’iniziativa volontaria del laboratorio politico aveva avuto successo: il basamento dell’altorilievo che raffigura i due fratelli partigiani foggiani caduta nelle Marche per mano tedesca era stato perfettamente ripulito.

Il monumento dopo la ripulitura nel 2008

Ad essere oggetto di atti di teppismo non è soltanto il monumento ai fratelli Biondi ma tutto l’ingente patrimonio monumentale della villa comunale, e il fatto è ancora più grave se si tiene presente che le statue raffigurano i foggiani più illustri: oltraggiarle e danneggiarle è un modo alquanto spregevole di offendere la memoria e il cuore della città. A fare la conta dei danni è un  foggiano attento come Gino Longo: “Il busto in bronzo di Rosati sparito,quello di Maldacea piegato all’indietro. Rotundi più volte gli hanno fatto una falce e martello in faccia. Celentano Ungaro in condizioni peggiori di ciò che si vede nella foto (dei fratelli Biondi, n.d.r.), idem di casi per Vincenzo Lanza. Per non parlare della lapide a Gaetano Postiglione, continuamente imbrattata di vernice e presa a sassate o il cippo a Leonardo Manzi, perennemente rovinato.”

Il monumento nel 2008,
prima della pulizia

Il frequente ripetersi di episodi vandalici ai danni dei monumenti ubicati nella Villa Comunale rilancia il problemi della vigilanza e dei controlli, sottolineato da Nico Baratta: “In villa da qualche giorno è stato intensificato il controllo mettendo operatori volontari della Protezione Civile che invece di star attenti anche ai vandali oltre a chi frequenta il cinema all’aperto (ma non so some fanno giacché son sempre li seduti all’ingresso della villa), intimano i bambini a non divertirsi sulle bici. Mah… E’ vero che in villa c’è il divieto di circolare in bici, ma almeno per i bambini si può fare poiché a Foggia le piste ciclabili e luoghi sicuri per tale divertimento mancano. Poi ci sono i vigilantes che dovrebbero svolgere il vero controllo della villa e invece di star al bar del parco giochi, lasciando incontrollati chi su panchine al buio e tra i cespugli si ubriaca, come avviene anche dietro la prima bancarella a sinistra all’ingresso, potrebbero essere più presenti laddove serve. La verità è che questa gente alza la voce con i cittadini civili e tacciono con quelli incivili. Hanno paura.
Allora a cosa servono tali soggetti? Solo pubblicità del politico di turno che si fa la bocca su interventi fantasma e inservibili. La Villa Comunale deve riprendere la funzione per la quale è stata ricostruita e concepita e non l’ennesimo ritrovo di gente “border line” lasciata incontrollata da chi è pagato per garantire sicurezza, legalità e preservazione del ben comune.”
Il laconico commento di Michele Blasotta è quello che meglio fotografa la situazione: “la villa è diventata la patria di nessuno ed è un grave peccato…”
Moltissimi i commenti dedicato al senso civico e ai livello culturale  della città (che episodi del genere qualificano piuttosto bassi…). Tornerò sull’argomento in un prossimo post.

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Author: Geppe Inserra

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