La Sagra dell’Oro Rosso, che bella festa a Incoronata

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Ci vuole coraggio, e forse anche una certa dose di temerarietà, per organizzare una Sagra dell’Oro Rosso, al termine di una stagione che per la coltivazione del pomodoro è stata una maledizione, e per giunta in concomitanza con la partita della nazionale e con la kermesse foggiana degli artisti di strada.
Invece la sfida lanciata da Luciana Patrizio, Mara Patrizio, Pasquale Bruno e Raffaele Pepe, coglie nel segno e vince.
La piazzetta di Borgo Incoronata si rivela location ideale per l’originalissimo incontro tra i sapori del Tavoliere, teatro, danza e contaminazioni musicali che incrociano hip hop, tarantella e canzone classica napoletana. 
Il risultato è una serata godibilissima, impreziosita dalla magica bellezza del borgo, che assieme ai vicini bosco e sanitario rappresenta una risorsa di inestimabile ricchezza per la città capoluogo, non valorizzata come e quanto si dovrebbe.
E invece gli organizzatori di questa prima Sagra dell’Oro Rosso ci hanno creduto, e sono stati premiati. Davvero bravi.
La Sagra dell’Oro Rosso si fa apprezzare soprattutto per la sua vivibilità. Gli spazi sono quelli giusti, e così le misure, le persone. Puoi mangiare una fetta di pizza o sgranocchiare arachidi comodamente seduto, e ballare senza pestare i piedi al tuo vicino.

Complice una situazione meteo ideale, una di quelle serate di fine estate né calde né fresche, il risultato è inatteso e splendidamente accattivante. Sono una sorpresa inattesa Shoek e il suo gruppo I.M.S.: il cantautore ha coraggio a cantare Gesù e la speranza a ritmo di rap, la piazza gradisce, e c’è un non so che di festa autentica che si diffonde. 
Michele Norillo strappa valanghe di risate nelle sue riflessioni sui foggiani manco li cani… e rivela un mistico segreto sulla particolare postura della due Madonne venerate nel capoluogo: proprio per sfuggire il più possibile ai foggiani manc’ li cani, la Madonna d’Incoronata si posizionò sull’albero, mentre quella dei Sette Veli si sottrasse alla vista, avvolgendosi, appunto, con sette veli.
Poi Michele Dell’Anno e Giustina Ruggiero regalano sprazzi di teatro e musica e canzone napoletana, nella pregevolissima interpretazione di Giustina.
La grande conclusione è affidata ai Tarantula Garganica (special guest una bravissima Marta Dell’Anno) e non avrebbe potuto esservi scelta migliore, perché i Tarantula Garganica sono un gruppo che riesce magnificamente a coniugare ricerca, tradizione e sound mediterraneo. La formazione guidata da Peppe Totaro incendia la piazza: la tarantella riempie la notte di Incoronata, ed è festa vera, gioia, un tuffo nella bellezza nascosta di una Foggia che non sai.
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Author: Geppe Inserra

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