Castrignano: “Qualcosa comincia a muoversi sotto il cielo della Capitanata”

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In Capitanata si percepiscono da alcuni mesi a questa parte segnali importanti che incoraggiano a credere nella possibilità di un cambio di passo nei processi di rilancio e di progresso economico e sociale e nelle condizioni di vita delle comunità locali e del territorio.
Si tratta di indicazioni  iniziali che ovviamente si scontreranno con la protervia del ceto politico ed istituzionale dominante, tuttora intento a mantenere vecchie logiche spartitorie e metodi lobbistici  per  continuare ad esercitare privilegi e responsabilità pubbliche,  nonostante i danni evidenti causati dalla sostanziale insipienza con cui, complessivamente,  ha mal governato l’intera nostra provincia per oltre un decennio.
Non vi sono dubbi sul fatto che i primi segnali sono arrivati dalle recenti scorse elezioni amministrative e dall’esito di un voto liberatorio che ha espresso eclatanti successi di Sindaci “dei cittadini” e non “dei partiti”, come avvenuto a San Severo e Lucera. Un processo che ha in qualche modo evidenziato anche nella città capoluogo una determinante presenza di coscienza civica non asservita a vecchie logiche, che è auspicabile si allarghi ad altre realtà cittadine e che,  addirittura, riesca a coalizzarsi  per determinare una soggettività politica di primario rilievo in grado di promuovere e prendere le redini di un processo di  innovazione anche generazionale di una classe politica ed istituzionale competente e socialmente responsabile in Capitanata.

Possiamo guardare ad alcuni altri eventi ed azioni che, in linea con questo vitale percorso di cambiamento, credo contengano i presupposti per accelerare la soluzione di continuità con il passato-presente ed aprire con coraggio nuove strade al dinamismo territoriale.
Già in precedenti occasioni abbiamo manifestato apprezzamento e fiducia per la stagione di  rinnovamento inaugurata o rafforzata nell’affidamento delle maggiori responsabilità di due presidi nevralgici quali la Camera di Commercio (casa comune delle imprese) e dell’Università (pilastro della innovazione e della conoscenza). Ora i tempi sono maturi per mettere in campo con più determinazione decisioni e atti capaci di pilotare i processi e non solo di parteciparvi con autorevolezza.
Il Protocollo sottoscritto il 25 luglio presso la Provincia da tutti i più significativi attori istituzionali, economici, sociali, della istruzione e formazione del territorio è un programma che ha preso spunto dalla attuazione della misura europea Garanzia Giovani,  per  cercare di ricostruire una rete che è mancata in tutti questi anni di crisi e che, essenzialmente, impegna l’insieme dei soggetti coinvolti in azioni di sistema per il rilancio di uno sviluppo territoriale e di politiche produttive più virtuosi e condivisi, senza i quali il lavoro resterà una chimera per tanti.
Il fermento che si avverte nel mondo dell’associazionismo è un bene da coltivare e un presidio importante da valorizzare nella sua autonomia, sia quando in modo plurale ma unitario si pone obiettivi di salvaguardia delle risorse naturali del territorio, come nella vertenza contro l’insediamento di pale eoliche nel mare di Capitanata,  sia ove si erge a barriera contro le illegalità, come con l’esemplare iniziativa antiracket della Associazione “Giovanni Panunzio”.
I giovani imprenditori dauni di Confindustria parlano oggi un linguaggio nuovo, si muovono con basi di competenza e di socialità decisamente più congeniali alla valorizzazione delle opportunità e delle potenzialità del nostro territorio. Ove essi, almeno come seconda o terza generazione, rappresentano esperienze e tradizioni di eccellenze produttive nella logistica, nel settore lapideo, in quello turistico, nella edilizia sostenibile, si prefiggono, come hanno affermato nella loro recente assemblea provinciale, di offrire ad altri giovani e al “brand” del territorio il valore aggiunto di quelle attività e di altre, strategiche ed innovative, a cui pensano di dare avvio per migliorare le condizioni di vita dei cittadini.
Nessuno ovviamente si illude che il cambiamento e la svolta siano già a portata di mano, tuttavia c’è ed è giusto coltivare la speranza che in Capitanata vi siano le condizioni e i germogli per veder affermarsi una nuova e più adeguata classe dirigente.
Salvatore Castrignano
Coordinatore provinciale 
Associazione Lavoro&Welfare di Capitanata

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Author: Geppe Inserra

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