Quando Madetù mi ha inviato la fotovignetta che illustra questo post, non me la sono sentita di inserirla nella rubrica Riso alla Foggiana, e sottoporla al consueto confronto per scegliere quella di copertina. Troppo bella, troppo unica. Fa sorridere, ma anche commuove, collocandosi in un territorio di confine tra satira e poesia. Ho deciso perciò di offrirvela da sola, cari amici e lettori di Lettere Meridiane, come particolare augurio degli umoristi di Riso alla Foggiana per questa Domenica delle Palme che non dimenticheremo mai. Maurizio l’ha accompagnata da una breve precisazione: “Non è una battuta. Ma un sincero messaggio alle nostre coscienze. Mi è venuta d’impulso dopo quel post stupendo”.
Il post cui si riferisce Maurizio è una riflessione che sta girando in rete in questi giorni, geniale, toccante, diversa dai molti luoghi comuni che siamo costretti a leggere sui social. Probabilmente l’avrete già letta, comunque ve la ripropongo, dato lo stretto rapporto che ha con la splendida fotovignetta di Madetù. Buona domenica delle Palme.
Ci siamo addormentati in un mondo, e ci siamo svegliati in un altro.
Improvvisamente Disney è fuori dalla magia,
Parigi non è più romantica,
New York non si alza più in piedi,
il muro cinese non è più una fortezza,
e la Mecca è vuota.
Abbracci e baci diventano improvvisamente armi, e non visitare genitori e amici diventa un atto d’amore.
Improvvisamente ti rendi conto che il potere, la bellezza e il denaro non hanno valore e non riescono a prenderti l’ossigeno per cui stai combattendo.
Il mondo continua la sua vita ed è bellissimo. Mette solo gli esseri umani in gabbie. Penso che ci stia inviando un messaggio: “Non sei necessario. L’aria, la terra, l’acqua e il cielo senza di te stanno bene.
Quando tornate, ricordate che siete miei ospiti.
Non i miei padroni”.
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