Cinemadessai | Amori, suicidi, omicidi e pazze risate

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OGGI
Straziami, ma di baci saziami (1968) è uno dei prodotti più intelligenti e divertenti di tutta la commedia all’italiana. La storia è intrigante, e il tentativo di prendere in giro un certo modo d’intendere la vita, come se fosse un film, o un fotoromanzo o il ritornello di una canzone popolare, riesce alla perfezione.
Ma questa è una delle storie più divertenti di sempre.
Merito soprattutto della sceneggiatura di Age e Scarpelli, tra le migliori che si siano mai viste nel cinema italiano, e della mano sicura di Dino Risi che riuscì a fare ancora una volta centro.
Straziami, ma di baci saziami racconta dell’amore contrastato, tra tentati suicidi e presunti tradimenti, tra il barbiere ciociaro Marino Balestrini (Nino Manfredi) e la bella operaia marchigiana Marisa Di Giovanni (Pamela Tiffin).
La vicenda procede tra continue citazioni cinematografiche, perché i protagonisti vivono le loro vite come se fossero i film che hanno visto al cinema.
Dopo aver attraversato i territori più mélo, l’epilogo sembra veleggiare verso il noir. Pamela si è sposata con un sordomuto, Umberto Ciceri (un grande Ugo Tognazzi). Finalmente ritrovatisi dopo mille vicissitudini, tra i due amanti e la felicità c’è solo il marito della donna che i due decidono di far fuori. Ma una volta tanto il destino gli darà una mano…
Il titolo è tratto da un verso della canzone Creola, un tango che fece faville nel 1926.
Bello e importante, da vedere. Stasera su Iris, alle 21.00.
DOMANI
Domani su Rai Tre, Mario Martone racconta la vita di Giacomo Leopardi nel film Il giovane favoloso, che ha avuto l’indubbio merito di far conoscere per la prima volta al grande pubblico, e con un‘opera filologicamente corretta e attenta, vita, opere e pensiero di un poeta e filosofo che una certa aura mitica ha in un certo senso sottratto al sentimento popolare.
Ad indossare i panni del poeta di Recanati è Elio Germano, scelta che si rivela  particolarmente felice ed azzeccata.

Partendo dalla sua infanzia da bambino prodigio cresciuto dal padre implacabile in una casa biblioteca a Recanati, Il giovane favoloso tenta un ritratto inedito di Leopardi, raccontando le sue esperienze giovanili a Firenze prima (dove si lascia coinvolgere in un triangolo sentimentale con l’amico bohémien Antonio Ranieri e la bellissima Fanny) e a Napoli dopo (dove il divampare del colera lo condurrà, sempre con Ranieri, in una villa immersa nella campagna sotto il Vesuvio). Con Elio Germano nei panni di Giacomo Leopardi, Michele Riondino in quelli di Antonio Ranieri e di Anna Mouglalis in quelli di Fanny Targioni Tozzetti, Il giovane favoloso conta sulla fotografia di Renato Berta, sulle scenografie di Giancarlo Muselli, sui costumi di Ursula Patzak e sulle musiche di Sascha Ring e Gioacchino Rossini.
“Affrontare la vita di Leopardi – ha scritto Martone a proposito de Il giovane favoloso – significa inoltre svelare un uomo libero di pensiero, ironico e socialmente spregiudicato, un ribelle, per questa ragione spesso emarginato dalla società ottocentesca nelle sue varie forme, un poeta che va sottratto una volta e per tutte alla visione retorica che lo dipinge afflitto e triste perché malato. ” Un bl film, da non perdere.
Domani alle 21.15 su Rai3.

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Author: Geppe Inserra

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