Foggia idiot city

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Una smart city si vede prima di tutto dai  semafori. Più sono intelligenti, più la città che li ospita può definirsi smart. Se le cose stanno così, a Foggia c’è poco di che stare allegri. Piuttosto che smart city, il capoluogo dauno potrebbe definirsi una “idiot city“. Altro che intelligenti, a Foggia i semafori sono proprio imbecilli. 
Provate a percorrere viale Ofanto. Giustamente, la strada che una volta era la circonvallazione della città è particolarmente ricca di semafori. Nel tratto compreso tra viale Michelangelo e via Bari, ce n’è uno ad ogni incrocio.
Nell’epoca ultratecnologica in cui abbiamo la fortuna di vivere, uno si aspetterebbe non dico quei semafori superintelligenti che, come spiegano i tecnici sono in grado di “ripartire la precedenza tra i flussi incrociati della viabilità in modo più rapido e redditizio”, ma almeno semafori appena appena sincronizzati l’uno con l’altro. 
Che succede invece? Sei fermo su viale Ofanto all’incrocio con via Sbano perché il semaforo è rosso? Quello più avanti di via Imperiale che dista appena una cinquantina di metri è verde. Non appena scatta il verde a via Sbano ecco che diventa rosso il semaforo di via Imperiale con la conseguenza che non appena hai superato il primo incrocio devi fermarti al secondo, e così succede agli incroci successivi, a via Gramsci e poi a via Bari.
Per percorrere duecento metri ci metti cinque minuti. Faresti prima a piedi. E se è l’ora di punta potrebbe andarti perfino peggio.
La circolazione a singhiozzo non è una prerogativa solo di viale Ofanto ma si ripete su tutti i viali cittadini che presentano semafori agli incroci. Viale Candelaro costringe gli automobilisti alla stessa estenuante serie di stop and go: la scena surreale descritta prima si ripete, pari pari, in viale Candelare agli incroci di viale Pinto e di via Baffi. Se l’uno è rosso, l’altro è verde, e viceversa.
Non so se i semafori sono regolati da particolari algoritmi. Ma se così fosse è legittimo il dubbio che non siano stati programmati affatto con l’obiettivo di regolare il traffico, ma piuttosto con quello di mettere alla prova le coronarie degli automobilisti.
Ma dove Foggia raggiunge l’apice di idiot city è su via Napoli, al semaforo posto all’altezza dell’Istituto Pascal. Che occorra un semaforo per disciplinare la circolazione in quel punto è sacrosanto, per rendere più sicura la circolazione degli studenti soprattutto agli orari di ingresso e di uscita dalle lezioni. Ma è assurdo, anzi assolutamente “idiot“, che il semaforo sia in funzione anche quando la scuola è chiusa e di conseguenza i cancelli che si aprono su via Napoli sono chiusi.
Il rosso scatta inesorabile anche la domenica, la notte, l’estate.
L’ultima volta che mi è capitato era domenica. La scuola era chiusa. Mi sono fermato al rosso e mi è sembrato che il cancello ridesse.
Mi sono sentito un idiota.
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Author: Geppe Inserra

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