Sulle strade del giovane Di Vittorio per ritrovarne l’attualità

Giuseppe Di Vittorio è il solo protagonista della storia d’Italia di cui, a ormai quasi settant’anni dalla sua scomparsa, vengano puntualmente ricordati la data della nascita e quella della morte. Una sorta di «santo laico», il cui pensiero e il cui esempio sono ancora attualissimi.
I derelitti braccianti pugliesi cui insegnò a non togliersi il cappello davanti ai padroni e a rivendicare dignità e un giusto salario hanno cambiato il colore della pelle. Ma in quelle campagne si continua a soffrire, quando non a morire, mentre annaspano i diritti dei lavoratori, conquistati ad un prezzo molto alto.
Lo Spi Cgil, il sindacato dei pensionati di quella confederazione di cui Di Vittorio è stato il massimo esponente, ne celebra la memoria e nello stesso tempo la contemporaneità, proponendo un percorso storico-culturale in quel pezzo di Puglia in cui si temprò il giovane Peppino, a partire da Cerignola, che gli ha dato i natali.
L’iniziativa, patrocinata dai Comuni di Bari, Cerignola, Andria, Lucera e Orta Nova, è stata presentata in un affollato evento nel luogo più simbolico dell’itinerario: la Camera del Lavoro e Casa del Popolo di Cerignola, ristrutturata a spese degli Spi di tutta Italia, presenti con proprie delegazioni. A tagliare il nastro inaugurale è stato il segretario nazionale Stefano Landini, accompagnato dal segretario di Spi Puglia, Michele Tassiello.
«Abbiamo sostenuto la ristrutturazione della sede della Cgil di Cerignola con il contributo di tutte le strutture Spi del nostro Paese, per consentire di accogliere le delegazioni che che visiteranno i luoghi di Di Vittorio – ha detto Landini – . La memoria è il campo dove dare un senso ai fotogrammi della cronaca. Di Vittorio ha compiuto scelte coraggiose che solo coloro che sanno anticipare il dopo sanno fare, aveva insegnato a non togliersi il cappello di fronte al padrone: la dignità per ogni persona, qualunque sia il ceto sociale. Peppino assomigliava alle cose che diceva, era un dirigente popolare senza essere populista.»
A raccontare il percorso messo a punto dallo Spi pugliese, il bel cortometraggio di Fabrizio Pastore «Giuseppe Di Vittorio, voci e strade senza tempo», prodotto da De Vision Communication e interpretato da Fabio Salerno su testi di Gianni Forte. (Potete guardare il trailer alla fine dell’articolo).
Le diverse tappe si snodano tra Cerignola, dove nacque e sviluppò la sua coscienza civile e politica; Orta Nova dove cominciò a lavorare come bracciante; Lucera, nelle cui carceri venne rinchiuso in tre distinte occasioni, per il suo impegno sindacale e il suo antifascismo; Andria e Minervino Murge, dove svolse i
suoi primi incarichi di dirigente sindacale e Bari, che lo vide protagonista di una fulgida pagina di lotta per la democrazia, nella difesa della Camera del Lavoro
dall’assalto delle camicie nere.
«Di Vittorio è un esempio più unico che raro di memoria che dura – ha detto il segretario generale di Spi Puglia, Michele Tassiello -. Con questo percorso storico e culturale intendiamo valorizzare, ravvivare e rendere attuale il patrimonio che ci ha lasciato, a partire dai luoghi in cui si è formato.»
La proposta non si limita al solo aspetto celebrativo, ma è ricca di momenti di divulgazione ed approfondimento. «Di Vittorio è un’opera d’arte» è il titolo della mostra permanente, curata da Giovanni Rinaldi, dedicata al murale di Ettore De Conciliis e Rocco Falciano, che rappresenta l’opera d’arte più rappresentativa e importante dedicata al grande sindacalista di Cerignola. La mostra è visitabile alla Camera del Lavoro di Cerignola, mentre la Camera del Lavoro di Andria ospiterà la mostra fotografica curata da Matteo Carella e Giovanni Rinaldi (esposta in via eccezionale durante l’evento inaugurale) dedicata a «Di Vittorio e la sua Puglia».
Sempre a Cerignola, sono esposti il plastico realizzato da Matteo Carella e Giorgio Scopece, che riproduce il bozzetto originario del murale, e il trittico di Nicola Affatato (nella foto di apertura, che potete scaricare in alta risoluzione cliccando qui) che reinterpreta il monumento (di cui sono autori lo stesso Affatato, Matteo Carella e Gianfranco Piemontese), recentemente inaugurato presso la masseria Durando-Cirillo di Orta Nova.


La tappa di Cerignola è naturalmente la più ricca dell’itinerario: oltre che alla Camera del Lavoro e al murale, sono previste visite alle case natali di Di Vittorio e di sua figlia Baldina, a Casa Di Vittorio, all’altorilievo di Palazzo Carmelo donato alla città di Cerignola dalla Federazione Sindacale Mondiale, al Museo del Grano e alle fosse granarie, alla Cooperativa Sociale ALTER ECO Terra Aut, assegnataria di terreni confiscati alla mafia.
A Lucera vengono proposte visite alla lapide del carcere che ricorda le detenzioni di Di Vittorio e a piazza Oberdan, dove pronunciò il suo primo discorso da deputato, subito dopo la sua scarcerazione, a seguito della sua elezione. La tappa di Orta Nova riguarda la masseria Durando-Cirillo e il monumento di cui abbiamo già detto. La tappa andriese gravita tra la Camera del Lavoro, con la mostra fotografica permanente, il monumento di Franco Nanni e Alfredo Verdolocco e piazza Catuma che fu teatro dell’eccidio delle sorelle Porro, uno dei più amari e controversi episodi della storia sindacale pugliese.
Il percorso si conclude a Bari, con visite alla lapide e alla pietra d’inciampo che ricordano l’eroica resistenza opposta degli antifascisti capeggiati da Di Vittorio alle squadracce fasciste in occasione dello «sciopero legalitario» del 1922.
È prevista anche una degustazione di quella «cucina povera» che Di Vittorio prediligeva quando tornava in Puglia: dalle olive dolci fritte accompagnate dal «sartasciniello» ai cecatelli di grano arso, dal pancotto con le verdure ai «cuculi» fritti.
Alla manifestazione inaugurale sono intervenuti, oltre al segretario nazionale Landini e a quello regionale, Tassiello, il presidente della Fondazione Di Vittorio, Francesco Sinopoli, Franz Palaia, responsabile Politiche della Memoria di Spi Cgil Nazionale, il segretario generale della Cgil di Foggia, Gianni Palma, il sindaco di Cerignola, Franco Bonito e la vicesindaca Maria Dibisceglie, Raffaele Loconte, in rappresentanza di Casa Di Vittorio, Giovanni Rinaldi, che ha illustrato la mostra «Di Vittorio è un’opera d’arte», una delegazione di studenti del Liceo Artistico Zingarelli – Sacro Cuore, che realizzeranno un murale sulle pareti esterne della Camera del Lavoro.


Nel pomeriggio, dopo un significativo omaggio all’altorilievo di Palazzo Carmelo (nella foto sopra di Matteo Carella), visita al Polo Museale di Palazzo Fornaci guidata da Maria Vasciaveo e Franco Conte, con intermezzo musicale animato dalla musiciste Gaia Carella e Aurora «Aurah» Corcio. Conclusione con doverosa visita «dal vivo» al murale, ubicato in prossimità al Piano delle Fosse.
L’itinerario andrà a regime dal prossimo autunno. È rivolto non solo alle strutture del sindacato pensionati della Cgil e della Cgil, ma a tutti quanti – soprattutto giovani – vogliano approfondire la conoscenza di Giuseppe Di Vittorio e dell’immensa eredità che ci ha lasciato, immergendosi nei luoghi in cui si forgiò.
Un invito a scoprire la Puglia non solo nelle sue attrazioni turistiche più note (comunque proposte nei «luoghi d’interesse» suggeriti dall’itinerario), ma anche come culla delle lotte per l’emancipazione della classe lavoratrice.
Geppe Inserra

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Author: Geppe Inserra

4 thoughts on “Sulle strade del giovane Di Vittorio per ritrovarne l’attualità

  1. Desidero esprimere un sincero ringraziamento a Geppe Inserra per l’articolo pubblicato su Lettere Meridiane, che restituisce con grande sensibilità e precisione il senso profondo del progetto dedicato a Giuseppe Di Vittorio.
    Come SPI CGIL di Foggia, abbiamo partecipato convintamente alla costruzione di questo percorso non solo per onorare una figura simbolo del movimento operaio e sindacale, ma anche per riaffermarne l’attualità in un tempo in cui i diritti dei lavoratori sono spesso messi in discussione, e la dignità del lavoro rischia di essere soppressa.
    Di Vittorio non è solo un personaggio del passato: è una bussola morale, un esempio di coerenza, passione e coraggio civile. Aver contribuito, anche nel nostro piccolo, alla valorizzazione dei luoghi che lo hanno visto nascere, crescere e lottare, significa per noi riaffermare l’impegno quotidiano nel trasmettere la memoria attiva, soprattutto alle nuove generazioni, oggi discriminate dei diritti a suo tempo conquistati.
    Questo cammino è un invito a “camminare con lui”, nel senso più concreto e più ideale: attraversare la sua terra, respirare le sue battaglie, riconoscersi nei suoi ideali e ai suoi valori.
    Grazie a tutte e tutti coloro che hanno reso possibile questa iniziativa. La memoria non è mai solo ricordo: è un seme per un futuro migliore
    Carlo D’Andrea
    Segretario SPI CGIL Foggia

  2. Un importante sforzo plurale a favore delle nuove generazioni certamente, ma direi soprattutto a beneficio dei troppi che associano il nome di Giuseppe Di Vittorio al massimo a un viale o una via…
    Oggi il gesto di non abbassare il cappello dovrebbero farlo i troppi che svendono la propria dignità per un voto. Più conoscenza della nostra storia, meno acquiescenza ai giganti di fango.

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