La passione? È sempre viva, e lotta insieme a noi

Print Friendly, PDF & Email

Nel tempo di Gianni Forte è tutt’altro che un libro nostalgico. È il racconto di una generazione, prima protagonista e quindi vittima di un cambiamento epocale. Un esercizio di autocoscienza di un sindacalista di lungo corso, che ha trovato nella letteratura uno strumento per rappresentare la realtà possibile, quelle che, nelle sue contraddizioni, nelle sue suggestioni, sfugge ai tavoli della contrattazione.

Nel Tempo è una coinvolgente, suggestiva narrazione del tempo che cambia e che ci cambia, raccontata dalla voce di un autore che ha speso una vita nella trincea sindacale a lottare perché il mutamento servisse alla collettività e non a pochi. Gianni e quelli della sua generazione, ci sono riusciti? Ci siamo riusciti?

Nel libro non c’è una risposta, ma piuttosto un invito. A non sprecare il tempo che ci resta. A suo modo, l’opera è un manuale di autodifesa per valorizzare il tempo che, purtroppo, diventa sempre meno per “quelli di una certa età”.
Il punto è: per fare cosa? Questo è l’interrogativo attorno al quale ruotano e cui cercano di rispondere gli otto, intensi ed appassionanti racconti che compongono il volume.

Vi si racconta il passato ma anche il presente, in modo che il futuro viene costantemente occhieggiato, con discrezione e intelligenza. A ben vedere, c’è tanto di futuro, nelle belle storie raccontate da Forte. Rapporti che rifioriscono a distanza di decenni, verità non dette che vengono improvvisamente a galla, sogni che sembrano spenti e che d’un tratto si riaccendono, con l’antagonista che puntualmente compare in scena, a turbare il flusso degli eventi. Ma nessuno vince o perde del tutto. Poche storie giungono ad un finale. L’autore preferisce lasciarle in sospeso affidandole un po’ all’imperscrutabile futuro, un po’ al modo di sentire e di sperare dei lettori.

I racconti seguono un filo cronologico. Dal primo all’ultimo trascorre il tempo quasi di una vita. Dall’infanzia alla vecchiaia. L’autore è molto bravo nell’immergere ciascun racconto da puntuali ed avvincenti descrizioni del contesto. Ma stupisce constatare come, nel volgere di settant’anni o giù di lì, siano cambiare tante cose. Praticamente tutto. A scandire il tempo ci sono soprattutto i cambi impetuosi che hanno sconvolto la comunicazione: dalla cartolina, oggetto del desiderio del primo racconto, ai social con i loro like, passando per i telefoni a gettone e i bitcoin che stanno sconvolgendo l’economia.

Però nel libro non c’è nostalgia a  buon mercato e neanche eccessiva fiducia nel villaggio globale. Aleggia, piuttosto, quel sapore di «inconcluso» che ha rappresentato la costante, lo stile di vita di una generazione che voleva cambiare il mondo, e ne è rimasta fatalmente cambiata.

Ho avuto il piacere di partecipare alla presentazione dell’opera di Forte, qualche giorno fa, a Lucera. Raramente mi era capitato che, prima, durante e dopo la presentazione, un libro suscitasse tanta voglia di chiacchierare, rievocare. Ne è venuta fuori quasi una lettura collettiva e corale: ognuno dei presenti ha trovato nelle pagine del libro un pezzo di se stesso, della propria vita, di illusioni perdute ma anche di speranze mai del tutto sopite. Come a dire che, in fondo in fondo, la passione di un tempo è più viva che mai. E lotta insieme a noi.

Geppe Inserra

Facebook Comments

Hits: 0

Author: Geppe Inserra

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *