Lo sviluppo desertificato. Il masterplan ultima spiaggia.

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Da qualche ora è on line Opencantieri, sito voluto dal ministro delle Infrastrutture Delrio per dare conto di quel che si muove sul suolo nazionale in termini di opere pubbliche. Daniela Eronia, giornalista foggiana particolarmente attenta ai tremi dell’economia e dello sviluppo, commenta sul Mattino di Foggia: “La provincia di Foggia non ha proprio nulla da mappare. Sembra sia stessa messa sulla cartina un’enorme “X”. È anche inutile accanirsi, cercando conforto nei titoli “corridoi strategici, nodi logistici, ambiti urbani, sistema idrici”. Nei corridoi strategici, gli assi portanti della mobilità sostenibile europea e il più importante investimento infrastrutturale in corso nel vecchio continente, la provincia di Foggia e’ saltata a pie’ pari.”
Non si può non condividere la preoccupazione di Daniela. Anche se Opencantieri, ovviamente, fa il punto sui cantieri aperti, non esistono lavori già appaltati per quanto riguarda lee opere citate da Eronia come particolarmente indicative le opportunità di futuro della Capitanata (porto di Manfredonia, interporto di Cerignola, le dighe, il raddoppio della SS. 16). La mappa del ministro disegna, per la Capitanata, un desolante deserto. I lavori invocati ed evocati riguardano in qualche caso progetti in corso di appalto, in altri casi neanche quelli. La situazione è molto preoccupante, ma di questo la classe dirigente pare disinteressarsi.

Alle porte c’è il Masterplan per il Mezzogiorno, che potrebbe in qualche modo recuperare la situazione, ma la classe dirigente sembra distratta. Pubblicato dal Governo il 4 novembre scorso, il Masterplan potrebbe rappresentare una occasione importante dopo quindici anni di completa assenza di iniziative in materia di sviluppo (e vale la pena di ricordare che il deserto di Opencantiere è la conseguenza di questo vuoto di iniziative)..
Il Masterplan  si fonda su cardini che per la Capitanata rappresentano altrettanto criticità: il protagonismo degli attori del territorio, le potenzialità dei settori strategici da rilanciare (tra cui agroindustria, turismo, aerospazio, elettronica, mobilità e intermodalità, banda larga, energia), il rafforzamento delle attività manifatturiere, la valorizzazione delle aree già interessate da processi di insediamento produttivo nel rispetto della sostenibilità e delle peculiarità territoriali, l’efficienza delle infrastrutture, l’aggregazione nella gestione dei servizi pubblici ai cittadini.
Si tratta dunque di uno strumento di pianificazione che assomma ingenti risorse  (oltre 110 miliardi di euro) nel quadro degli investimenti dei prossimi 7/8 anni, in parte già disponibili e da spendere nel 2016.
Come si inseriscono la Puglia e, in particolare, la Capitanata in questa opportunità cruciale per risalire sul treno dello sviluppo? Le forze politiche, i partiti che per loro natura dovrebbero rispondere a questo interrogativo restano in silenzio. Per fortuna, però si muove la società civile.
Le azioni da attivare, i progetti di sistema su cui puntare, le positività e le questioni aperte da definire saranno al centro della conferenza dibattito promossa dalle associazioni Lavoro&Welfare  e Capitanata Futura, che si terrà mercoledì 2 dicembre 2015 alle ore 17,30 presso la Sala Mazza del Museo Civico di Foggia.
Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Provincia Francesco Miglio, interverranno Salvatore Castrignano, Coordinatore provinciale di Lavoro&Welfare; Tiziana Zappatore, Presidente di Capitanata Futura; Filomena Trizio, Segretario Generale della CGIL di Foggia; Nicola Altobelli, imprenditore e Vice Presidente dei Giovani di Confindustria Foggia; Giulio Colecchia, Segretario Generale della CISL Puglia e Basilicata; Giovanni Procacci, Consigliere del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Il Masterplan per il Mezzogiorno, pubblicato dal Governo il 4 novembre, potrebbe rappresentare una occasione importante dopo quindici anni di completa assenza di iniziative in proposito.
Esso prevede programmi ed interventi di rilievo per lo sviluppo infrastrutturale e produttivo, indispensabili alla  creazione di nuova occupazione nelle Regioni del Sud.
I cardini sui quali si basa il Masterplan  sono: il protagonismo degli attori del territorio, le potenzialità dei settori strategici da rilanciare (tra cui agroindustria, turismo, aerospazio, elettronica, mobilità e intermodalità, banda larga, energia), il rafforzamento delle attività manifatturiere, la valorizzazione delle aree già interessate da processi di insediamento produttivo nel rispetto della sostenibilità e delle peculiarità territoriali, l’efficienza delle infrastrutture, l’aggregazione nella gestione dei servizi pubblici ai cittadini.
Si tratta dunque di uno strumento di pianificazione che assomma ingenti risorse  (oltre 110 miliardi di euro) nel quadro degli investimenti dei prossimi 7/8 anni, in parte già disponibili e da spendere nel 2016.
Come si inseriscono la Puglia e, in particolare, la Capitanata in questa opportunità cruciale per risalire sul treno dello sviluppo?
Le azioni da attivare, i progetti di sistema su cui puntare, le positività e le questioni aperte da definire saranno al centro della conferenza dibattito promossa dalle Associazioni Lavoro&Welfare  e Capitanata Futura, che si terrà mercoledì 2 dicembre 2015 alle ore 17,30 presso la Sala Mazza del Museo Civico di Foggia.
 Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Provincia Francesco Miglio, interverranno Salvatore Castrignano, coordinatore provinciale di Lavoro&Welfare; Tiziana Zappatore, presidente di Capitanata Futura; Filomena Trizio, segretario generale della CGIL di Foggia; Nicola Altobelli, imprenditore e vicepresidente dei Giovani di Confindustria Foggia; Giulio Colecchia, segretario generale della CISL Puglia e Basilicata; Giovanni Procacci, consigliere del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
La sintesi conclusiva del confronto la farà il Segretario Generale nazionale della Associazione Lavoro&Welfare, Giovanni Battafarano. Un’occasione da non perdere per riflettere insieme sui temi dello sviluppo e del futuro.

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Author: Geppe Inserra

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