Una rara immagine della ricostruzione di Foggia

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Le cartoline raccontano sempre pezzi di vita quotidiana, anche quando non immortalano angoli particolarmente belli o suggestivi. È il caso di questa cartolina datata 1961 e intitolata “Foggia – Veduta panoramica”.

Dal punto di vista estetico non si tratta di un panorama di quelli che restano scolpiti nella memoria. Ma è proprio il tono dimesso dell’immagine a renderla importante, evocativa.

Siamo nel 1961. Foggia si sta ricostruendo dopo i bombardamenti che l’hanno quasi rasa al suolo nella tragica estate del 1943. Nella foto sono ben visibili le ferite lasciate dagli ordigni sganciati dai bombardieri alleati. La ricostruzione è alacre, addirittura febbrile. Nuovi palazzi sorgono accanto a quelli sopravvissuti alla furia bellica, accanto alle macerie.

L’insieme offre una efficace e dinamica anticipazione del disordine urbanistico che ispirerà anche negli anni successivi la crescita edilizia della città.

Va detto che a spingere l’acceleratore dei cantieri edili non fu soltanto la necessità di sanare le cicatrici lasciate dalla guerra. La domanda abitativa venne sostenuta anche da una impetuosa crescita demografica, determinata soprattutto dai flussi migratori che portarono a trasferirsi a Foggia migliaia di famiglie dai centri del Gargano e del Subappennino Dauno.

In quegli anni, Foggia fu tra le città del Mezzogiorno che crescevano più rapidamente: 8.000 persone in più all’anno in media, all’inizio del decennio Sessanta. Solo Catanzaro fece meglio.

In un tale contesto era in effetti complicato sperare in una crescita più razionale e ordinata. Certo si sarebbe potuto fare meglio, ma la storia non si scrive col senno di poi.

La “veduta panoramica di Foggia “ del 1961 restituisce bene il clima di fervore edilizio ma anche di provvisorietà che doveva respirarsi in città in quegli anni.

Non è facile dire da dove la foto sia stata scattata. Invito amici e lettori di Lettere Meridiane a dire la loro.

Tenuto conto che all’epoca non c’erano ancora in città molti edifici tanto alti da offrire una prospettiva come quella della veduta, direi che la fotografia è stata scattata dal campanile della chiesa di San Michele. La strada che si veda sulle sinistra è via Risorgimento, riconoscibile per la presenza di alcuni edifici ancora oggi presenti. La strada che invece attraversa longitudinalmente la foto è via Bengasi.

La cartolina è preziosa anche perché ci svela come Foggia sia radicalmente cambiata negli ultimi sessant’anni. Qui sotto potete vedere uno screenshot tratto da Google Earth, che mostra, grazie alla elaborazione di immagini satellitari, qual è l’aspetto attuale della città. Sembra davvero un’altra città.

 

 

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Author: Geppe Inserra

2 thoughts on “Una rara immagine della ricostruzione di Foggia

  1. È bello fare storia con le fotografie! Sono documenti inoppugnabili, compreso l’interrogativo che ci spinge ad approfondire il tema. Bravo, Geppe, sei un infaticabile ricercatore di chicche eccezionali, che fanno conoscere e valorizzano il nostro Capoluogo, che non può essere secondo a nessuno, neppure per la sua stazione ferroviaria, crocevia per oltre un secolo dell’intero Mezzogiorno, oltre che del dramma patito in seguito ai bombardamenti degli alleati durante l&ultima grande guerra.

  2. Sicuramente scattata dal campanile di S.Michele, ma da alcuni particolari la daterei almeno 5-6 anni antecedenti.Si nota benissimo la fiancata laterale del Carmine Vecchio, la cupola e cella campanaria di S.Francesco Saverio, uno spicchio dell’ex Banca d’Italia, il palazzo dell’acquedotto,ecc.Panorama significativo.Buone cose Geppe

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