Uniti per l’autonomia della Daunia (di Gennaro Amodeo)

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Gennaro Amodeo

La lettera meridiana sul referendum che si svolgerà in autunno nella provincia piemontese di Verbano-Clusio-Ossola (VCO) per il suo eventuale passaggio in Lombardia e sulle evidenti assonanze che questa vicenda possiede con le iniziative pugliesi della Moldaunia (l’annessione della Capitanata al Molise) e di Taranto Futura (l’annessione della provincia di Taranto alla Basilicata) ha provocato com’era lecito attendersi un vivace dibattito.
Purtroppo, la discussione è stata caratterizzata, com’è la regola sul social, più da insulti, veleni e reciproche offese, che non da una disamina serena dei fatti che quel post voleva mettere in evidenza: e cioè che mentre in Piemonte sono bastate 5.000 firme e pochi mesi per giungere alle urne e consultare i cittadini, in provincia di Foggia non sono stati sufficienti 17 anni di impegno del comitato che si batte per il passaggio al Molise e le delibere di 16 consigli comunali, tra cui quello della città capoluogo.
Piaccia o meno ai detrattori e ai sostenitori del progetto, la notizia è questa.
Nel post non avevo espresso alcuna opinione nel merito della Moldaunia, limitandomi ad osservare che iniziative “centrifughe” come questa e Taranto Futura certificano un certo malessere di talune popolazioni pugliesi a sentirsi tali. Punto.
A leggerli tutti assieme, molti dei commenti negativi sul progetto moldauno lasciano intravedere un fenomeno, una tendenza che aveva sinceramente sottovalutato: i tanti che ostentano con orgoglio la propria pugliesità (e fin qui tutto bene, ci mancherebbe altro) ma non si sentono dauni o per dirla fuori dai denti non si sentono rappresentati da una provincia che ha come capoluogo la città di Foggia.
Argomento sul quale varrà la pena di tornare (anche a costo di prendere altri insulti).
A conclusione del dibattito, sulla vicenda si esprime anche il promotore e coordinatore del comitato che si batte per la Moldaunia, l’ing. Gennaro Amodeo, con un intervento apprezzabile per moderazione. Eccone il testo.

* * *
Domenica, 21 ottobre 2018, i cittadini del Verbano – Cusio – Ossola saranno chiamati ad esprimersi sul passaggio della provincia dalla regione Piemonte alla regione Lombardia. 

La data è stata ufficializzata col DPR del 9 agosto, pubblicato sulla G.U. n. 188 del 14 agosto c. a. a seguito della riconosciuta legittimità della consultazione popolare da parte della Corte di Cassazione.
La proposta referendaria è stata avanzata formalmente, in ordine all’ articolo 132 – 2° comma della Costituzione, dalla Provincia del VCO il 13 giugno scorso, a seguito della raccolta di 5.200 firme da parte del Comitato promotore: “Diamoci un taglio”, iniziata nell’autunno 2017 e terminata entro il mese di dicembre dello stesso anno.
Nel giro di un anno, quindi, e con appena 5.200 firme raccolte, in Piemonte sono riusciti ad arrivare all’obiettivo che, in Capitanata, il Movimento MOLDAUNIA persegue da ben 17 anni, benché avesse ottenuto n. 16 delibere comunali di adesione al progetto di passaggio della Daunia dalla Puglia al Molise, in rappresentanza di oltre il 40 % dell’intera popolazione provinciale.
Le ragioni di tale discriminazione politica?
Sicuramente da ricercare nel diverso spessore di cultura politica; infatti al Nord la classe politica è al servizio del popolo, mentre al Sud si serve del popolo, ovverosia i politici nordisti appartengono alla razza dei rappresentanti popolari, nell’accezione specifica del termine, mentre i politici sudisti appartengono alla razza padrona, grazie all’arrendevolezza ed al servilismo del popolo meridionale.
Esorto tutti i commentatori, anonimi, che mi hanno preceduto a dare un’occhiata al sito: www.moldaunia.it ed in particolare ai seguenti documenti a supporto del progetto MOLDAUNIA:
1) Richiami storici sulla transumanza in Capitanata;
2) Richiami storico – geografici sulla provincia monastica di S. Angelo;
3) Considerazioni demografiche;
4) Considerazioni geografiche;
5) Esigenze infrastrutturali della Capitanata.
Non va inoltre dimenticato inoltre che i primi a rivendicare l’autonomia della Daunia, nella fase costituente, furono i vostri illustri antenati: On.Avv. Domenico FIORITTO di San Nicandro Garganico (membro dell’Assemblea Costituente e Presidente della Provincia di Foggia), On.Avv. Raffaele RECCA di S. Severo (membro dell’Assemblea costituente e Presidente CCIAA di Foggia), On.Avv. Carlo RUGGIERO di Foggia (membro della Assemblea Costituente ed esponente di primo piano del Partito Socialista), il quale fu il primo ad ipotizzare l’aggregazione al Molise, sull’ Avanti Daunia del 5 gennaio 1946, se non fosse stato possibile ottenere la regione daunia. Ad oggi il Movimento MOLDAUNIA ha incassato 16 delibere comunali, ad iniziare da quella di Peschici e compresa quella del capoluogo: Foggia, in rappresentanza del 40,34% dell’intera popolazione provinciale. Questa è la realtà storica con la quale ci si deve confrontare.
Bando quindi alle becere posizioni campanilistiche ed uniamoci insieme per realizzare il sogno di autonomia della Daunia e con essa ridare dignità e futuro ad un territorio spesso maltrattato e mortificato.
Gennaro Amodeo

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Author: Geppe Inserra

8 thoughts on “Uniti per l’autonomia della Daunia (di Gennaro Amodeo)

  1. "Argomento sul quale varrà la pena di tornare (anche a costo di prendere altri insulti)"…..ma seriamente dice? Per lei chi osa andare contro questa assurdità di progetto la sta insultando, davvero senza parole. A me, invece, è sembrato di leggere commenti molto interessanti anche da parte di persone credibili come un docente di storia, se non ricordo male. Comunque assolutamente contrario alla molisedaunia. Preserviamo la nostra vera identità, quella pugliese.

  2. Gentile direttore, sono una lettrice che spesso si è trovata a leggere il suo come tanti altri blog. Sono pugliese di origine ma da tampo vivo nelle Marche, a San Benedetto del Tronto. L'altro giorno ho seguito la vicenda alla quale lei sta facendo riferimento e francamente non mi è sembrato di leggere commenti offensivi. Certo, ho letto commenti abbastanza forti ma francamente è comprensibile dato il continuo parlare di questo progetto in maniera ormai ossessiva. Come le dicevo leggo raramente il suo blog ma non le nascondo che, sarà per caso, ma quasi sempre leggo articoli su questo tema o continue polemiche nei confronti di Bari, che della Puglia è il capoluogo nonché la città più popolosa. Capisco che, a lungo andar, anche le persone più pacate possano cominciare a seccarsi per la continua ostentazione (ci si potrebbe occupare di ben alro, i temi si gettano sui veri problemi) rispetto ad un progetto che lasciate passare come qualcosa che la gente vuole, quando invece sono anni che puntualmente ci provano senza accogliere vero interesse da parte delle numerosissime comunità della nostra provincia. Quanto ai commenti leggi sulla provincia di Foggia, non mi trova d'accordo. Almeno, a me non sembra di aver letto di commenti in cui si fa riferimento al non sentirsi dauni e quindi pugliesi, ho letto invece commenti di persone che hanno evidentemente messo in evidenza il fatto che nella provincia di Foggia convivono realtà molto diverse che solo se considerate nelle loro peculiarità storiche, geografiche e culturali possono imparare a riscoprire sé stesse e far parte più consapevolmente di un sistema molto articolato e policentrico. E poi anch'io che sono originaria di un paese dei Monti Dauni ho spesso avvertito l'incapacità della provincia di dare ascolto alle nostre primarie esigenze, e mi permetta di dire che puntualmente anziché mettere in discussione l'ente provincia si puntava il dito sempre verso la Regione, atteggiamento questo molto evidente. Lei sembra prendersela quando qualcuno le fa notare che Foggia della provincia è certo il capoluogo ma questo non significa che la provincia debba sentirsi foggiana come identità. In una terra come la nostra dove città storiche come Lucera e Manfredonia hanno una fortissima identità è normale che se lei insiste criticando che glielo fa notare si possa arrivare ad utilizzare una modalità di confronto più intensa. Io vivo a San Benedetto del Tronto, qui si sentono ovviamente marchigiani ma non ascolani, Ascoli Piceno è una città delle Marche che rappresenta anche un capoluogo di provincia di una bellissima zona delle Marche ma non per questo dobbiamo sentirci ascolani, l'identità è un'identità cittadina. Se le dicono che lei è barese magari dissente, non perché Bari le sta antipatica ma perché si rende conto che il contesto nel quale è cresciuto è un contesto con una identità ben precisa che è quella della città foggiana, non vedo perché un sanseverese, un cerignolano, un manfredoniano debba dirsi o sentirsi foggiano se non lo è. Se mi parla di centri piccoli posso capirlo. Carapelle, Stornara ed altri comuni che pur avendo una identità prorpia sono piccili centri di provincia ma in città più grandi o lontane come Vieste è diverso il discorso

  3. Non entrava tutto in un commento

    Mio cognato è altamurano e non si definisce o non si sente certo barese solo perché la città di Bari è il capoluogo di provincia. Capisco Capurso, triggiano, valenzano, bitritto ma una città storica come Altamura, o città come Barletta, Andria, Trani, Monopoli hanno un'identità diversa, non ci vedo niente di male soprattutto in una provincia enorme come la nostra che ha avuto come capoluoghi anche Lucera e san severo. L'Italia è straordinaria per questo, Taormina è conosciuta nel mondo come siciliana ma non messinese solo perché è provincia di Messina, questo non significa non riconoscere Messina come capoluogo. È giusto capirlo ma molti faticano a fare questo. Ovviamente il discorso è diverso se parliamo di piccoli centri, di paesi vicinissimi ai capoluoghi o se facciamo riferimento alle aree metropolitane dove il ragionamento cambia radicalmente.

    Poi in alcuni casi il malcontento è giustificabile, sui monti dauni spesso la provincia è stata messa sotto accusa per giuste e note cause
    E ogni tanto capire anche i motivi per cui il malcontento può essere forte da parte della gente. Se i capoluoghi di regione accentrano, per molti cittadini dei monti dauni Impariamo a crescere rispettandoci come individuali, è lì il segreto del successo di una collettività più consapevole. E basta a dividere sempre questa bellissima regione ormai stupore di mezza Italia da nord a sud, e mi permetta di dirlo lo percepisco spesso questo suo dare sempre addosso l'ente regione anche quando le responsabilità sono ben altre. Le auguro buona domenica.

  4. La Puglia è una regione fortemente caratterizza da accentramento nei centri urbani. Non esistono solo Foggia, Bari, Taranto, Brindisi e Lecce ma tante città che non sono capoluoghi e che sono tra le più belle di tutta la Regione e oltre. Ad Ostuni non sono brindisini, a Martina Franca non sono tarantini ma se qualcuno fa notare a Inerra che a Vieste non sono foggiani, se la prende e comincia ad avanzare analisi che non comprendo. Francamente è un atteggiamento che capisco davvero poco. Dopo di che, gli insulti di cui parla personalmente non li ho letti, ho letto invece commenti di persone che hanno civilmente detto la loro.
    Quanto alla vicenda Moldaunia non mi esprimo, ho visto anche il sito ma mi astengo per evitare di essere offensivo.

  5. Io comincio a pensare che il genere umano sia sempre più difficile da definire. Possiamo pensare a cose più serie? Qui o si parla della Molisedaunia oppure di offese mai arrivate. Adesso gia immagino che si comincerà a fare un romanzo su un'altra questione che puntualmente sottolineate come se fosse una colpa ovvero il fatto che qualcuno dica di essere pugliese, semplicemente perché lo è, ma non foggiano, semplicemente perché non lo è. Ma si può fare 'na storia pure per questo?
    Dirò ai prossimi cittadini di Termoli che incontrerò di vergognarsi perché non si sentono campobassani. Chissà cosa mi risponderanno?!?!

  6. Bah. Francamente non riesco a capire perché insistano su questo progetto assurdo.
    Siamo pugliesi, questo è un dato di fatto.

  7. CONDIVIDO PIENAMENTE IL PENSIERO DEL COMMENTO PRECEDENTE. LA NOSTRA PROVINCIA PER DEFINIZIONE È UN'AREA VASTISSIMA E POLICENTRICA. QUESTO DISCORSO INSERRA LO PUÒ FARE NELLE AREE METROPOLITANE O NELLE PROVINCE, PROPRIAMENTE DETTE, QUELLE DIVERSE DALLA NOSTRA, NON NEL NOSTRO CASO. ANCHE SE DI CASI SIMILI CE NE SONO (Vasto Laciano Chieti ad esempio).
    PER ME È UN DATO DI FATTO OGGETTIVO E NON CREDO SE NE DEBBA DISCUTERE.
    PER QUANTO RIGUARDA LA NUOVA REGIONE(???) DI CUI PARLATE, ANCHE IO SONO ASSOLUTAMENTE CONTRARIO. PENSIAMO ALLE COSE CHE SERIAMENTE CI POSSONO AIUTARE

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