Qualcosa comincia finalmente a muoversi per dare corpo alla “Garanzia per i giovani” voluta dall’Unione Europea per affrontare il problema della disoccupazione giovanile, particolarmente drammatico in Italia e negli altri paesi in recessione più acuta, ma diffuso anche nel resto della comunità.
Per il Mezzogiorno e per la Puglia, si tratta di una sfida da non perdere, perché l’Ue ha previsto anche un sostanzioso finanziamento nelle Regioni dove la disoccupazione giovanile risulta superiore al 25%.
La Struttura di Missione istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha licenziato qualche giorno fa il Documento Preparatorio (cliccare qui per scaricarlo integralmente) che disegna le caratteristiche generali del Piano nazionale della “Garanzia per i giovani” e ne fissa gli obiettivi prioritari, che sono quattro:
1. offrire a giovani destinatari della garanzia l’opportunità di un colloquio specializzato, preparato da percorsi di costruzione del cv e di autovalutazione, che prepari i giovani alle scelte del ciclo di vita ed all’ingresso nel mercato del lavoro;
2. rendere sistematiche le attività di orientamento al mondo del lavoro nel sistema educativo (istituti scolastici, istruzione e formazione professionale ed università), sia attraverso gli operatori sia con interventi sostenuti da supporti informatici ad alto valore aggiunto;
3. incoraggiare interventi sistematici nei confronti dei NEETs che hanno abbandonato il sistema di istruzione e formazione, sia direttamente attraverso i servizi per l’impiego sia prevedendo appositi partenariati con le imprese, le istituzioni pubbliche, gli enti non-profit;
4. promuovere percorsi verso l’occupazione, anche incentivati, attraverso servizi e strumenti che favoriscano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, nonché l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità.
A prima vista non c’è nulla di rivoluzionario e non potrebbe essere diversamente, visto che nessuno possiede la bacchetta magica per risolvere un problema così drammatico qual è quello della disoccupazione giovanile: si punta più che altro alla razionalizzazione e all’ottimizzazione di una serie di misure già sperimentate e soprattutto a rendere sistemiche le strategie per agevolare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
Tutte le istituzioni nazionali e locali coopereranno nella realizzazione del piano, ma a dare materiale attuazione agli interventi che dovranno dare concretezza alla “Garanzia per i giovani” saranno le Regioni, che nella loro autonomia individueranno anche i soggetti cui dovranno rivolgersi i giovani e cui sarà demandata l’attuazione dell’iniziativa nel loro territorio. Il documento preparatorio li indica, a titolo esemplificativo, in centri per l’impiego, università, istituti scolastici, agenzie per il lavoro, operatori accreditati ai servizi per il lavoro / formazione.
È rinviata ad un momento successivo la quantificazione del numero preciso di giovani che potranno usufruire della “garanzia”. L’individuazione di un target preciso (per evitare di disperdere gli interventi in mille rivoli) viene assunta come un obiettivo pregnante del piano, ma per determinarlo con esattezza è necessario conoscere prima a quanto ammonterà il finanziamento comunitario.
Il Documento Preparatorio ha comunque già individuato, seppure in linea di massima, quelle che le azioni finanziabili, ovvero in cosa concretamente consisterà la “Garanzia per i giovani”. Ai giovani inseriti del target dei beneficiari verranno garantite una o più delle seguenti opportunità: un’offerta di lavoro eventualmente accompagnata da un bonus occupazionale; un’offerta di contratto di apprendistato, anche da svolgersi all’estero con il supporto della rete Eures, un’offerta di tirocinio accompagnata da una borsa di tirocinio; un’esperienza con il servizio civile; l’inserimento o il reinserimento in un percorso di formazione o istruzione per completare gli studi o specializzarsi professionalmente; l’accompagnamento in un percorso di avvio d’impresa.
I tempi dovrebbero essere serrati: entro il 31 dicembre 2013, sulla base del Documento preparatorio, verrà definito il Piano nazionale, che sarà successivamente approvato dalla Conferenza Stato-Regioni e presentato in sede europea. I soggetti istituzionali presenti nella Struttura di Missione (Ministero del Lavoro e le sue agenzie tecniche – ISFOL e Italia Lavoro – l’INPS, il Ministero dell’Istruzione, il Ministero dello Sviluppo Economico, il Dipartimento della Gioventù, le Regioni e Province Autonome, le Province e Unioncamere) hanno concordato che il Piano preveda un organismo di governance strategico-politico unitario e individui tempi e modalità con le quali siano rese disponibili le condizioni di sistema indispensabili a dare attuazione alla “Garanzia per i giovani”.
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