Com’era verde la valle del Cervaro

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“Questa è la vera poesia della nostra terra” scrive l’amico Giuseppe Zuffrano, commentando la foto di ieri della valle di Castelpagano, attraversata dalla ferrovia Garganica.
Quel che colpisce dell’immagine è l’armonia che pare stabilirsi tra il manufatto dell’uomo – la ferrovia – e l’ambiente che lo circonda. Sembra quasi che lo spirito della montagna dica alla strada ferrata: “Va bene, ti accolgo. Ma in cambio tu devi rispettarmi.”
E’ la stessa impressione che si ricava scorrendo altere immagini della ricca collezione del Fondo Ester Loiodice, custodita presso la Biblioteca Provinciale “La magna Capitanata”. Se da un lato è evidente l’intenzione, per così dire, politica, di documentare le notevoli trasformazioni che avvenivano in quegli anni, sul paesaggio e sul territorio, con la creazione di una massiccia rete di infrastruttura, dall’altro è da ammirare l’approccio scelto sia dai progettisti che dai fotografi: custodire e preservare il rapporto tra l’opera della natura o quella dell’uomo.
Questa l’impressione che si ricava guardando l’immagine che documenta lo stato della Valle del Cervaro nei primi decenni del secolo scorso. C’è un equilibrio profondo, un’armonia alta che produce quella ineffabile poesia di cui si diceva all’inizio.
E visto che gli esperimenti di colorizzazione (anche in questo caso l’applicazione della tecnica esalta l’assdieme) piacciono così tanto ad Amici e lettori di Lettere Meridiane, da oggi per tutta l’estate reagiremo una immagine della collezione Loiodice colorizzata.
Potete scaricare le immagini ad alta risoluzione cliccando sui collegamenti qui sotto:

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Author: Geppe Inserra

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