Villa Comunale, senza manutenzione è il disastro

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La lettera meridiana e l’antica fotografia “colorizzata” della Villa Comunale, in cui lamentavamo il pesante stato di degrado che grava su questo luogo così simbolico della città hanno suscitato numerose ed attente reazioni nei nostri lettori.
Antonio Dembech, storica figura del mondo ambientalista foggiano, scrive: “La parola chiave è manutenzione. Fino agli anni 80 in villa c’erano i giardinieri del comune. Le piantine erano cresciute nelle sere e la villa era un gioiellino, a parte il boschetto che è sempre stato considerato un luogo malfamato. Poi sono arrivati i grandi finanziamenti, le antiche serre in vetro e ghisa sono state smantellate, come aree in cui si custodivano gli attrezzi. Grandi opere, ma zero manutenzione. si è pensato che tutto potesse funzionare da solo, salvo occasionali interventi. E questo è il risultato. Nella gestione della villa, e più in generale del verde, stiamo depauperando un patrimonio.”
La fotografia mostra una delle grandi opere che hanno deturpato la villa comunale, riducendo il verde a disposizione dei cittadini senza offrire una reale utilità. All’origine dovevano essere bocciodromi, di questi mostri ne sono stati realizzati due, entrambi abbandonati a se stessi, come quello nella foto.
Gianluigi Cutillo è tra i promotori e gli animatori del Gruppo Quartiere Ferrovia/Viale XXIV Maggio – Foggia Social Street, uno dei gruppi facebook più attivi a Foggia. La sua denuncia è accorata: “Serve assolutamente un piano serio di riqualificazione che includa illuminazione, cura del verde e soprattutto vigilanza, che durino nel tempo. Purtroppo il mio parere sullo stato attuale della villa, caro Geppe Inserra, è molto negativo, spero vivamente che per il futuro si prendano seri provvedimenti. Il supporto della protezione civile mi era sembrata una carta vincente, utilizzata poco e male. Non riesco ancora a capire come durante questi anni ci siano stati vari programmi di riqualificazione e finanziamenti (post Agostinacchio), io personalmente non ne vedo assolutamente i risultati, anzi è ancora più brutta. Qualcuno dovrebbe vigilare seriamente su queste operazioni, magari coinvolgendo associazioni di residenti, comitati di liberi cittadini, cittadinanza attiva.”
L’architetto Michele Pietrocola si sofferma sulla desertificazione della villa comunale, provocata dall’abbattiamento di numerosi alberi, facendo notare il pesante danno anche in termini patrimoniali per l’amministrazione comunale: “Hanno fatto “bruciare” qualcosa come diverse centinaia di piante di Bosso, che costavano circa 160€ a pianta. Bruciate perché non hanno voluto cambiare l’ala gocciolante da 10€ a metro lineare. E di cosa vogliamo parlare…”
Luigi Marmorino, promotore ed animatore di diversi gruppi facebook che si occupano di storia cittadina, nonché docente dell’Università del Crocese, è quanto mai sintetico: “al degrado per scarsa manutenzione mettiamoci , anche le invasioni barbariche.”
Lapidario ma quanto mai efficace il giudizio di Ivan Cincione che scrive: “Manutenzione anzi rifondazione mentale dei foggiani.”
Adolfo Rosiello, caro amico ed attento lettore del nostro blog, sottolinea amareggiato che “il degrado non riguarda soltanto la villa, ma ormai tutta la città: Non commento l’oltraggio della villa comunale perché purtroppo Foggia è una città tutta oltraggiato. Credo sia rimasto ben poco da guardare, forse solo il Cappellone delle Croci (non guardando il colore delle mura).”
Difficile dargli torto. Foggia sta diventando sempre più brutta, ma chi chi dovrebbe tutelarne il decoro  e la vivibilità sembra non accorgersene.
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Author: Geppe Inserra

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