Aeroporto Lisa. Adesso ci vuole anche il parere del Ministero della Cultura

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Se il question time di ieri, alla Camera dei Deputati, sui ritardi nella Valutazione di impatto ambientale doveva servire a chiarire tempi e prospettive per l’allungamento della pista dell’aeroporto Lisa di Foggia, non c’è di che stare allegri. Rispondendo all’interrogazione dell’on. Lello Di Gioia, il ministro Galletti ha sciorinato date, contribuendo a mettere in chiaro qualche tassello che mancava. Nel merito, però, non si è sbilanciato neanche un po’, e del resto sarebbe stato azzardato aspettarselo, perché quello raccontato dal responsabile del dicastero dell’ambiente somiglia più ad un percorso ad ostacoli, che non una normale procedura tecnica.
I tempi sembrano comunque destinati a non essere brevi perché si è appreso che nonostante il lunghissimo tempo intercorso dall’avvio dell’istruttoria e nonostante il voluminoso carteggio che dev’essersi ormai accumulato nelle stanze ministeriali tra un’integrazione e l’altra, si è ancora in attesa del  parere del Ministero della Cultura.
Ma c’è un altro passaggio della risposta del ministro Galletti che non autorizza particolare ottimismo, ed è il cenno fatto all’ulteriore documentazione, presentata da Enac, in quanto titolare del progetto, relativamente all’analisi costi-benefici.


Come si sa, il progetto allungamento della lista del Lisa  è stato già bocciato proprio per quanto attiene il rapporto costi benefici dal Nucleo di Valutazione sugli Investimenti Pubblici (qui la lettera meridiana in cui ne parlai), organismo indipendente della Regione, il cui parere non è vincolante (tanto che Adp ha proceduto comunque alla gara d’appalto). L’irruzione nella già tormentatissima procedura della Via anche del capitolo che riguarda il rapporto tra i costi dell’opera e i suoi benefici non è in ogni caso una bella notizia.
Ci si chiede cosa c’entrino gli aspetti economico con una valutazione che dovrebbe restare rigorosamente nell’ambito ambientale, tanto più che lo stesso ministro Galletti, ha detto nella sua risposta che” il governo intende sbloccare la grandi opere nel rispetto dell’ambiente”, e dunque nell’esame tecnico dovrebbe confluire soltanto verifiche che riguarda l’impatto ambientale.
Si può azzardare che il comitato che sta svolgendo l’istruttoria abbia voluto, attraverso  l’analisi costi-benefici stimare l’effettivo volume di traffico aereo che interesserà l’aeroporto di Foggia e sotto questo profilo si può forse tirare un sospiro di sollievo:  l’aeroporto non è destinato a produrre volumi tanti consistenti da appesantire  il suo impatto ambientale e sotto questo profilo, il parere negativo del  Nucleo di Valutazione sugli Investimenti Pubblici può paradossalmente dare una mano al Lisa.
La replica dell’on. Lello Di Gioia è stata dura. Il deputato foggiano, socialista eletto in quota Pd, è stato molto polemica accusando senza mezzi termini il comitato preposto al rilascio della valutazione d’impatto ambientale di chiedere carte e documenti non pertinenti.
La procedura è stata comunque riaperta da qualche giorno, il 6 settembre scorso dopo che il 6 agosto Aeroporto di Puglia aveva depositato gli ultimi documenti ad integrazione del progetto iniziale. Però manca il parere del Ministero dei Beni Culturali, che forse qualcuno avrebbe dovuto chiedere prima.

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Author: Geppe Inserra

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