Cinque anni fa, in pieno lock down, Tommaso Campagna ebbe una brillante idea. Propose una sorta di catena di sant’Antonio cinefila: per dieci giorni consecutivi i partecipanti dovevano pubblicare il fotogramma di un film che aveva avuto particolare impatto su di loro, invitando ogni giorno almeno un altro amico a fare altrettanto.
Fu un eccellente antidoto allo spleen di quei giorni. L’avevo quasi dimenticato, ma proprio ieri ecco che facebook mi ripropone, tra i ricordi pregnanti del 2020, una delle puntate della kermesse. Le ho così rilette, e mi sono detto che era il caso di rispolverarle e riproporle agli amici e ai lettori di Lettere Meridiane. Il gioco è indovinare da quali film sono tratte le sequenze. Cimentatevi, e comunque trovate la soluzione alle fine dell’articolo.
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[6 aprile 2020]
Tommaso Campagna mi sfruculia, invitandomi a postare per dieci giorni consecutivi un fotogramma, senza commento né didascalia, dei dieci film che hanno avuto un impatto nella mia vita. A sua volta Tommaso era stato sfruculiato da Margherita Pagliara. Mi toccherà dunque non soltanto giorno per giorno confessarvi un film che ho amato, ma anche coinvolgere nel gioco altri amici. Due puntualizzazioni. La prima: prendo alla lettera il tema della sfida: “i 10 film che hanno avuto un impatto su di me”, dove impatto significa che mi hanno fatto piangere, o morire dal ridere, o coinvolto anima e corpo. La seconda: la top ten è compilata dal decimo posto a salire. Orsù, cominciamo, chiamando subito nella singolar tenzone l’amico Lorenzo Sepalone. Un film al giorno, un amico sfruculiato al giorno.
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[7 aprile 2020]
La cosa più intrigante del gioco in cui mi ha trascinato Tommaso Campagna non è tanto scegliere il film da inserire nella top ten, quanto selezionare il fotogramma. Quel preciso fotogramma che riassume in se stesso tutta la storia. Il film di oggi è così celebre, celebrato, citato che l’avrete tutti indovinato a prima botta. Ma è stato particolarmente sfizioso cercare di penetrare nella testa del regista, capire in quale punto, in quale fotogramma volesse collocare il climax, l’acme della storia, dell’emozione. Secondo me è quello che vedete sotto. Voi che dite? Chiedo lumi a Lorenzo Sepalone. E intanto mi accingo a coinvolgere nella sfida un altro amico… È Fabio Massimo Benvenuto che ho conosciuto quale serissimo e integerrimo componente la giuria popolare del Festival del Cinema Indipendente di Foggia. Fabio Prencipe, Pino Bruno tenetevi pronti, che nei prossimi giorni tocca a voi. A beneficio di Fabio ricapitolo le regole: postare per dieci giorni consecutivi, senza commento, senza didascalia e naturalmente senza indicare il titolo del film, un fotogramma di un film che ha avuto un particolare impatto su di voi, e nello stesso tempo, coinvolgere nel gioco un altro amico. Buon divertimento!
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[8 aprile 2020]
Eccomi al terza giorno della sfida lanciata da Tommaso Campagna: postare per dieci giorni consecutivi il fotogramma di un film che ho particolarmente amato, senza didascalia, e naturalmente senza indicazioni sul titolo o suggerimenti di sorta. Se il fotogramma di ieri si riferiva a un film celeberrimo, questo di oggi è meno semplice. Altra incombenza di questa sorta di catena di sant’Antonio della settimana arte (divertente, però) è di coinvolgere ogni giorno un amico, passandogli il testimone e facendogli cominciare la trafila. Il primo giorno è toccato a Lorenzo Sepalone, ieri a Fabio Massimo Benvenuto. Come già annunciato, oggi tocca a un cinefilo doc, con cui abbiamo condiviso tante cose, dal Festival del Cinema Indipendente. Però ci siamo divertiti molto di più l’estate scorsa nell’arena di Parco San Felice, con Schermi di Puglia. Evvai, Fabio Prencipe!
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[9 aprile 2020]
Lo confesso. Il gioco nel quale mi ha coinvolto Tommaso Campagna mi intriga ogni giorno di più. Sto facendo e disfacendo la top ten dei film che amo di più, impresa improba perchè saranno almeno cento. Il bello sta ogni giorni nel rivivere le emozioni che quel film quel fotogramma ha provocato in me. È la forza del cinema, che i posteri godranno come “classici”. La pellicola di oggi, classico lo è già, e da tempo. Ma nel fotogramma non è inquadrato l’attore protagonista. Avete indovinato di che film si tratta? Intanto passo alla nomination di oggi, perchè il gioco prevede, oltre a postare ogni giorno, per dieci giorni consecutivi, il fotogramma di un film che ha avuto un particolare impatto sulle nostre vite, anche l’incombenza di coinvolgere un altro amico. Oggi tocca a Pino Bruno, e sono particolarmente curioso di conoscere le preferenze cinematografiche del direttore artistico del Foggia Film Festival, protagonista di una recente, bellissima iniziativa di solidarietà: “il Festival a casa tua, ma tu fatti trovare”.
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[10 aprile 2020]
E poi ci sono film che diventano patrimonio dell’umanità. Si può anche limitarsi a postarne un singolo fotogramma, tacendone il titolo. Ti sgamerebbero anche le pietre. La scelta del titolo in top ten oggi è facile facile. Ricapitolo le regole del gioco. Raccolto il guanto di sfida di un amico che ti ha sfidato, ogni giorno per dieci giorni consecutivi, devi postare un fotogramma di un film che ha avuto un impatto sulla tua vita, lanciando a tua volta il guanto di sfida a un altro amico. Mi ha coinvolto nel gioco Tommaso Campagna, io ho ricambiato sfidando Lorenzo Sepalone, Fabio Massimo Benvenuto, Fabio Prencipe, Pino Bruno. Oggi tocca, invece, alla storia del cinema foggiano, Laltrocinema Cicolella. A domani.
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[11 aprile 2020]
La prima volta che a cinema ho pianto. Anche oggi un fotogramma che ha scritto la storia del cinema, nella kermesse cui sono stato sfidato da Tommaso Campagna. Man mano che ci avviciniamo ai gradini più alti del podio, m’interrogo sul mio essere spettatore. E mi accorgo che l’emozione prevale sulla ragion critica. Il cinema lo guardo col cuore, più che con la testa. L’arte, del resto, deve procurare emozione o piacere. Ricordo i termini della tenzone: pubblicare ogni giorni per dieci giorni consecutivi senza indicazioni sul titolo il fotogramma di un film che ha avuto un ruolo nella nostra vita, coinvolgere nel gioco un altro amico. Dopo Lorenzo Sepalone, Fabio Massimo Benvenuto, Fabio Prencipe, Pino Bruno e Laltrocinema Cicolella, oggi mi intriga tirare dentro Giuseppe Casolaro, attore, regista che ha nelle sue corde in modo particolare il teatro. E proprio per questo sarà sfizioso conoscere i suoi gusti in fatto di cinema.
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[13 aprile 2020]
Anche oggi, mentre ci avviciniamo ormai al podio della top ten dei film che hanno lasciato una traccia nelle mia vita (ma sono assai più di dieci quanti saranno… venti…cinquanta… cento?… e voi, quanti?), il fotogramma che vi propongo è facile facile. Però è in se stesso un’opera d’arte, nel senso che anche se lo stacci dal contesto del film ti parla, di emoziona, ti racconta tutta la poesia, la bellezza, l’energia che ti sublima del cinema. Mi sto divertendo un mondo a compilare la lista della top ten, e ringrazio Tommaso Campagna di avermi sfidato a farlo. Così come mi diverto a leggere i post e a guardare i fotogrammi di Fabio Prencipe, che avevo sfidato a mia volta. Oggi voglio gettare il guanto di sfida a Guido Di Paolo, regista, ricordandogli le regole del gioco: postare ogni giorno, per dieci giorni consecutivi, un fotogramma di un film che ha lasciato una traccia nella tua vita, senza indicarne il titolo e senza fornire indicazione alcuna. A tua volta, ogni giorno, devi coinvolgere un amico. Vai, Guido Di Paolo!
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[14 aprile 2020]
Siamo al podio! La challenge è: postare per dieci giorni di fila il fotogramma di un film che ci ha scolpito la vita, e nominare ogni giorno un amico. Con il terzultimo fotogramma siamo ormai prossimi alla fine. Anche questo un film noto, ma non il più noto dell’autore, e forse anche per questo lo amo particolarmente. Intanto sono molto curioso di conoscere i gusti cinefili di Rita Amatore, che l’estate scorsa, a Parco San Felice è stata il nume tutelare della riuscita stagione cinematografica all’aperto. La nomination vuole essere anche l’augurio a tutti che ci ritroveremo in quell’area, a guardare i nostri film, a sognare, a emozionarci, senza doverlo fare più soltanto tre le quattro pareti di casa.
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[16 aprile 2020]
Siamo al penultimo giorno della challenge cui mi ha sfidato Tommaso Campagna, e confesso che un po’ mi mancherà, il dover scegliere, giorno per giorno, per dieci giorni consecutivi, il fotogramma di un film che ha scolpito la mia vita, senza indicazioni sul titolo o l’autore. Questo occupa il secondo gradino del podio. Dire che ha fatto la storia del cinema, è il minimo.
Oggi passo il guanto di sfida non a uno, ma a due amici, anzi amiche, persone che hanno avuto un ruolo fondamentale nel Festival del Cinema Indipendente, l’hanno visto quasi nascere, sicuramente crescere, e purtroppo finire, come succede a tutte le cose belle. Allora, tocca a voi care Mara Mundi e Maddalena Zoppoli. Vi ricordo le regole del gioco: postare per dieci giorni consecutivi il fotogramma di un film che avete particolarmente amato, invitare alla singolar tenzone un vostro amico/a.
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[16 aprile 2020]
Quando un film è perfetto, scegliere un fotogramma che più di altri lo distingue è praticamente impossibile. Si dovrebbe sceglierli tutti. Il film che conclude la sfida nella quale sono stato trascinato da Tommaso Campagna, e che mi ha profondamente intrigato anche per lo slalom parallelo con Fabio Prencipe, è per me “il film”. Con quel finale che non finisce. Con questo sguardo in macchina in cui puoi leggere tutto e niente, e in cui tempo e spazio si confondono e si sovrappongono. Una cosa è certa. Un certo cinema è autenticamente arte. Sublime.
Oggi mi tocca anche l’ultima nomination della sfida (postare per dieci giorni consecutivi, senza indicazione alcuna, il fotogramma di un film che ha scolpito le nostre vite, sfidando un altro a farlo, in una sorta di catena di Sant’Antonio della settima arte). Temo che il “nominato” bazzichi poco il social, però è d’obbligo, per il lungo percorso che abbiamo condiviso: Mauro Palma, tocca a te.
I dieci film che mi hanno cambiato la vita
- C’era una volta in America, di Sergio Leone (nel fotogramma, Robert De Niro) – 1984
- Il cielo sopra Berlino, di Wim Wenders (nel fotogramma, Bruno Ganz) – 1987
- La voce della luna, di Federico Fellini (nel fotogramma Roberto Benigni e Paolo Villaggio) – 1990
- Nuovo cinema paradiso, di Giuseppe Tornatore (nel fotogramma Philippe Noiret e Salvatore Cascio) – 1988
- Ladri di biciclette, di Vittorio De Sica (nel fotogramma Enzo Staiola e Lamberto Maggiorani) – 1948
- Il postino, di Michael Radford (nel fotogramma, Philippe Noiret e Massimo Troisi) – 1994
- Qualcuno volò sul nido del cuculo, di Miloš Forman (nel fotogramma Christopher Lloyd) – 1975
- Marrakech Express, di Gabriele Salvatores (nel fotogramma Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Cederna, Gigio Alberti) – 1989
- Casablanca, di Michael Curtiz (nel fotogramma Claude Rains e Humphrey Bogart) – 1942
- Le Chat – L’implacabile uomo di Saint Germain, di Pierre Granier-Deferre (nel fotogramma Simone Signoret e Jean Gabin) – 1971
Geppe Inserra
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