Treni, il bacino potenziale di Foggia come quello di Bari

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Una rara immagine della stazione di Foggia
quando era al massimo del suo splendore

Fumata quasi bianca per la questione ferroviaria, fumata grigia, per quella dell’aeroporto. Dal vertice romano che ha visto il faccia a faccia tra il ministro dei trasporti e delle infrastrutture, Graziano Delrio, l’Amministratore Delegato di RFI, Maurizio Gentile, e le istituzioni locali (per la provincia di Foggia c’erano il sindaco di Foggia, Franco Landella, il presidente della Provincia, Francesco Miglio, l’On. Colomba Mongiello e l’On. Angelo Cera, il presidente della Camera di Commercio, Fabio Porreca, ed il segretario generale della Cisl, Emilio Di Conza).
Tante e calde le questioni sul tappeto: dal bypass della stazione di Foggia, ai collegamenti con Roma, dalla seconda stazione, al recupero del Gino Lisa come aeroporto di valenza nazionale.
Sulla rimodulazione dell’orario di partenza della Frecciargento Foggia-Roma si vedrà. Per il momento la corsa partirà alle cinque del mattino (o, più precisamente, dell’alba): le parti hanno convenuto che si tratta di un orario ai limiti della praticabilità, anche perché di fatto esclude la possibilità di servire, oltre che i residenti nel capoluogo, l’utenza dei centri viciniori. Ma la possibilità di un diverso orario di partenza passa anche per la disponibilità di “finestre d’ingresso” alla Stazione Termini che risulta al momento abbastanza intasata.
L’aspetto più importante riguarda però la seconda stazione. Delrio ha presentato numeri importanti chiarendo che il potenziale passeggeri dell’area foggiana (stimato in un milione e 600mila unità) è di poco inferiore a quello dell’area metropolitana di Bari.
Insomma non è tale da giustificare privilegi baresi a scapito di quelli foggiani. È un dato importante, che potrebbe giocare a favore di Foggia anche per quanto riguarda il treno diretto Bari-Roma, e che tante polemiche ha sollevato. Come già anticipato da Lettere Meridiane, pare che la Frecciargento che bypassa Foggia stia facendo registrare numeri deludenti. Se il bilancio poco lusinghiero venisse confermato a settembre, molto probabilmente verrà recuperata la fermata di Foggia.
Questi numeri pesanti da parte di Foggia e del suo hinterland spianano la strada alla seconda stazione. Se n’è parlato durante il summit importante, e c’è una differenza importante per quanto riguarda la localizzazione.

Non si tratterà di una seconda fermata, ma di una vera e propria seconda stazione, che, nelle intenzioni di RFI per ubicazione e dotazione possa servire una comunità più ampia, intercettando anche i treni provenienti dalla linea adriatica e da Potenza, Lucera, San Severo e Gargano, Manfredonia.
È un po’ l’hub disegnato dal progetto approvato dal consiglio comunale di Foggia su proposta del consigliere comunale Pasquale Cataneo, definito durante il vertice romano una “cerniera”, che RFI ha immaginato in località San Lorenzo in Carmignano, utile ad agganciare l’Alta Capacità ed a migliorare qualità e quantità dei trasporti del territorio.
Il Comune di Foggia aveva localizzato la struttura un po’ vicina all’abitato, nei pressi del Campo degli ulivi. L’altra novità (positiva) è rappresentata dal ruolo del Ministero che guiderà direttamente il lavoro operativo per il reperimento delle risorse finanziarie e per la progettazione dell’infrastruttura, pur restando ovviamente l’opera in carico a Rfi.
La preventiva definizione del metodo (che coinvolgerà costantemente il territorio) è incoraggiante, visti i precedenti che hanno spesso registrato lungaggini dovute proprio alla necessità di stabilire chi dovesse fare cosa.
Il ruolo di coordinamento e di guida che Delrio si è riservato va salutato senz’altro positivamente, considerando che su piatto non c’è soltanto la realizzazione della seconda stazione, ma anche la costruzione delle infrastrutture necessarie ad assicurare l’accessibilità alla città. Potrebbe essere, come andiamo sostenendo da tempo, una buona opportunità per Foggia.
Rinviata ad un prossimo incontro specifico, infine, la discussione inerente l’inserimento dell’aeroporto “Gino Lisa” tra gli scali di interesse nazionale, con il conseguente riconoscimento dell’esigenza della cosiddetta “continuità territoriale”, con specifico riferimento al collegamento Foggia-Milano Linate.
L’importante è che non si allenti il pressing su Roma da parte dal partenariato istituzionale locale.

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Author: Geppe Inserra

1 thought on “Treni, il bacino potenziale di Foggia come quello di Bari

  1. Vorrei solo dire che essendo della Pr.di FG avendo a 2 passi l'aeroporto Linate dal posto di lavoro sono costretto a viaggiare in treno Frecciabianca; visto che hanno tolto i FrecciaRossa x Bari e scendendo di rado a casa, anzinche' di poter viaggiare in Aereo da Linate x Foggia!!! W L'ITALIA.

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