Colomba Mongiello: il Nord viaggia in serie A, noi in serie C

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Era davvero tanto tempo che a Palazzo Montecitorio non si ascoltava un intervento tanto lucido, caloroso ed appassionato nella difesa degli interessi del territorio foggiano. Ne è stata protagonista questa mattina l’on. Colomba Mongiello (Pd), che ha presentato nell’aula parlamentare un’interpellanza urgente sottoscritta con altri trenta colleghi per sollecitare Trenitalia ad istituire il collegamento Foggia-Roma (ne riferimento in altra parte del blog: per leggere cliccate qui).
Come abbiamo detto negli scorsi giorni, il Freccia Argento che viene utilizzato per il collegamento del mattino da Benevento a Roma, parte da Foggia, ma senza fermarsi alla stazione per far salire i viaggiatori. Un’autentica beffa che ha suscitato feroci polemiche a Foggia e in provincia di Foggia. Per la passione civile e politica che lo distingue, l’intervento di Colomba Mongiello merita di essere letto tutto. Eccolo.

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non è la prima volta che faccio questo intervento in Aula sul potenziamento delle linee, sulla implementazione delle corse, sulle carrozze fatiscenti, sui perenni ritardi, sui bagni che non funzionano. Ma si sa: noi siamo il Sud, noi siamo il Mezzogiorno, spezzato in due dall’alta velocità. È colpa nostra se viaggiamo così lenti? È colpa nostra se viaggiamo in carrozze vecchie, sporche e fatiscenti? È sempre colpa nostra se il gap infrastrutturale nord-sud si allarga? Nel nord-ovest ci sono 7,2 chilometri ogni 100 chilometri quadrati; al sud solo 4,7 chilometri. Nel nord-ovest la rete dell’alta velocità è pari al 9,6 della rete totale; al sud il 2,4: eppure paghiamo lo stesso biglietto del nord-ovest. La differenza è che loro viaggiano in serie A e noi viaggiamo in serie C.
Sono anni che attendiamo di viaggiare veloci, ne abbiamo diritto. Mi si dice: non abbiamo le infrastrutture adeguate per mezzi e carrozze veloci; e quanti anni ancora dobbiamo aspettare per viaggiare veloci e per viaggiare in tutta Italia senza dover attendere ore e ore? Il Sud non può morire per la scarsa mobilità. Abbiamo bisogno di muoverci: ne hanno bisogno i nostri studenti, le nostre imprese, i turisti, gli scambi commerciali, gli scambi culturali, imprese che devono chiudere accordi per far crescere il Mezzogiorno. Lo scorso anno la Puglia e l’intero Sud sono state la meta preferita dei turisti: dal Salento al Gargano, Bari, la Murgia barese, il sole, il mare, il cibo, la splendida accoglienza pugliese che è il valore aggiunto del successo del suo brand. Ma se i turisti vogliono venire da noi, non possono farlo attraverso la rete ferroviaria. Lo devono fare privatamente con la propria macchina, con gli autobus e pensare che dal Gargano al Salento ci vuole più tempo che per andare da Foggia a Milano ma il turismo non avrà mai uno sviluppo pieno e compiuto senza una rete di trasporti adeguati. Quando Trenitalia ha presentato il suo orario estivo qualche settimana fa, devo dire che me lo sono studiato a fondo: rafforzamento Milano-Roma, cioè 20 minuti non sono abbastanza; Milano-Salerno; Pescara-Milano; Roma-Bergamo; una sola linea al sud, Benevento-Caserta, per accontentare le giuste esigenze dei pendolari del territorio. Noi non vogliamo assolutamente fare una guerra tra poveri: la Campania fa bene a rivendicare le sue esigenze ma è possibile che oramai la Puglia da diversi anni abbia gli stessi treni, nonostante le rivendicazioni del territorio, del mondo economico, degli studenti, dei pendolari, delle istituzioni tutte? Sono solo tre le linee per la Puglia: il primo treno stamattina è partito alle otto; il treno successivo – lo dico ai presenti, alla Presidenza, al sottosegretario – parte dopo sette ore e l’ultimo treno per la Puglia parte alle ore 18, dopodiché è finita. Il primo treno che ci consente di arrivare nella capitale parte dalla Puglia presto e arriva a Roma alle 11,22 e sono anni che diciamo: guardate, abbiamo la necessità di arrivare presto; guardate, abbiamo la necessità di accelerare e di implementare queste linee. Ma la cosa ancora più incredibile, che suona come una vera e propria beffa, è che il Benevento-Caserta parte da Foggia, perché noi abbiamo il ricovero treni, vuoto e chiuso e la linea è attivata a Benevento. Io non so chi ha pensato a questa linea ferroviaria. Poi il treno arriva la sera sempre a Foggia vuoto, inattivo ma non le nascondo che tale scelta non solo ha fatto infuriare me come parlamentare che spesso mi sono rivolta a quest’Aula, ma tutti i pugliesi e la Capitanata in particolare. In questo momento sono molti i cittadini che ci stanno ascoltando, tutte le istituzioni si sono attivate – sindaco, presidente della provincia, presidente della regione, il presidente dell’ANCI – tutta la comunità pugliese è impegnata soprattutto a rivendicare un diritto che non solo non è riuscita ad avere, ma che addirittura le è stato tolto. Infatti voglio solo ricordare che qualche anno fa noi avevamo più treni per arrivare a Roma: arrivavamo presto a Roma e partivamo anche più tardi. Con il passare del tempo, invece di implementare la rete ferroviaria, purtroppo si è diminuito il numero dei treni che possono transitare dalla capitale in Puglia. E badate che, devo dire la verità, vengo sollecitata tutti i giorni: prendo solo il treno e la mia città non ha gli aerei e quindi di conseguenza non appena salgo sul treno, vuoi perché sono un parlamentare già da qualche legislatura vuoi perché sono la sorella di un ferroviere, mi si interroga, i pendolari protestano, i ferrovieri protestano, i capotreni protestano, i cittadini protestano, i quotidiani locali hanno fatto una campagna martellante per avere più treni. Qual è l’obiettivo più facile? Ovviamente i parlamentari che non fanno fino in fondo il loro dovere. Ebbene io stessa, che viaggio costantemente, spesso non trovo posto come oggi, come ieri e come l’altro ieri eppure il biglietto sono andata a farlo qualche giorno fa e non mi si venga a dire che non c’è offerta commerciale, anzi tutt’altro. Non a caso il nostro trasporto è stato trasferito su gomma: invece di alleggerire e quindi di migliorare la sostenibilità ambientale, aggraviamo la situazione e addirittura tante sono le imprese private anche straniere che sono venute ad investire nel nostro territorio proprio per rafforzare questa offerta che giornalmente vede avvicinare la Puglia a qualunque regione d’Italia. Ebbene il Salento chiede più treni: hanno perfettamente ragione soprattutto nel periodo estivo. Bari vuole viaggiare veloce e ha perfettamente ragione. Foggia vuole arrivare presto la mattina. Il Presidente Emiliano ieri ha avuto un incontro con la direzione, con i vertici di Trenitalia che hanno aperto alla possibilità di un treno diretto per Bari. La vicenda Lecce riguarda un treno che accontenti le esigenze della Capitanata e di Foggia. Queste sono le osservazioni che ho messo nella mia interpellanza urgente oltre a chiedere a che punto sono le infrastrutture che noi auspichiamo da tanto tempo per la tratta veloce; per non parlare della linea adriatica dove siamo fermi ad una strozzatura a Campomarino che non riusciamo ancora a risolvere. Quindi faccio soprattutto presente al Governo l’esigenza di implementazione delle linee e, badate, la mia interpellanza è stata firmata da tutti i colleghi pugliesi, di tutti i colori politici, fuorché il Movimento 5 Stelle che evidentemente fa una battaglia solo mezzo stampa e poi non mette la faccia in nessuna delle rivendicazioni. Ebbene la mia interpellanza è stata firmata anche da altri colleghi che sono venuti in Puglia e hanno scoperto loro personalmente la situazione: sono venuti a San Giovanni Rotondo per il turismo religioso, il turismo marittimo, la Murgia, Alberobello, il Salento e allora quale risposta intendiamo dare a questo territorio e non ne faccio solo una rivendicazione territoriale perché la rete ferroviaria pugliese è uno scandalo. Stiamo recuperando, dopo tantissimi anni di ritardo, la Basilicata con un forte investimento da parte di quella regione. Per non parlare delle linee calabresi ahimè dimenticate e per non parlare della stessa Sicilia. Dunque chiedo al Governo che si faccia carico insieme a Trenitalia di un’adeguata risposta alle esigenze del territorio: ne abbiamo diritto come cittadini di questa Repubblica; ne abbiamo diritto perché amiamo e vogliamo bene a questo Paese ma vogliamo anche che questo Paese voglia bene al Mezzogiorno.

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Author: Geppe Inserra

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