Foggia incantata che non c’è più: il Tiro a Segno

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In questa puntata di Memorie Meridiane voglio portarvi in quello che per me è il luogo della memoria per eccellenza. Oggi non esiste più, ma lo ricordo con affetto e nostalgia, perché era la meta preferita delle passeggiate con mio nonno Giuseppe. È il vecchio Tiro a Segno, che sarebbe stato demolito per fare posto alla Scuola Media De Sanctis.
Nonostante fosse distante solo qualche centinaio di metri da casa mia (sono nato a via della Lupa, una traversa di via Capozzi, nei pressi di San Michele), quella passeggiata significava per me esplorare un nuovo mondo, tanto il Tiro a Segno era ameno, perfino esotico, diverso dal resto della città.
Nei miei ricordi di bambino era un’autentica oasi di verde e di fresco. Un posto incantato.
Che fosse un luogo speciale lo dimostrano anche le cartoline che illustrano l’articolo. Quella in bianco e nero, che vedete qui sotto, ricavata da una fotografia di Lorenzo Bucci, risale al 1901. La ripresa frontale non rende del tutto giustizia alla bellezza. Trovo molto più bella quella colorata (presumibilmente a mano) in alto, che dev’essere ancora precedente, in quanto non era ancora stata costruita la recinzione.
La didascalia “Un saluto da Foggia” testimonia che era un luogo frequentato, uno dei più belli che la città avesse da offrire ai visitatori.


Quelle passeggiate avvenivano più di 60 anni fa.
Per raggiungere il Tiro a Segno facevamo il “giro lungo”, passando per il Mercato Ferrante Aporti, e da lì imboccando via Tiro a Segno. Se la memoria non mi tradisce, doveva esserci una fontana d’acqua corrente. Ci dissetavamo mentre io sognavo indomiti soldati, sceriffi e cow boy che nella mia fantasia si esercitavano nel poligono.
Vicino al Tiro a Segno sorgevano ville signorili, qualcuna delle quali è sopravvissuta alle ingiurie del tempo. Tutto sommato, nonostante gli ampi rimaneggiamenti cui è stato sottoposto, è rimasta, in quel luogo, una patina di bellezza, come accade alle vecchie signore.
Potete scaricare le immagini cliccandovi sopra. Spero ne condividiate la bellezza, e che vi lasciate avvolgere dall’incanto e dalla nostalgia.

(Qui sotto la cartolina di Lorenzo Bucci colorizzata con tecniche di intelligenza artificiale. Cliccando qui, invece, potete accedere alle puntate precedenti di Memorie Meridiane).
Geppe Inserra

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Author: Geppe Inserra