Cinemadessai | Big fish, il cinema prodigioso e assoluto di Tim Burton

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OGGI IN TV
Il cinema è racconto, realtà possibile e trasfigurata. E dunque ogni film di Tim Burton è gioia, quintessenza della settima arte. Lo è soprattutto Big Fish – Le storie di una vita incredibile. Una vita, quella di Edward Bloom (magistralmente interpretato da Ewan McGregor e Albert Finney, rispettivamente nella versione giovane e adulta del personaggio) che si fa essa stessa racconto, esercizio di fantasia, come si addice ad un’esistenza vissuta allo scopo di essere raccontata, tramandata e forse perciò eterna.
Ma non sempre viene però capita. Se i diversi personaggi che punteggiano il poema per immagini di Burton, dalla strega con l’occhio di vetro, ai lupi mannari, dalle cantanti gemelle siamesi al pesce che non vuole saperne di farsi catturare, a loro modo amano profondamente Edward, non è lo stesso per suo figlio Will (Billy Cudrup) che con il padre intrattiene un rapporto difficile e controverso, al punto di scegliere di andar via da casa. Fino a quando Edward non viene sorpreso da una grave malattia, e Will inizia un viaggio a ritroso, alla scoperta della vita e dell’identità di suo padre.
Il finale è una rapsodia. La canzone di Eddie VedderMan of the hour, che il cantante dei Pearl Jam compose dopo avere visto il film (potete ascoltarla sotto, montata sulle belle immagini del film, e leggerne alla fine del post il testo e la traduzione), è un gioiello che impreziosisce una pellicola indimenticabile, visionaria, da molto critici ritenuta il capolavoro di Tim Burton. Imperdibile. Domani alle 17.40 su Paramount Channel (canale 27 del digitale terrestre).


DOMANI
L’Italia di domani presagita e raccontata dai bambini di oggi. C’è una indubbia suggestione nel progetto che sorregge I bambini sanno, opera seconda di Walter Veltroni. Dopo la nostalgia del passato che trasudava nel primo film, Quando c’era Berlinguer, lo sguardo del regista ex segretario del maggior partito della sinistra, si volge al futuro, forse alla ricerca di una nuova, possibile identità per una sinistra che sembra averla smarrita. Come si legge ne Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupery: “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano di spiegargli tutto ogni volta”.

Veltroni tenta di capire, ponendo a trentanove bambini tra gli otto e i tredici anni (scelti con un casting accuratissimo, e rappresentativi delle diverse Italia di oggi) domande su Dio, amore, famiglia, crisi, omosessualità. La colonna sonora di Danilo Rea incalza e ridonda. Il film non diverte, ma fa riflettere. La scelta di Veltroni si rivela ardita, coraggiosa, non compiacente. Ed è già tanto, in tempi di cultura e cinema furbi e votati alla piaggeria.
Domani sera, alle 23.30, su RaiMovie.

* * *
Man of the hours

Tidal waves don’t beg forgiveness
Crashed and on their way
Father he enjoyed collisions; others walked away
A snowflake falls in may.
And the doors are open now as the bells are ringing out

‘Cause the man of the hour is taking his final bow
Goodbye for now.

Nature has its own religion; gospel from the land
Father ruled by long division, young men they pretend
Old men comprehend.

And the sky breaks at dawn; shedding light upon this town
They’ll all come around
Cause the man of the hour is taking his final bow
Good bye for now.

And the road
The old man paved
The broken seems along the way
The rusted signs, left just for me

He was guiding me, love, his own way
Now the man of the hour is taking his final bow
As the curtain comes down
I feel that this is just goodbye for now

L’uomo del giorno

Le onde della marea non implorano perdono
S’infrangono, poi proseguono il loro percorso
Al padre piacevano gli incidenti
Gli altri se ne andavano
Il fiocco di neve cade in maggio

E le porte sono aperte ora, mentre le campane stanno suonando
Perché l’uomo del momento sta facendo il suo ultimo inchino
Arrivederci, per ora

La natura ha il suo proprio credo, il gospel della terra
Il padre comandava con le divisioni, i giovani fingono
Gli anziani comprendono

E il cielo irrompe all’alba, diffondendo luce su questa città
Si raduneranno tutti
Perché l’uomo del momento sta facendo il suo ultimo inchino
Arrivederci, per ora

E la strada lastricata dall’uomo anziano
Ha i solchi rotti lungo il tragitto
I cartelli arrugginiti sono lì proprio per me
Lui mi stava guidando, amando, a modo suo

Ora l’uomo del momento sta facendo il suo ultimo inchino
Mentre cala il sipario
Io sento che questo è solo un arrivederci, per ora

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Author: Geppe Inserra

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