Le vecchie cartoline sono finestre aperte sul tempo, ci ricordano come eravamo, e com’erano una volta i posti che quotidianamente frequentiamo, senza accorgerci di come sono cambiati, della bellezza che abbiamo perso.
È il caso di questa splendida immagine di piazza Nigri, quando ancora non si chiamava così, ma piazza Municipio. Ad essa dedichiamo l’odierna puntata di «Memorie Meridiane» la rubrica del nostro blog che regala ad amici e lettori gadget digitali del nostro passato e della nostra identità.
La vecchia denominazione è dovuta al fatto che qui sorgeva il vecchio Municipio, dall’altra parte della piazzetta, dov’è attualmente ubicato il museo civico. L’immobile venne pesantemente danneggiato dall’incendio appiccato durante i cosiddetti moti del pane, il 28 aprile del 1898. Gli uffici della civica amministrazione vennero trasferiti nel convento di Santa Chiara, fino a quando non venne completata la costruzione dell’attuale Municipio, in corso Garibaldi, nel 1934.
Il palazzo che ospitava la sede municipale venne adibito a Museo, e conserva ancora oggi tale destinazione.
Nell’altra ala del palazzo, che vediamo splendidamente immortalata nella cartolina, c’erano invece la Scuola Normale e la Specola Meteorologica diretta da Vincenzo Nigri, esimio scienziato ed anche professore presso la Scuola Normale.
Attualmente il palazzo è sede del Conservatorio Musicale Umberto Giordano, mentre la Specola è stata trasferita a Palazzo di Città e la piazza è stata intitolata a Nigri dopo la sua morte (mai intitolazione è stata così meritata).
All’epoca non esistevano ancora i «Tre archi» ma la sola Porta Grande, come vediamo nelle altre foto che illustrano l’articolo.
Nonostante i pesanti rimaneggiamenti che l’area circostante ha subito a causa dei bombardamenti ma anche della scomparsa del Piano delle Fosse, bene o male questo pezzo di Foggia conserva tutto il suo fascino ed anche la sua funzione di custode della memoria e della identità cittadina: sul fianco del museo è murato infatti l’Archivolto del palazzo scomparso di Federico II con l’epigrafe che documenta il riconoscimento imperiale di «inclita sedes imperialis», mentre sul fianco del Conservatorio è murato l’arco che è quanto sopravvive dell’antico Palazzo della Pianara, distrutto dai bombardamenti.
Il marciapiede adiacente è destinato ad ospitare la stele fridericiana promossa dal Comitato Amici degli Staufer che ha sede in Germania e donata a Foggia da Johann Heinrich von Stein, economista e professore emerito dell’Università di Stoccarda.
Speriamo che il progetto, tenacemente portato avanti dal giornalista e storico Pasquale Episcopo, possa vedere presto la luce.
Offriamo ai nostri lettori la foto originale, in bianco e nero, ed una versione colorizzata utilizzando gli algoritmi dell’intelligenza artificiale. Regaliamo anche una xilografia del 1894 ed una immagine dell’antico palazzo comunale e di Porta Grande risalente, come la fotografia della Scuola Normale, agli anni Venti del secolo scorso.
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Caro Geppe grazie dell‘articolo, molto bello come sempre, e della menzione. Con il prof. von Stein (che ho visto qualche giorno fa per il suo 88esimo compleanno nella sua bella casa di Stoccarda) dal 2023 condivido la donazione del monumento. La collocazione della Stele davanti al Portale della Pianara a Piazza Nigri é stata approvata dalla Giunta comunale il 4 novembre 2019. Sono passati più di 5 anni. La Stele é stata realizzata e pagata. Doveva essere inaugurata nel maggio del 2021. Sappiamo come sono andate le cose. Da allora aspetta imballata di essere trasportata a Foggia. Continuerò a spendermi per portare il monumento nel luogo proposto e accettato dalla Giunta. Me lo impone il senso di responsabilità nei confronti del professore e dei foggiani. E il desiderio di rendere onore al grande personaggio storico che per oltre quarto di secolo ha reso Foggia capitale del mondo.
Ma il Municipio danneggiato durante i moti per il pane del 1898 non era ubicato presso l’attuale museo civico. Almeno io sapevo questo
Sì Gianni, non era molto chiaro nell’articolo, che ho perciò provveduto a rettificare.