La scomparsa di Pino Ciarambino, indimenticabile voce notturna delle prime radio foggiane

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di Maurizio De Tullio
A nemmeno un mese dalla scomparsa della cara Marisa Ferrari, con dolore mi tocca informare i tanti che lo hanno conosciuto che oggi è venuto meno anche Giuseppe Joachim Ciarambino, una delle prime voci ma, soprattutto, uno dei primi veri esperti di musica nelle primitive radio private foggiane, ‘Radio Luna’ e ‘Teleradioerre’ in particolare. Aveva 70 anni ed era di origini ascolane e napoletane.
Inconfondibili i suoi “Notturni” in onda su ‘Teleradioerre’, pregni di vera passione e conoscenza delle sfumature più nascoste di brani, generi ed esecutori. Pino è stato un vero cultore di Musica, quella che per far capire di cosa stiamo parlando occorre scriverla con la “M” maiuscola.
Per lui classica, sinfonica, jazz, brasiliana, blues non avevano segreti: masticava questi repertori come un Professore di Conservatorio. Ma non usava nei nostri confronti il guanto della sfida, di chi sapeva di poter pontificare: per lui la musica non aveva confini, era un solo linguaggio e poteva permettersi di coniugare Ornella Vanoni con Mozart, bastava dargli spazio e un microfono. Avesse avuto la possibilità di andare in onda dalla mezzanotte alla mezzanotte successiva lo avrebbe fatto con facilità estrema!
Pino Ciarambino era stato contestualmente un esperto in tutela e difesa economica d’impresa e di libera intrapresa. Aveva lavorato come quadro alla Sofim e per lunghi anni in campo assicurativo. I suoi interessi scientifici, di viva partecipazione, hanno spaziato nel campo della Economia e Management dell’Innovazione e, in special modo, nel rapporto fra libero arbitrio e giurismo civile e penale d’impresa e di libera intrapresa.
Già dalla seconda metà degli anni settanta, risorsa umana di Ricerca & Sviluppo Sperimentale di un Ente Economico di Stato, da maggio 1983 aveva curato il Dipartimento di Teoria della Conoscenza di uno studio professionale privato, polispecialistico per la funzione imprenditoriale, con sede a Foggia.
Nonostante la sua inconfondibile ‘stazza’, che aveva cercato di ridimensionare negli ultimi anni, Pino vi aveva convissuto senza mai farsi troppo condizionare. 
Mi piace ricordarlo proprio così, con quel sorriso ora beffardo ora sognante, ma sempre ingentilito da un amore sconfinato per la vita, per i suoi cari e per la musica dalla quale – ne sono certo! – si è separato solo momentaneamente, impegnato come sarà, da qualche parte, a proporre lunghi e variopinti ‘no stop music’. Mai come in questo caso davvero ‘no stop’.
Ciao Pino, ti ricordiamo tutti con grande stima e affetto.
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Author: Geppe Inserra

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