Amodeo: “Moldaunia necessaria”, De Tullio: “Ma ci vogliono, in Molise?”

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Com’era facile prevedere, l’articolo di Maurizio De Tullio sulla ipotesi della Moldaunia ha suscitato un nugolo di commenti, alcuni dei quali potete leggere appresso. Tra le diverse risposte c’è anche quella, interessante di Gennaro Amodeo, fondatore e patron del movimento che si sta battendo per ottenere il referendum popolare, che propone il passaggio della Capitanata in Molise.
La maggior parte delle reazioni è improntata a risentimento, e posso capirlo, visto che De Tullio è stato assai poco tenero con quelli che ha definito gli ultras della Moldaunia. Ma conoscendo Maurizio, ed avendo ospitato altri suoi interventi sul tema, ritengo che il collega non intendesse minimamente offendere quanti fanno parte consapevolmente e responsabilmente del movimento, e ce l’avesse piuttosto con quanti assumono atteggiamenti da stadio, anziché ragionare. Tra l’altro, lo stesso De Tullio è stato sempre convinto della opportunità del referendum, pur preannunciando che voterebbe senz’altro “no” al passaggio in Molise.

A me pare onestamente che il problema non sia solo l’eventuale passaggio al Molise. Al cosiddetto partito della Moldaunia si sono iscritti molti che ritengono la Capitanata vessata e penalizzata da scelte politiche – presenti e passate – che hanno privilegiato il Barese, e scapito della Puglia settentrionale. De Tullio non è convinto di ciò, ed è più volte intervenuto su questo aspetto. Su questo aspetto non concorso con Maurizio, e dedicherò ad esso una specifica lettera meridiana.
In realtà, occorrerebbe non fare confusione sui due temi. Una cosa è riflettere sulla eventualità di diversi assetti dei confini regionali (o, per usare i termini dello studio del Formez che disegnò l’ipotesi delle quattro province, di un diverso quadrante dello sviluppo meridionale), un’altra ragionare sui rapporti tra Foggia e Bari, e le rispettive classi dirigenti.
Confondere i due aspetti porta, inevitabilmente, ad atteggiamenti da ultras (da una parte e dall’altra), che non giovano ad una serena discussione, che invece mi pare urgente e necessaria, visto che vanno facendosi strada altre intriganti prospettive, come quella delle macroregioni. La mia opinione è che all’interno di questa prospettiva la Capitanata potrebbe far valere le sue ragioni e il potenziale rappresentato dal fatto che è la provincia pugliese più vicina al nord Italia, ai Balcani. L’europarlamentare Elena Gentile, tra i pochi esponenti della classe dirigente che stia affrontando il problema, ritiene, per esempio, che collocando in questo scacchiere la questione del Gino Lisa, sarebbe assai più semplice rilanciare la vocazione e il ruolo dell’aeroporto. E non solo.
Di seguito gli interventi di Gennaro Amodeo, di Achille Rosario Corso, che aveva innescato il dibattito, e dello stesso Maurizio De Tullio.
Geppe Inserra

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Gennaro Amodeo
Caro Maurizio, quale Presidente del Movimento Popolare Progetto MOLDAUNIA mi sento indirettamente chiamato in causa dal tuo intervento su “Lettere Meridiane”, ma non per difendere quelli che tu giudichi «ultras» della Moldaunia, perché sono in grado di difendersi da soli, ma solo per affermare pacatamente dei punti fermi sulla questione Moldaunia (Autonomia della Capitanata aggregata al Molise) e smorzare i toni della querelle che non spostano di una virgola le ragioni dello stesso progetto.
È un fatto che la rivendicazione dell’autonomia della Capitanata viene da lontano ed in particolare risale alla fase costituente (1946/47), documentata ampiamente nella relativa brochure, agli atti della Biblioteca Provinciale.
È un fatto che l’aggregazione della Capitanata al resto della Puglia è stata un’operazione illogica, perché priva di qualsiasi presupposto storico, culturale, e socio-economico, mentre sarebbe stato naturale accorpare l’area della Capitanata a quella del Molise (richiesta subalterna a quella dell’autonomia della sola Capitanata) per avere la 20ª regione d’Italia, avente una consistenza territoriale di 11.622 kmq. naturalmente delimitata a nord dal fiume Trigno ed a sud dal fiume Ofanto, con un bilanciamento territoriale accettabile sia rispetto agli attuali 10.794 kmq. della regione Abruzzo, collocata a nord, che ai restanti 12.173 kmq. della Puglia, collocata a sud.
È un fatto che nella proposta di riordino territoriale (suddivisione del territorio nazionale in 36 dipartimenti regionali, individuati in base a criteri di omogeneità afferenti sia alle radici storiche che ai fondamentali economici, in sostituzione delle attuali province e regioni), presentata nel marzo del 2013, dalla Società Geografica Italiana al Ministero per gli Affari Regionali, le due province di Campobasso e Foggia siano state collocate nello stesso dipartimento regionale.
È un fatto che fino all’entrata in funzione dell’istituzione regionale (1970) la provincia di Foggia era un’istituzione di tutto rispetto, sia dal punto di vista amministrativo che economico, con la presenza sul territorio di centri direzionali ed operativi sia nel settore pubblico che privato ed una decente presenza industriale a fianco a quella agro – alimentare, anche se meno attrezzata sul fronte turistico.
È un fatto che dagli anni ‘70 ad oggi (45 anni di gestione regionale, sia a trazione centrodestra che centrosinistra), la Capitanata abbia perso pezzi importanti della sua rappresentanza sia a livello amministrativo che economico, eccezion fatta per l’Università, feudo comunque barese.
infine, senza voler entrare nel merito specifico delle responsabilità, sicuramente riscontrabili sia nella classe politica dauna che barese e salentina, non si può assolutamente accettare la tesi che tutti i mali della Capitanata siano addebitabili all’incapacità generalizzata dei nostri rappresentanti regionali, quindi vuol dire che le ragioni sono da ricercare altrove, e precisamente nell’enorme differenziale demografico tra la Capitanata (90,46 Ab/Kmq) ed il resto della Puglia (280,14 Ab/Kmq), a sud del fiume Ofanto, che si traduce in una nostra rappresentanza regionale di appena il 14,00%, inversamente proporzionale alla notevole estensione del territorio da gestire, corrispondente al 36,22% di tutto il territorio regionale pugliese, gravato peraltro da pesanti problemi idrogeologici. Concludo con una domanda: «è mai possibile ipotizzare che i vostri illustri antenati, che reclamavano, fin dalla fase costituente, l’autonomia della Capitanata ed in alternativa l’aggregazione al Molise, fossero degli sprovveduti e/o ignoranti?». Io penso decisamente il contrario, semmai dubito sulla conoscenza storica e sulla visione politica delle attuali generazioni.
Quanto al linguaggio adoperato per etichettare i sostenitori del progetto MOLDAUNIA, non pensavo minimamente che tu potessi scendere a certi livelli, cosa che ha scosso profondamente la stima che riponevo nel personaggio: Maurizio De Tullio.
Gennaro Amodeo

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Maurizio De Tullio
Caro Ingegner Amodeo, la mia stima nei tuoi confronti – per l’impegno e la serietà che riponi nella ricerca dell’affermazione del tuo rispettabile Progetto per la Moldaunia – rimane invece invariata.
I toni forti, qualche aggettivo pepato li usati per evidenziare di che pasta sono certi supporters del vostro Progetto e non intendevo offendere le persone in quanto tali, come il cortese Sig. Corso, al quale risponderò stasera in apposito spazio.
Mi preme solo evidenziare che quei due o tre sostenitori, tra il 1946 e il 1948, della Provincia Dauna rimasero tali, cioè minoranza, come minoranza immagino sarà l’eventuale dato pro Moldaunia in caso di indizione del Referendum.
Durante il Fascismo nessuno sollevò il problema di separarci dal resto della Puglia mentre, se dobbiamo dirla tutta, già dai primi anni del XX secolo c’erano malumori con richiami all’indipendenza della Capitanata. Ma non se ne fece mai nulla nemmeno allora perché è sempre prevalso il buonsenso, anche se – non ho problemi ad ammetterlo – la Regione Puglia (e non Bari in quanto tale) ha spesso usato due pesi e due misure nei nostri confronti, ha avallato scelte per noi penalizzanti. Ma da ciò a urlare ai complotti, addirittura a un “processo semplicissimo di colonialismo e imperialismo” o (sic!) alla “colonizzazione” ce ne passa. Fin troppo ce ne passa.
E visto che ci siamo, qualcuno di Voi (inteso come Movimento per la Moldaunia) ha la “garbatezza” di rispondere alla mia – questa sì “semplicissima” – domanda, che ripropongo per l’ennesima volta, non avendo mai ricevuto risposta alcuna?
“Siete davvero così sicuri che dall’altra parte (cioè in Molise) ci amino così tanto da farci posto a tavola perché siamo un ‘amico’ in più?”.
Cordialmente
Maurizio De Tullio

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Achille Rosario Corso
Carissimo Sig. De Tullio, mi ha definito inizialmente una persona dai toni pacati e lo sono e lo sarò sempre anche di fronte a chi come lei va oltre i limiti di del democratico confronto. Vedo che lei ha già risposto a se stesso, definendomi, nell’ultimo commento, nuovamente mite e cortese! Nei nostri precedenti incontri-scontri, mi sono sempre posto in maniera rispettosa e educata, mai mi sono rivolto per definirla un bugiardo all’ennesima potenza, produttore di bufale, associandola agli ultras che lei definisce poveri mentecatti come quelli di Moldaunia, mai ho pensato che lei faccia uso di altre parti del corpo…… invece di far prevalere la ragione, oggi identifica quella parte del corpo nei piedi, mai ho ironizzato sul suo cognome.
Mi creda Sig. De Tullio, mi ha deluso, tanto più se penso al giornalista! Io non sono mai stato, non sono e non sarò mai come lei! Le persone come lei non si temono per la persona in se, ma per la violenza che possono scatenare attraverso quel linguaggio, tanto più se indirizzate ad una persona della quale non si conosce nulla! Comunque sono pronto a risponderle, punto per punto, ma non ci può essere più piacere nel confronto, avendo di fronte un interlocutore che usa linguaggi e toni inadeguati per un confronto civile! Io sarei l’ultras! Lei chi è? Io ho il diritto di esprimere la mia opinione sulla crisi della mia terra, come ho accettato le sue opinioni dalle quali trasparivano sempre più acredine e livore verso questa terra e i suoi abitanti, mentre nello stesso tempo elencava tutte le qualità baresi, bla bla bla………., fino al punto che l’ho invitata, anche insieme, a leggere i dati del Sole 24 Ore, ma non per fare il derby con Foggia. Lei ha fatto il derby! Io le chiedevo, e lo ripeto, di leggere i dati della sola provincia di Bari senza alcun derby e confronto! Non sono stupido fino a questo punto, da chiederle di vedere i dati di Bari per confrontarli con quelli di Foggia! Chiaro o no? Invece lei ha fatto un clamoroso autogol senza rendersi conto! Mostrando la schedina +1, +3, -3, +15 ecc.. e in particolare i dati su Bari, ha fatto vedere quello che cercavo di dire e che lei probabilmente non ha capito o fa finta di non capire! La provincia di Bari con tutto quel bla bla bla…… televisioni, cultura, imprenditori e tutte quelle centinaia di milioni di Lire ed Euro investiti nel sistema, che noi non abbiamo mai avuto e mai avremo, noi viviamo con l’elemosina, ha raggiunto il miglior risultato nel 2003 con Bari 83ma su 103 Provincie, addirittura 101ma nel 2006 e 100ma nel 2012. Ha capito o no cosa voglio evidenziare, non il derby! Senza ombre di dubbio la GRANDE BARI, è dietro, almeno dal 2003,a tante Provincie anche piccole Provincie nonostante………. le vagonate di soldi, dove sono i risultati che lei enfatizza? Lei è stato preziosissimo pubblicando quei dati!
Per quanto riguarda l’ing. Mongelli o Mongiello, ex sindaco di Foggia voluto da Vendola, non faccia il permaloso per l’errore sul cognome, ha detto di me “io non conosco alcun ing. Mongiello” “questa ulteriore bufala in salsa Moldauna ecc… A lei non capita mai di sbagliare nella battitura, io non sono perfetto! Beato lei è perfetto!
Sig. De Tullio vada a leggere quello che hanno scritto tutti i suoi illustri colleghi a proposito della candidatura Mongelli e di Niki Vendola, che lo aveva voluto anche come Presidente della Fiera di Foggia. Quello che ho scritto sono le notizie riportate da edizioni locali di giornali nazionali affidabilissimi quanto lei!. Io sono un attento e scrupoloso lettore e osservatore, lei non lo so? Io non sono un produttore di bufale, sia chiaro!
Le notizie pubblicate, vada a vedere dove e quando, non sono mai stata smentite da nessuno dei protagonisti, quindi invece di infiammarsi con veemenza e ironia su di me, lo vada a fare con i suoi illustri colleghi, professionisti seri e affidabili! Le bugie le vada a contestare ad altri, perché non lo ha fatto prima? Mi riferisco a quello che è apparso sui quotidiani all’epoca dei fatti!
Cordiali Saluti
Achille Rosario Corso

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Author: Geppe Inserra

2 thoughts on “Amodeo: “Moldaunia necessaria”, De Tullio: “Ma ci vogliono, in Molise?”

  1. Ma per favore,

    Moldaunia=antistoricità

    Veramente mai letto nulla di più assurdo. Non abbiamo nulla in comune sul piano storico e questi parlano di questo assurdo progetto…La storia della transumanza evidenzia proprio la differenza dei territori
    Siamo sempre stati e rimarremo pugliesi

  2. Assolutamente no. Ma possiamo pensare ad un referendum per accogliere le richieste di un gruppetto piccolissimo?!? Io credo che il fatto che da anni non si riesca a richiamare un interesse serio evidenzi il mancato interesse ad un progetto del genere. Poi in Molise.
    Cerignola non ha mai voluto neanche parlarne e voi addirittura pensate al referendum sulla base del nulla. Se chieso l'annessione ai Balcani, dite che mi accettano il referendum?
    buonadomenica a tutti voi

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