Concilio, presidente “Daunia chiama Molise”: “L’unica soluzione è lasciare la Puglia”

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Qual è la causa dello “sviluppo diseguale” della Puglia? Con la lettera meridiana, Foggianesimo e baricentrismo: la crisi non si supera con le contrapposizioni, che abbiamo pubblicato ieri, Franco Antonucci ha gettato il classico sasso nell’acqua stagnante, sollevando, tra l’altro, il problema dell’assenza di una visione unitaria nell’opinione pubblica dauna.
Nel confronto che si è aperto interviene Vincenzo Concilio, presidente del Comitato referendario “Daunia chiama Molise” che, com’è noto, sogna la cosiddetta Moldaunia, ovvero il distacco della Capitanata dalla Regione Puglia e la sua annessione al Molise, attraverso un referendum che sta tuttavia incontrando non poche difficoltà politiche e burocratiche. Ecco il testo dell’interessante intervento di Concilio.

* * *

IL BARICENTRSIMO, FORZA COLONIZZATRICE TERRITORIALE DA RIDURRE AI MINIMI TERMINI ESTROMETTENDOLO, NON E’ UNA QUESTIONE CHE SI ESAURISCE NELLA LOTTA AVVERSA TRA DUE TEORICI “PARTITI” AVVERSI TRA LORO IN TERRA DI CAPITANATA…
Gli interrogativi che lo stesso Antonucci si pone, lo confermano…

“Ma le Regioni non dovevano essere le Istituzioni che, oltre ogni incombenza territoriale vasta, dovevano essere le garanti di riequilibrio territoriale, in senso paritario sia pure nelle sue differenze?
Evitando, viceversa le disparità economiche-strutturali, in ragione delle rispettive ed effettive risorse e vocazioni delle sue parti componenti?
Soprattutto escludendo la marginalizzazione dei territori periferici, o anche perché meno strutturati sotto tutti i punti di vista?”.

EMERGE QUI LA FIGURA DELLA REGIONE MATRIGNA…
Matrigna è la madre ostile, non amorevole ma matrigna è pure la sorte che ci ha costretti in questa regione la cui azione (riprendendo le considerazioni di Antonucci) non sviluppa una “azione riequilibratrice” che dovrebbe tendere “ad una politica essenzialmente pacificatrice e talvolta surrogatrice per livellare le criticità di sviluppo disparato”.

“Venire meno a questa essenziale funzione regionale significherebbe tradire l’essenza stessa dell’Istituto regionale”.

È qui la sintesi di tutto!
I centri di potere politico regionale presenti su Bari, hanno tradito l’essenza stessa dell’istituto regionale concentrando lì la maggior parte degli investimenti e contemporaneamente sottraendo alla nostra terra ogni possibilità di crescita economica che si tradurrebbe anche in una crescita culturale e sociale.

“Tra l’altro, sminuendo la massimizzazione delle stesse prerogative delle Aree più forti, che per eccesso di accentramento non utilizzano al meglio le risorse che derivano comunque anche dai territori più marginali. La contestualità organica è di per se forza che si aggiunge”.

L’ASSENZA DI SVILUPPO ECONOMICO CHE DERIVA DA UNA FEROCE SOTTRAZIONE DETTERMINA NEL TEMPO LA MORTIFICAZIONE DI OGNI POTENZIALE RISCATTO E L’ASSOGGETTAMENTO ALLA FORZA PREVALENTE…
A chi non è capitato di sentire affermare che i “baresi ci sanno fare” più di noi?
È manifesta la nostra incapacità ad ottenere, a pretendere ciò che ci tocca, almeno la quantità degli investimenti proporzionali non solo alla popolazione ma, al deficit infrastrutturale che definisce lo stato di arretramento nel quale siamo stati costretti.
È percepibile la tracotanza, la superbia con la quale, il potere politico e decisionale incentrato su Bari, irridendoci ci cucina con fiamma lenta nella vana speranza da alcuni reclamata di lottare in questa regione piuttosto che ipotizzare un cambio di territorio amministrativo pur previsto dalla Costituzione.
SE IL FIUME HA DUE SPONDE È PUR VERO CHE L’ACQUA CHE SCORRE VA SEMPRE IN UNA DIREZIONE…
Allora, seguiamo il corso e riprendiamo nelle nostre mani il nostro destino lasciando che l’acqua fluisca nella giusta direzione, quella di sottrarre ai baresi ogni potere amministrativo e politico del nostro territorio impedendo loro di nuocerci ulteriormente.
LA CAPITANATA TUTTA HA AVUTO E PUÒ ANCORA OGGI AVERE NELLE PROPRIE MANI IL PROPRIO DESTINO MA DOVRÀ LOTTARE CONTRO IL POTERE POLITICO PROVINCIALE LOCALE CHE HA IMPEDITO AL NOSTRO COMITATO, CON STRATAGEMMI VARI TRA IL 2012 ed il 2013, DI ANDARE AL REFERENDUM PER USCIRE DALLA REGIONE PUGLIA!
Ci saremmo riusciti se non ce lo avessero impedito prima con la scusa della riforma Monti sulle province, attendendo poi che la parola “provincia” fosse cancellata dalla Costituzione ed infine MODIFICANDO IL REGOLAMENTO DEL REFERENDUM PROVINCIALE COSI’ DA RENDERLO IMPOSSIBILE!”
Vincenzo Concilio
Presidente del Comitato referendario “Daunia chiama Molise”

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Author: Geppe Inserra

6 thoughts on “Concilio, presidente “Daunia chiama Molise”: “L’unica soluzione è lasciare la Puglia”

  1. Solita gettata di merd*, e chiedo scusa per il francesismo, su Bari (capoluogo regionale), di cui questo giornale fa argomento ossessivamente riproposto. Non ho parole per descrivere l'infinita delusione per un blog che qualcuno credeva parlasse di Capitanata, Puglia e Mezzogiorno nel più interessate dei modi, riscoprendone la storia, le tradizioni e la mancanza di attenzioni statali serie. Tutto questo non esiste su un blog nel quale a cadenza quotidiana non si fa alto che parlare di temi le cui parole chiave sono Baricentrismo e affini. Preoccupatevi di dar voce a meridionalisti seri ed accreditati che intercettano la vera linea delle problematiche meridionali, analizzandone gli aspetti più veri e giustificabili in modo credibile. Ma questo blog è troppo impegnato a puntare sempre il dito, sembra davvero che nutriate un astio disumano e concepibile ogni oltre limite nei confronti di Bari. Il Sud che vuole crescere si scopre spesso essere un Sud che fa guerre interne a se stesso. E comunque siamo pugliesi. Interdetto. Serenadomenica

    1. Beh cosa dirle sul baricentrismo? Anch'io la pensavo come lei fin quando qualche giorno fa un parente che lavora a Bari barese doc mi ha detto che la città capoluogo a noi lascia forse le briciole… Lo ha detto un barese non un foggiano. Per quanto riguarda la capitanata ed il Gargano in particolare le posso dire che gli unici comuni isolati son quelli del cosiddetto Gargano nord cioè Vieste Peschici Rodi carpino cagnano ischitella . Gli altri ruotano ad una distanza da Foggia dai 35 ai 50 km ed hanno come centri di riferimento San severo a nord e Manfredonia a sud ed anche San Giovanni rotondo pio considerarsi centro di riferimento che sono ancora più vicini. Il problema del Gargano nord si può risolvere come? Creando il famoso ospedale di Vico allungando la superstrada lesina Peschici sino a Vieste così come la fergargano il treno tram fg Manfredonia e da qui bus per mattinata monte e Vieste diretti e creando altre gallerie sulla mattinata Vieste. Inoltre occorre un commissariato a sempre a Vieste. Io personalmente non ce l'ho con Bari perché ritengo responsabili i nostri politici. Vedasi il fallimento della l contratto d'area che poteva dare ossigeno a tutta la capitanata…

  2. LA STRAORDINARIA EQUIVALENZA TRA IL COLONIALISMO REGIONALE BARICENTRICO E QUELLO NAZIONALE NORD CENTRICO…

    Se dessimo voce "a meridionalisti seri ed accreditati che intercettano la vera linea delle problematiche meridionali", scopriremmo che c'è una straordinaria equivalenza tra colonialismo regionale baricentrico e colonialismo nazionale nord centrico.

    Entrambi agiscono con famelica voracità impedendo anche gli investimenti essenziali allo sviluppo, sottraendo ricchezza in qualsiasi modo configurabile e sottomettendo culturalmente fino ad impedire la speranza dei riscatto.

    E' il baricentrismo inteso come forza politica economica culturale accentratrice e oramai egemonica a creare la "guerra interna" da nord a sud delle Puglie perché non soltanto la Capitanata è insofferente a questo stato di sudditanza ma anche il Salento avversa lo status quo sfavorevole.

    Le nostre province furono tra l'altro annesse e costrette dalle necessità di rapido completamento della Costituzione oltre che da patti politici nazionali discutibili, nella regione esclusivamente amministrativa delle Puglie e dunque, in mancanza di condivisione di quelle scelte, non possiamo dirci pugliesi come Lei, anonimo, lo intende.

  3. Ma fatela finita, avete raggiunto un livello di assurdità e frustrazione che ormai sembra siate interessati a parlare solo di questo, caro signor Concilio. Forse avrebbe aiutato tutti fare serie analisi riguardo l'operato degli amministratori locali. Visto che parlate tanto spesso di autonomie o assurdi progetti pieni di nulla, perché non date spazio al tema dell'autonomia del Gargano, spesso letto si questo blog. Finitela con questi continui attacchi ai baresi e concentratevi di più sull'operato dei vostri rappresentanti. E se dobbiamo dirla tutta noi del Gargano avremmo tanto da incriminare anche alla provincia di Foggia. Sul Gargano, che in molti avrebbero voluto fare provincia autonoma da quella di fg, avrebbero tanto da dirle. Poi, ognuno è libero di pensarla come vuole in in paese democratico. Lei continua a vedere nei baresi la colpa di tutto ma per fortuna la gente e intelligente e sa andare oltre. Del resto bastano i fatti a spiegare tante cose. Provincialismo allarmente.

    Gaetano!!!!!

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