Superba Genova, risorgi! (di Alfonso Foschi)

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Gli amici e i lettori di Lettere Meridiane conoscono bene ed apprezzano Alfonso Foschi, docente di San Severo che da tempo è emigrato a Genova, e che dalla cittadina ligure spesso ci delizia con elzeviri o racconti pieni di intelligenza e di tensione ideale. Egli è un esempio vivente di emigrazione che diventa integrazione riuscita e di perfetto melting pot in cui coesistono e convivono le radici daune e l’approdo ligure.
Egli stesso ha raccontato il suo modo di vivere e intendere l’emigrazione, in una Storia di Natale che vi suggerisco caldamente di leggere.
All’indomani del crollo del Ponte che ha sconvolto l’estate italiana, abbiamo voluto rendere omaggio all’amico Alfonso e alla sua città di adozione, pubblicando i suoi ricordi di com’erano Genova e il suo porto, prima della Grande Crisi.
Quell’omaggio era anche una sommessa richiesta acché Foschi scrivesse qualcosa di più approfondito sulla città che definisce “madre adottiva”, fermo restando che San Severo resta la sua “madre naturale”. Ne è uscita quasi una dichiarazione d’amore, che è anche un inno a quella coesione nazionale che sta vivendo tempi problematici. Ecco quanto ha scritto. (g.i.)
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Caro Geppe,
ancora grazie per le tue belle espressioni d’affetto e di vicinanza nei confronti di Genova “ferita” e della stessa mia persona (Genova è anche Alfonso Foschi …).
È vero: il mio cuore è diviso a metà tra S.Severo, mia Madre naturale (dal cordone ombelicale mai reciso) e Genova, mia Madre adottiva sin da bambino, quando la Città mostrava ancora le ferite del Dopoguerra.
Consenti anche a me, tramite Lettere Meridiane, di esprimere i miei sentimenti di gratitudine e di ammirazione per una Città dalla Storia straordinaria.
 Questa è l’Italia che mi piace e che fa ben sperare per il futuro : Nord e Sud solidali, piuttosto che invocanti l’Uno i “fuochi” del Vesuvio, l’Altro le “nebbie “ padane.
 “Vedrai una Città regale, addossata ad una collina alpestre, SUPERBA per uomini e per mura il cui solo aspetto la indica Signora del Mare : GENOVA.”
 Così F. Petrarca ( 1304 -1374 ). E Genova restò Superba… fino alla “ferita del Morandi “.
 Secoli e secoli prima lo storico Diodoro Siculo ( 90 – 20 a. C. ) così descrive i Liguri : “Abitano una terra aspra e povera , perciò sono costretti a enormi fatiche per ricavarne a stento pochi frutti. Ne deriva che sono di corporatura asciutta e vigorosa grazie al continuo esercizio fisico. Non conoscono gli agi e le comodità e perciò si distinguono per agilità e prodezza nei combattimenti. Un Ligure, per quanto magro, riesce a uccidere in duello il più grande e grosso dei Galli”.

 Doti fisiche e caratteriali a suo tempo apprezzate da Riccardo Cuor di Leone quando, in partenza da Genova per la Terza Crociata ( 1187 ), a protezione della flotta dai pirati, chiese alla Signora del Mare di poter issare sulle sue navi il temuto e rispettato vessillo di San Giorgio, ancora oggi bandiera nazionale dell’Inghilterra.
Tradizione vuole che il permesso sia stato concesso, naturalmente previo pagamento di un congruo tributo per l’affitto della Bandiera ed è cronaca di questi giorni che l’attuale sindaco di Genova Marco Bucci, non si sa se per vero o burla, è alla ricerca di documenti che giustifichino il sollecito pagamento di ben 247 anni di arretrati alla “morosa “ regina Elisabetta II .
 Insomma, nel bene e nel male, Genova sempre protagonista e, tra i giudizi negativi, citiamo solo quello autorevolissimo di Dante . “ Ahi Genovesi uomini diversi / d’ogni costume e pien d’ogni magagna,/ perché non siete voi del mondo spersi ?’”.
 Fin qui alcune “spigolature” tratte dalla “Storia di Genova “ di Paola Pettinotti. Venendo ai giorni nostri citiamo il giudizio del sociologo francese Jaques Attali ( Breve Storia del Futuro ), presidente dell’omonima Commissione voluta a suo tempo da N. Sarkozy per prefigurare il futuro della Francia.
Nel suo saggio J.Attali, nell’esaminare la nascita e lo sviluppo del capitalismo parla di un “cuore unico“ in cui si riunisce una “classe creativa“ ( armatori industriali mercanti tecnici finanzieri ) caratterizzata dal gusto per il nuovo e dalla passione per la scoperta. Fino a quando una crisi o una guerra arriva a rimpiazzare un cuore con un altro”.
Ebbene Genova, preceduta da Bruges Venezia Anversa e seguita da Amsterdam Londra Boston New York Los Angeles, tra il 1560 e il 1620, è stata il cuore pulsante del commercio e della finanza mondiale scrivendo di fatto, e da protagonista,. la Storia di quel tempo.
 Era il Secolo d’Oro della Repubblica di Genova di Andrea Doria.
 Ma, concludendo, non si possono celebrare le glorie di Genova senza citare uno dei suo figli più illustri : G. Mazzini.( 1805 – 1872 ).
Un esempio della fierezza dei Genovesi da “ Bianca Montale : La Confederazione Operaia Genovese e il Movimento mazziniano in Genova – Domus mazziniana , Pisa “..
 In seguito alla promulgazione dello Statuto Albertino sorgono un po’ ovunque nel Regno Società di Mutuo Soccorso ( SMS ), apolitiche con finalità esclusivamente assistenziali.
 A Genova le SMS, influenzate dal pensiero sociale di Mazzini, si caratterizzarono subito politicamente in senso repubblicano suscitando comprensibili preoccupazioni e provvedimenti polizieschi da parte del Governo.
 Nel 1856, in occasione appunto della Festa dello Statuto, il Governo, tramite l’Intendente di Genova, fece pervenire la somma di. 400 lire a G. Prina, Console della Consociazione Operaia Genovese per i soci malati e bisognosi.
 Le condizioni della classe operaia del tempo erano tali che finanche la sepoltura di un congiunto necessitava della solidarietà dei soci con una colletta.
 Ecco le decisioni prese dall’Assemblea dei soci convocata per deliberare sull’accaduto.
1 – Lo Statuto della Consociazione Operaia Genovese stabilisce che le SMS consociate devono vivere esclusivamente con le quote dei soci e l’accettazione dell’ “elemosina “ del Governo ha recato grave offesa alla dignità delle SMS.
2 – Tutti gli operai a cui è stato offerto il sussidio, lo hanno ricusato dicendo di non voler ricevere nulla dal Governo, anche per l’avvenire.
3 – La somma viene restituita al Governo, il Console G. Prina viene destituito per aver agito con grave leggerezza e sostituito da Felice Casaccia : mazziniano.
Tutt’altra musica di “ Francia o Spagna purché si magna !”.
Alfonso Foschi – Genova 

 

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Author: Alfonso Foschi

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