Cinemadessai | “Pulce non c’è”, grande cinema indipendente

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OGGI
Ma perché i film d’essai, i film indipendenti – anche quelli che si rivolgono ad un pubblico ampio, che non sono di nicchia, per intenderci – devono essere confinati nella programmazione della televisione di Stato ad orari impossibili?
Pulce non c’è, pluripremiata opera prima di Giuseppe Bonito, è uno di questi film. Per vederla dovete fare una levataccia oppure mettere mano al registrare, perché andrà in onda alle 5 del mattino di mercoledì su Rai Movie. Però ne vale veramente la pena.
Il film affronta – e con un approccio tutt’altro che mélo – il tema dell’autismo, raccontando la storia di Pulce (Ludovica Falda), bambina di nove anni, due occhioni accesi che ascolta solo il tango e comunica continuamente, anche se non parla. Mamma Anita (Marina Massironi) da anni cerca di rendere la sua vita migliore. Papà Gualtiero (Pippo Delbono) è un medico dall’apparenza burbera, ma si inventa ricette a base di patate da raccontare come favole alla figlia per
calmare il suo panico notturno.
Un giorno come tanti, Pulce  viene allontanata dalla famiglia senza troppe spiegazioni.
Attraverso lo sguardo divagante e trasognato della sorella (Francesca Di Benedetto) Giovanna entriamo nella quotidianità di una famiglia anormale, con il suo lessico pensato per chi può solo parlare per immagini, il suo caos pieno di emergenza e amore. E senza retorica e senza patetismi esploriamo lo
scontro tra mondo adulto e infanzia, tra malattia e normalità, tra rigidità delle istituzioni e legami affettivi.
Il cast artistico è completato dalle partecipazioni straordinarie di Piera Degli Esposti e Giorgio Colangeli.
Ha scritto della pellicola FilmTv: “L’esordio dietro la macchina da presa di Giuseppe Bonito, ispirato all’omonimo libro di Gaia Rayneri, è un piccolo grande film. Una storia dolorosa, purtroppo autentica, che gli autori, con felice intuizione, fanno vivere soprattutto attraverso la sorella maggiore, costretta a barattare le incertezze tipiche dell’adolescenza con l’urgenza di crescere subito. Di “Pulce non c’è”, però, sorprende prima di tutto il cast. Da tempo un film italiano drammatico non riusciva a creare un tale equilibrio di caratteri; Pippo Delbono è un dimesso “padre-orco-o-forse-no” che recita di sottrazione per lasciare il giusto spazio alla decisa Marina Massironi, e sono bravissime le esordienti Francesca Di Benedetto (Giovanna) e la piccola Ludovica Falda (Pulce). Un’opera preziosa.”
DOMANI
Ci sono almeno un paio di buone ragioni per ritenere La bicicletta verde (in onda domani sera, su Iris, a mezzanotte in punto) un film storico: è stato il primo film girato interamente in Arabia Saudita ed è stato il primo ad essere diretto da una donna (Haifaa Al-Mansour, che fu costretta a girare dal retro di un camioncino, dirigendo gli attori con un walkie talkie, per evitare di incorrere in guai con l’autorità).

Interpretata da Waad Al-Masanif, Abdullrahman Algohani, Reem Abdullah, Sultan Al Assaf e Ahd Kamel la pellicola racconta una storia di coraggio e di tenacia, tutta al femminile.
Wadjda è una bambina molto sveglia, spigliata e talvolta irriverente nei confronti del conformismo religioso. Ama divertirsi usando di nascosto la bicicletta del suo amico Abdullah. I due decidono di sfidarsi tra loro, ma ci sono due problemi: Wadjda non ha una bicicletta e la religiosa musulmana vieta alle donne di guidare.
Un giorno sulla strada per la scuola la ragazza vede una bicicletta verde, nuova, ancora avvolta nel cellophane, trasportata sul tetto di una macchina. La segue fino ad arrivare nei pressi di un emporio in cui sarà messa in vendita; è allora che si pone l’obiettivo di comprarla. Chiede al proprietario, donandogli una compilation di canzoni su musicassetta a suggello della richiesta, di tenergliela da parte finché non avrà raccolto il danaro necessario per acquistarla.
Dopo molti colpi di scena Wadjda è a un passo dall’ottenere il danaro necessario, ma dovrà sottomettersi alla chiusa mentalità del suo Paese… Il finale è però intriso di speranza, ed è un grande riconoscimento al coraggio delle donne.
FilmTv ha definito La bicicletta verde “una piccola grande opera di dolce e penetrante realismo.” Da non perdere.

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Author: Geppe Inserra

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