I miei amici Claudio Grenzi e Alessandro De Troia mi bacchettano affettuosamente per l’errore, anzi gli errori, che ho commesso nell’articolo «Perché Foggia apparve tardi sulle carte geografiche», pubblicato lo scorso 23 ottobre, in cui citavo, come prime carte geografiche ad indicare Foggia, quelle realizzate nel 1570 da Pirro Lagorio e da Abraham Ortelius.
Non è vero. Mi cospargo il capo di cenere, e correggo. Il bello della rete sta proprio nella possibilità di confrontare tesi ed opinioni, e di revisionarle, quando si rivelano errate.
Sia Grenzi che De Troia, che ringrazio di cuore, mi fanno notare che esistono alcune carte medievali – dunque precedenti rispetto a quelle di cui ho parlato nell’articolo citato – che indicano, in qualche modo, il toponimo Foggia.
A dirimere la questione è, in particolare, il prezioso libro Foggia Sotterranea, pubblicato proprio da Grenzi. Nel saggio che apre il volume (Foggia nascita e sviluppo nel Medioevo) Giuliana Massimo sottolinea «la presenza del sito di Foggia in alcuni itinerari medievali, come quello di Matthew Paris (datato 1250 ca.) in cui compare il pittogramma Foges e in opere geografiche come il cosiddetto Libro di Ruggero II di al-Idrisi (risalente al 1130-1154, che menziona Fùge) e il De mappa Mundi di fra Paolino (datato 1320 ca.)»
All’opera di Paris fa riferimento in un commento all’articolo anche De Troia, che annota: «è una carta geografica del monaco inglese Matthew Paris che contiene anche Foggia, datata seconda metà del XIII secolo. La carta mostra il percorso dall’Inghilterra a Gerusalemme e, per l’Apulia, mostra una città di nome Foget vicino ad altri luoghi come Lucera, Siponto, Barletta, Trani e così via.»
Per farmi perdonare dell’errore, ve le mostrerò tutte, rinviando ad un articolo successivo gli opportuni approfondimenti.
Cominciamo dalla più antica, realizzata dal geografo arabo Muhammad al-Idrisi per conto di Ruggero II, più nota come Tabula Rogerana, un autentico mappamondo disegnato su 70 fogli. L’originale è andato perduto ma sono disponibili diverse copie, la più antica della quali risale al 1325.
Per darvi un’idea di quanto fosse sorprendentemente precisa l’opera, potete ammirarla sopra, capovolta, perché nell’originale il Sud è posto in alto. Si tratta della versione restaurata e pubblicata da Konrad Miller, a Stoccarda nel 1928. Qui sotto, invece, il particolare della carta riguardante Foggia, che viene indicata come Fùg.
Esiste anche una versione italiana della Tabula, pubblicata nel 1883 da Michele Amari e Celestino Schiaparelli ne L’Italia descritta nel libro del Re Ruggero compilato da Edrisi. Potere guardare qui sotto il particolare che riguarda la Puglia.
E veniamo alla carta di Matthew Paris. Monaco benedettino dell’Abbazia di St Albans, Matthew Paris (1200ca-1259) fu il cronista ufficiale dell’abbazia, autore di cronache che narrano sia la storia universale sia quella britannica. Il toponimo Foggia compare quale Foget in una carta in cui l’autore tratteggia l’itinerario dall’Inghilterra alla Terra Santa, inserendovi anche la Puglia. Matthew Paris si distinse anche come artista di talento, svolgendo il duplice ruolo di copista e illustratore delle proprie cronache.
Di seguito, potete ammirare la carta nella sua interezza, il foglio che riguarda Foggia e la Puglia, e un ingrandimento del solo capoluogo dauno.


Non meno bella e interessante è la carta segnalatami da Claudio Grenzi, pubblicata dallo stesso editore nel già citato e prezioso libro Foggia Sotterranea.
Ne è autore Paolino da Venezia o Paolino Veneto che viene giudicato dalla Treccani «figura di particolare interesse nella storia della decorazione libraria italiana della prima metà del sec. 14° sia sul piano iconografico sia, indirettamente, su quello stilistico, nonché uno degli autori-chiave nello sviluppo della cartografia medievale.»
L’opera è pubblicata nel manoscritto Vat.lat. 1960 custodito dalla Biblioteca Apostolica Vaticana.
Anche in questo caso, vediamo prima la carta nella sua interezza, quindi il particolare che riguarda Foggia, indicata come Fuja.
Vi è piaciuto questo viaggio nella cartografia medievale? Se la risposta è sì, state in campana perché a breve torneremo sull’argomento con altri particolari su queste belle immagini.
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Geppe Inserra
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ciao Geppe, qualche tempo fa dedicai un articolo a Foggia come tappa sul cammino per Monte Sant’Angelo. se vuoi posso girartelo
Certo Renzo, grazie