Quando i cinematografi finivano sulle cartoline

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Qualche giorno fa, vi ho raccontato del Cinema Diana di Troia, mostrandovi una foto dell’esterno, colorizzata con le tecniche di intelligenza artificiale, grazie alle quali Lettere Meridiane sta regalando ad amici e lettori, durante il periodo estivo, foto d’epoca originariamente in bianco e nero, che ritrovano il colore di una volta.
Sono riuscito a trovare on line una rara immagine dell’interno del Cinema Diana che negli anni Novanta venne demolito per far posto a civili abitazioni, seguendo la sorte che in quegli anni toccò a tante altre sale della provincia di Foggia.
Si tratta di una cartolina, particolarmente eloquente, perché dimostra cosa fosse per le piccola città come Troia il cinema. Assai più di un contenitore culturale, assai di più di un luogo dove la settima arte regalava sogni ed emozioni.
Un cinema era anche il biglietto da visita di una cittadina, al punto tale – se era bello e grande come il Diana – veniva ostentato sulle cartoline, al pari della Cattedrale, della Villa e dei monumenti più significativi.
E anche le dimensioni non scherzavano: come l’immagine documenta, tra platea e galleria, il Diana aveva una capienza di circa 600 spettatori. Nessuna sala a Foggia e provincia (anche per effetto delle norme di salvaguardia della sicurezza che sono intervenute nel frattempo)
Oggi nessuno si sognerebbe di immortalare una multisala in una cartolina. I cinematografi sono diventati luoghi in cui si celebrano i fasti della civiltà dei consumi, e lo stesso cinema è diventato un oggetto di consumo.
Per scaricare la cartolina ad alta risoluzione, cliccate qui.

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Author: Geppe Inserra

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