Il 3 aprile prossimo ricorre il 56° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di don Tonino Intiso, e giustamente le amiche e gli amici della redazione delle «Schegge di pensiero» dedicano buona parte del numero di questa quarta domenica di Quaresima, dedicata alla gioia, al compianto sacerdote che tanto si è prodigato per portare gioia e serenità nelle comunità che ha curato.
Come facciamo da qualche settimana, la copertina della «scheggia» è dedicata all’Angelus di Papa Francesco di oggi, mentre il pezzo tratto dall’archivio di don Tonino è qualcosa di veramente particolare che vi invito di cuore a leggere.
Ho avuto il privilegio di essere amico di don Tonino e di lavorare con lui soprattutto nella prima e nell’ultima fase della sua attività pastorale: quando, alla fine degli anni Sessanta, era l’assistente dei giovani dell’Azione Cattolica, e quando è stato parroco a San Filippo Neri.
Gli ho dedicato diversi articoli, raccontando spesso il suo pensiero e le sue utopie. Quello che vi propongo oggi riguarda l’ultima omelia che don Tonino pronunciò a San Filippo, congedandosi dalla comunità parrocchiale e facendo il bilancio non solo di quell’esperienza di frontiera, ma un po’ di tutto il suo percorso di vita. Parole preziose, che interpellano la coscienza di quanti le leggono e offrono ancora oggi tanti spunti di riflessione.
Potete scaricare la «scheggia» cliccando qui, oppure sfogliarla qui sotto. (g.i.)
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Bellissimo omaggio a una figura che ha lasciato un’impronta profonda, non solo nella comunità ma anche nel cuore di chi lo ha conosciuto.