Cinemadessai | Una storia di musica e di speranza nell’orrore

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OGGI
Un film di rara poesia, che vive di sguardi e silenzi e sommesse armonie, senza rinunciare alla denuncia, netta ed irreversibile, dell’orrore e delle infamie di cui si rese colpevole il nazismo.
Personalmente ritengo Il pianista di Roman Polanski una delle migliori pellicole mai realizzate sull’Olocausto. La narrazione è divisa in due parti e due pesi.
Nella prima si vede la tempesta in arrivo. La più grande tragedia dell’umanità viene rappresentata da piccoli episodi densi di significato. Poi, quando tutto sembra perduto, nella seconda parte la vicenda evolve. L’orrore resta, ma non ha la meglio sulla speranza, incarnata dalla musica.
Tratto dal romanzo autobiografico omonimo di Władysław Szpilman, il film racconta le vicissitudini patite dall’autore, famoso pianista ebreo, durante la guerra. Il racconto dell’autore procede dallo scoppio della seconda guerra mondiale con l’invasione della Polonia da parte delle truppe tedesche, all’occupazione di Varsavia, la creazione del ghetto, la vita e la sopravvivenza nel ghetto, dove Szpilman (interpretato da Adrien Brody) si unisce agli abitanti e affronta la fame e la miseria. Quando ormai l’Armata Rossa è alle porte della città e del ghetto resta solo un cumulo di macerie, il pianista conosce un ufficiale tedesco (interpretato da Thomas Kretschmann) appassionato di musica, che lo aiuterà senza mai dirgli il suo nome… Solo dopo molte ricerche scoprirà che si tratta di Wilm Hosenfeld, arrestato e morto per le torture patite in un campo di concentramento sovietico. In considerazione del suo lavoro umanitario, le autorità ebraiche, proprio su proposta del figlio di Szpilman, lo insignirono del riconoscimento di Giusto tra le nazioni. Il film ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 2002.
Stasera, su Iris, alle 21.00.
DOMANI
Manetti Bros. (i fratelli Marco e Antonio Manetti) sono tra i più talentuosi registi italiani. Con un ricco passato da indipendenti alle spalle, si sono imposti all’attenzione del grande pubblico per la regia televisiva della seria dell’ispettore Coliandro. Domani sera in prima serata su Rai 2 (ore 21.20) il loro film che amo di più, Song e’Napule, con  Alessandro Roja, Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Paolo Sassanelli e Carlo Buccirosso. Un’insolita, divertente commedia poliziottesca in salsa partenopea, con i buoni che sembrano cattivi e che alla fine vincono.

La storia. Paco, diplomato al conservatorio, è un pianista di razza ma disoccupato. A Napoli si sente un pesce fuor d’acqua. Non riuscendo a trovare un lavoro che sia nelle sue corde, viene raccomandato al Questore Vitali. Presto, si ritrova agente della Polizia di Stato e, per la sua totale inettitudine, viene relegato a compiere servizio presso il deposito giudiziario.
Un giorno si imbatte suo malgrado nel commissario Cammarota: uomo d’azione dai modi spicci, senza mezzi termini coinvolge Paco in una delicata operazione di polizia volta a rintracciare l’inafferrabile e sanguinario O’ Fantasma, un boss camorrista che nessuno ha mai visto in faccia. La missione: far leva sulle proprie competenze musicali per infiltrarsi in una nota band locale, il cui leader è Lollo Love, amatissimo cantante neomelodico. Lollo e la sua band suoneranno al matrimonio tra il figlio di O’ Fantasma e la figlia del camorrista “Mazza di Ferro”: l’occasione perfetta, e unica, per mandare il latitante dietro le sbarre. Paco, vestendo gli improbabili panni del tastierista Pino Dinamite, viene ingaggiato nel gruppo di Lollo Love…
“Con Song ’e Napule – hanno detto del film Manetti Bros. – siamo tornati al genere che ci ha regalato più soddisfazioni, la commedia poliziesca. Volevamo raccontare Napoli e il fenomeno, unico al mondo, dei cantanti neomelodici (di successo nella loro città e sconosciuti dopo pochi chilometri). Facendo il film poi ci siamo innamorati della città e abbiamo avuto la presunzione di tornare a raccontarla come oggi non si fa più, con il centro città, la sua bellezza e la sua unicità, come hanno fatto in passato Nanni Loy ed Ettore Scola. “
Obiettivo che i due fratelli hanno raggiunto alla perfezione. Dal film esce una Napoli autentica, vivace, solare, come non si vedeva da tempo. Song’ e Napule è stato il film più applaudito al Festival internazionale del film di Roma del 2014, le canzoni e la colonna sonora hanno conquistato numerosi premi. Nastro d’argento per la migliore commedia edizione 2014. Veramente da non perdere.

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Author: Geppe Inserra

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