La “prima” de La città ideale , lungometraggio di Antonio Fortarezza, valente regista foggiano che vive Milano, è l’ideale prosecuzione della rassegna Schermi di Puglia, che quest’estate ha appassionato ed emozionato centinaia di spettatori a Parcocittà. (L’appuntamento è per stasera, ore 19.00 Auditorium Santa Chiara, ingresso gratuito).
Qualche settimana fa, nel corso della serata dedicata a Storie di mafia, tra cinema e immaginario (con la presentazione del bel film di Enzo Monteleone, Duisburg – Linea di sangue), Daniela Marcone, vicepresidente nazionale di Libera, aveva lamentato l’assenza di una “narrazione foggiana” della mafia.
Duisburg è un film duro, ambientato tra la Germania e Calabria, ma girato in Capitanata. Altrettanto dicasi per Lo spietato di Renato De Maria che ha concluso la rassegna. La pellicola è stata girata a Foggia, ma la storia è ambientata nel Milanese e si racconta della criminalità emigrata nel capoluogo lombardo dalla Calabria.
A Foggia, terra di mafia, si girano film di mafia che però parlano della ‘Ndrangheta. La città ideale è una risposta a questo paradosso. Certo, essendo un documentario non racconta, ma piuttosto osserva, scruta, denuncia. È tuttavia il primo lungometraggio che affronta in modo organico ed approfondito il tema dei poteri criminali e della loro relazione con un tessuto sociale “slabbrato” e spesso trascurato da parte di chi dovrebbe farsene carico, divenuto ormai “brodo di coltura” per la criminalità organizzata e non.
Il documentario è una panoramica che, partendo da due fra i più efferati attentati di mafia nei primi anni ’90 a Foggia, i delitti di Giovanni Panunzio e Francesco Marcone, allarga poi lo sguardo sull’intera città e le sue “periferie”, intese non solo come estremità urbane, ma anche come marginalità sociali e dello spirito, dove si annida gran parte del disagio, delle diseguaglianze, della mancanza di lavoro, della scarsa attenzione all’applicazione dei diritti civili e umani. Non manca uno sguardo rivolto anche alle baraccopoli e ai ghetti che punteggiano le campagne del Tavoliere: ennesime periferie, queste, dove impera l’illegalità a scapito di qualsiasi diritto e in assenza totale di pietas.
Fortarezza racconta la città com’è oggi, attraverso la memoria dei familiari delle vittime e alle testimonianze della società civile presente sul territorio, dedicate a vario titolo sul versante della cultura della legalità. Persone e associazioni impegnate contro una pervasiva cultura mafiosa e nel prezioso e fondamentale lavoro di divulgazione e consapevolezza, impegno orientato al riscatto dalla condizione imposta dalle mafie all’intera collettività.
La proiezione del film sarà introdotta da Giuliano Volpe (Presidente Fondazione Apulia Felix). Parteciperanno, con un loro contributo a fine proiezione, Ludovico Vaccaro (Procuratore Capo di Foggia); Pippo Cavaliere (Presidente Fondazione “Buon Samaritano”) ; Daniela Marcone (Vicepresidente di “Libera – associazioni, numeri e nomi contro le mafie”); Dimitri Cavallaro Lioi (Associazione “Giovanni Panunzio – Legalità Uguaglianza Diritti”). Modera l’incontro Geppe Inserra (Lettere Meridiane).
Patrocinato dalla Fondazione Apulia Felix, la serata è promossa da Cinemafelix, Lettere Meridiane e Sale di Città, con la collaborazione del Coordinamento provinciale di Foggia di “LIBERA – associazioni, numeri e nomi contro le mafie” .
La realizzazione del documentario La città ideale è stata sostenuta da: Associazione “Giovanni Panunzio – Legalità Uguaglianza Diritti”; Fondazione antiusura “Buon Samaritano”; Centro antiviolenza “Il Filo di Arianna” cooperativa sociale; Associazione “Fratelli della Stazione”; Auser della provincia di Foggia; CGIL Foggia eParcocittà.
Qui sotto il trailer.
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