Chiudere archeologia sarebbe una sconfitta per tutti

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Tra qualche ora, il Senato Accademico dell’Università di Foggia si pronuncerà sulle sorti del corso di laurea in Archeologia. La complessa vicenda che minaccia la sopravvivenza del corso di laurea più rappresentativo, tra gli indirizzi umanistici, del rapporto tra università e territorio è sintetizzata con  rara efficacia dalla nota degli studenti che terranno stamattina un sit in di protesta. Pubblichiamo il documento più sotto.
Gli studenti hanno scelto quale simbolo per la loro protesta la Medusa, che rappresenta l’emblema più significativo di quello che, per il territorio provinciale, potrebbe essere l’archeologia, e che invece non è.
Il volto della mitica figura può essere ammirato nella ricostruzione della tomba in cui venne rinvenuto, al Museo Civico. La tomba vera è invece protagonista di una delle più brutte storie del territorio: è stata ripetutamente depredata dai tombaroli, il progetto di messa in sicurezza e di valorizzazione si è arenato.
Gli studiosi sostengono che la Daunia potrebbe essere un eldorado per l’archeologia, e di conseguenza per il turismo culturale. Sono ancora centinaia i siti di scoprire e valorizzare. Non è un caso che il toponimo Daunia rievochi l’antichissima civiltà dei Dauni, la cui riscoperta e valotizzazione potrebbe rappresentare una formidabile risorsa di futuro.
Per questo la chiusura del corso di laurea rappresenterebbe una sconfitta per tutti. Non solo per quanti ne sono direttamente coinvolti, ma per il territorio nella sua interezza, che dalla valorizzazione dei giacimenti archeologici potrebbe trarre una nuova prospettiva di sviluppo. Per questo, non si può rinunciare al potenziale di ricerca e di formazione offerto da Archeologia. Ecco il documento degli studenti.
Salviamo Archeologia-Medusa ci mette la faccia!
Noi, studenti dei
Corsi di Laurea in Beni Culturali e Archeologia dell’Università di
Foggia abbiamo organizzato un sit-in di protesta contro la soppressione
del Corso di laurea magistrale in Archeologia. Il Senato accademico si
riunirà mercoledì mattina 17 dicembre 2014 presso l’Ateneo, in Via
Gramsci, per votare a favore o sfavore della chiusura.

L’Ateneo foggiano può mantenere attivi 30 corsi fra lauree triennali e specialistiche.
L’apertura di nuovi corsi, alcuni dei quali fuori provincia o
addirittura fuori regione, porterebbe questo numero a 31. Dunque si
vuole tagliare il corso di laurea con meno iscritti poiché non
soddisferebbe il requisito minimo di iscrizioni previsto dal regolamento
di Ateneo, vale a dire 15 studenti, ma rientra perfettamente nei
parametri ministeriali che prevedono un minimo di 10.

Consideriamo questa possibilità un atto ingiusto nei nostri confronti
poiché per molti di noi non sarà possibile completare il percorso
formativo cominciato con la laurea triennale e in tanti si troveranno
costretti a dover trasferirsi in altre sedi.
Riteniamo inoltre che
questa soppressione, assolutamente in linea con le fallimentari
politiche culturali italiane, sia l’ennesima sconfitta per un territorio
che dovrebbe considerare il patrimonio archeologico come un valore
identitario imprescindibile e tutelare chi sceglie di restare per
studiarlo.
Abbiamo scelto di esserci indossando simbolicamente il
volto della Medusa di Arpi, ancora una volta testimone di una Daunia
maltrattata.
Pertanto invitiamo tutti i cittadini foggiani e
residenti in provincia a supportare la nostra iniziativa il giorno 17
dicembre 2014 presso l’Ateneo dell’Università di Foggia per scongiurare
la chiusura del Corso di Laurea Magistrale in Archeologia.
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Author: Geppe Inserra

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