La scomparsa di Pasquale Panico, protagonista del movimento operaio e bracciantile di Capitanata

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Pasquale Panico
È scomparso in mattinata, alle età di 92 anni, Pasquale Panico, protagonista di primo piano di quel movimento operaio e bracciantile che negli anni del secondo dopoguerra ha scritto in provincia di Foggia pagine indelebili di storia, contribuendo in maniera decisiva al riscatto dei lavoratori.
La sua luminosa storia politica si intreccia profondamente con quella sindacale. Formatosi nella temperie sociale della Cerignola di Giuseppe Di Vittorio, di cui è stato discepolo e amico, Panico si iscrisse giovanissimo alla Cgil e al Pci, ricoprendo incarichi direttivi nella Lega Braccianti e nelle sezioni cittadine del Partito Comunista.
Fu il primo segretario provinciale della Federazione dei Giovani Comunisti, di cui divenne anche dirigente nazionale. Segretario della Camera del Lavoro di Cerignola per diversi anni, nel 1953 venne chiamato a dirigere il sindacato di categoria dei lavoratori agricoli della Cgil, la Federbraccianti di Capitanata, che contava in quegli anni decine di migliaia di iscritti.
Dal 1958 al 1970 è stato segretario provinciale della Cgil di Foggia, ricoprendo nello stesso periodo diversi incarichi di natura amministrativa: eletto consigliere provinciale per il Pci, nel collegio di Cerignola, è stato anche assessore e vicepresidente della Provincia di Foggia, e consigliere comunale a Foggia.
Anche la Regione Puglia lo ha visto protagonista, quale padre costituente: consigliere regionale dal 1970 al 1979, è stato vicepresidente del Consiglio regionale nella prima consiliatura e, nella seconda, ha presieduto la Commissione Agricoltura. In quegli anni, è stato anche presidente provinciale dell’Arci e dell’Alleanza Contadini.

Nel 1979, è stato eletto senatore nel Collegio di Cerignola. A Palazzo Madama ha fatto parte della Commissione Lavoro, promuovendo e cofirmando l’emendamento alla legge di riordino del sistema universitario che ha schiuso le porte all’istituzione dell’Università di Foggia.
Pasquale Panico ha raccontato la bella storia della sua vita in un libro uscito qualche anno fa: Schegge di storia, che reca un significativo sottotitolo: Dalla vigna di Pavoncelli a Palazzo Madama.
“Il ragazzo che zappava la vigna di Pavoncelli a Cerignola, la stessa in cui lavorò anche Giuseppe Di Vittorio – scrive nella introduzione, Nicola Affatato, dirigente regionale della Cgil Puglia – fece del sindacato prima e del partito poi la sua scuola, quella che dovette lasciare con rimpianto da bambino per sostenere la famiglia, quando, come scrive Panico, sopravvivere era una fortuna: era mosso da un’urgenza di futuro e di politica che discendeva dai sacrifici quotidiani”.
Una urgenza di futuro e di politica che Panico è riuscito ad esprimere al meglio in tutta la sua lunga attività politica e sindacale: se oggi sopravvivere non è più una fortuna, ma un diritto, lo si deve anche a uomini come lui.
La scomparsa di Pasquale Panico ha suscitato viva commozione nei tanti che lo hanno conosciuto ed apprezzato.
La camera ardente sarà allestita presso  Camera del Lavoro di Foggia a partire dalle ore 12.00 di lunedì 22 gennaio. Nella Camera del Lavoro che per tanti anni lo ha visto segretario si svolgeranno anche le esequie, a partire dalle ore 16.00. 

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L’elogio funebre sarà pronunciato dall’on. Michele Galante, che ha condiviso con Panico molta parte del cammino politico.
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Author: Geppe Inserra

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