Galante: “L’importante contributo della stampa alla democrazia in Capitanata”

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Michele Galante e Vito Antonio Leuzzi

C’è di tempo fino a domani per visitare l’interessante mostra documentaria sul tema “La rinascita della stampa libera in Puglia. 1943-1945“, organizzata da Anpi, Fondazione Foa, Ipsaic e Corecom Puglia, in collaborazione con la Biblioteca Provincia di Foggia “La Magna Capitana” che la ospita nella sua area mostre (primo piano).
Enzo Siesto ha realizzato una interessante intervista ai curatori della mostra: il direttore dell’Ipsaic (Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea), Vito Antonio Lezzi e il presidente dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), Michele Galante, che si è occupato dei materiali documentari riguardanti la provincia di Foggia, in larga parte conservati proprio alla Biblioteca Provinciale.
Durante la manifestazione inaugurale, Galante ha sottolineato come la Puglia sia stata un crocevia importante nella costruzione dell’opinione pubblica democratica, grazie anche alla straordinaria presenza rappresentata da Radio Bari, che fu uno dei pochi strumenti di informazione che non subì la censura del governo Badoglio.
Galante ha motivato il fatto che la stampa democratica sorse in Capitanata qualche mese dopo rispetto alle altre province pugliesi con i pesanti danni provocati dai bombardamenti e dalla guerra, che avevano portato d un’autentica rarefazione della presenza dello Stato.
Ha quindi ricordato che il primo giornale dauno dopo il fascismo fu Azione Democratica a Lucera, diretto da Pasquale Soccio. Successivamente il dibattito politico fu sostenuto massicciamente dalla stampa: ben 5 dei 6 partiti antifascisti avevano il loro giornale. La prima testata di Foggia città fu Juvenilia, diretta da Maurizio Mazza. Tra i temi maggiormente trattati, la ricostruzione postbellica, l’irrigazione, il regionalismo della Regione Dauna.
La provincia di Foggia fu la quarta nel Mezzogiorno per numero di voti dati alla Repubblica.
Potete guardare qui sotto l’interessante intervista.

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Author: Geppe Inserra

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