Nessuno può e deve minacciare l’esistenza di un altro. Questa elementare principio di convivenza umana è stato trasformato in un accorato ed urgente appello da Papa Leone XIV, profondamente preoccupato dall’escalation bellica degli ultimi giorni. «L’impegno per costruire un mondo più sicuro e libero dalla minaccia nucleare va perseguito attraverso un incontro rispettoso e un dialogo sincero, per edificare una pace duratura, fondata sulla giustizia, sulla fraternità e sul bene comune», ha detto il Santo Padre nel corso dell’udienza giubilare svoltasi dopo l’attacco di Israele all’Iran.
Alla causa della pace il Papa ha anche dedicato l’Angelus pronunciato in mattinata a piazza San Pietro, soffermandosi su altri conflitti che, pur distanti dall’attenzione dei mass media, stanno insanguinando il mondo in Nigeria, in Sudan e nel Myanmar.
Al tema della pace sono dedicati diversi articoli della «scheggia» del Pensatoio di don Tonino Intiso di oggi. Oltre al consueto appuntamento con la Settimana Liturgica, la «scheggia» propone un’ interessante riflessione di Adriano Fabris che scrive: «In un mondo in guerra, dove non c’è pietà per nessuno, dobbiamo solo sperare che una speranza continui a esserci, riconoscendo il valore degli altri e delle relazioni.»
Il consueto appuntamento con l’archivio di don Tonino Intiso riserva oggi un documento di particolare interesse storico e culturale: la relazione sul centro di promozione umana Shalom, voluto dall’indimenticabile sacerdote quando era parrocco a San Salvatore, letta all’arcivescovo De Giorgi durante la sua visita pastorale.
Potete scaricare la scheggia cliccando qui oppure sfogliarla qui sotto. Buona lettura.
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